numero0-2-9

Anno 0 | Numero 2 | Ottobre 1996

Lee hasta el amanecer

retoza entre la hierba

edifica tu tiempo y tu historia

/la historia de los hombres es

solo sangre y mierda

y alcohol y cosas muertas/

Y cuando sientas deseos de

poseer a un hombre

dejalo que llegue hasta tu

puerta.

Pero nunca la cierres

porque existe el peligro

pavoroso

horrendo

de que guste de tu cuerpo y tu

lecho

y quiera quedarse adentro.

 

Leggi fino all’alba

gioca tra l’erba

costruisci il tuo tempo e la tua

storia

/la storia degli uomini è solo

sangue e merda

alcol e cose morte/

e quando senti il desiderio di

possedere un uomo

lascialo arrivare fino alla tua

porta.

Ma non chiuderla mai

perché esiste il pericolo

spaventoso

orrendo

che goda del tuo corpo e del tuo letto

e voglia rimanerci dentro.

 

De acuerdo,

soy arrebatada, celosa, voluble

y llena de lujuria.

¿Qué esperaban?

Que tuviera ojos, glandulas,

cerebro

treinta y tres años

y que actuara

como el ciprés de un

cementerio?

 

D’accordo,

sono capricciosa, gelosa, volubile

e lussuriosa.

Che si aspettavano?

Che avessi occhi, ghiandole,

cervello

trentatré anni

e che mi comportassi

come il cipresso di un cimitero?

qué palabra dijeron?

qué rito especial fue el realizado?

En qué mesa se acodò el

verdugo?

Y por la noche

pintaron una raya mas en la pared

o rezaron piadosos

antes de resuperar fuerzas con el

sueño?

 

quale parola pronunciarono?

quale rito speciale fu realizzato?

A quale tavola appoggiò i gomiti

il boia?

E di notte·

Tracciarono una linea in più sulla

parete

o pregarono pietosi

prima di recuperare le forze con il

sonno?

 

La gramatica miente

(como todo invento masculino)

Femenino no es género, es un

adjetivo

que significa inferior,

inconciente, utilizable,

accesible, facil de manejar,

desechable. Y sobre todo

violable. Eso primero, antes que

cualquier

otra significación preconcebida.

 

La grammatica mente

(come tutte le invenzioni maschili)

Femminile non è un genere, è un

aggettivo

che significa inferiore, incosciente,

utilizzabile,

accessibile, facile da maneggiare,

disprezzabile. E soprattutto

violabile. Questo per primo, prima

di qualsiasi

altro significato prestabilito.

 

Ana María Rodas nasce nel 1937 a città del Guatemala. La sua fama giunge improvvisa nel 1973 con la pubblicazione del primo volume di poesie Poemas de la izquierda erótica (Poemi della sinistra erotica). Il titolo combinava l’oscenità con l’azzardo politico e, anche se la poesia della Rodas non è finalizzata allo scalpore, il libro fu tacciato di pornografia. La poesia di questa “poeta”; come lei stessa ama definirsi, è una poesia sincera, a volte anche troppo; ma analizzandolo attentamente si riesce quasi a palpare le emozioni e i sentimenti che l’autrice riversa sulla pagina. Anche il suo parlare chiaro del sesso è una sorta di necessità di rivelarsi per intero.

Ana María Rodas è la colonna portante della Generación Irriverente, una specie di “scapigliatura moderna” che si distacca dalla tradizione per esprimere senza limiti e convenzioni il piacere della trasgressione. Il realismo di questi autori nasce anche dalla situazione politico-sociale del Guatemala. Come molti stati dell’America Latina, il Guatemala è oppresso dal succedersi di dittature che nel corso dei secoli ne hanno sventrato il cuore. La Rodas urla il suo dolore per una patria dilaniata e umiliata.

Nel suo ultimo libro, La insurrección de Mariana (L’insurrezione di Mariana), esprime la rabbia e l’impotenza degli intellettuali nei confronti della dittature e il sconforto per i tanti innocenti trucidati e per i tanti dissidenti scomparsi e non più ritrovati. Si legge nel testo sacro dei Maya, il Popul-Vuh: «Affilate le armi, perché nemici nascosti dietro le montagne e le colline non tarderanno a gettare il loro sguardo avido sull’estensione e la ricchezza di queste terre».

Il secondo libro della Rodas, Cuatro esquinas del juego de una muñeca (Quattro angoli del gioco di una bambola) continua il tracciato segnato dal primo. La “guerillera del amor” smette i panni di ribelle che urla il sesso con veemenza e incisività, portando in primo piano una figura di donna più pacata (ma non per questo remissiva), disposta a rinunciare alla collera, ma sempre graffiante nei suoi versi che prendono la coscienza del lettore e la fanno vibrare lasciando in essa un segno profondo. La sua crescita intellettuale e umana appare ancora più evidente in El fin de los mitos y los sueños (La fine dei miti e dei sogni), la sua terza raccolta di poesie. Qui i sogni incestuosi cui la Rodas spesso fa riferimento prendono corpo sotto forma di mostri abominevoli circondati da orribili creature che costituiscono le metafore di una tragica e sofferta solitudine.

La Rodas non scrive per scandalizzare. La sua è una scelta imprescindibile: scrive perché non può farne a meno. È una necessità che avverte, che brucia dentro, l’avvolge fino a farla traboccare, deve liberarsi di tutte le parole che le affollano il cuore: uno sfogo totale, completo al mondo.

Tiziana Masucci

Ana María Rodas (Guatemala City, 1937) è poetessa, scrittrice, giornalista e critico letterario del Guatemala. Figura di spicco nel mondo letterario centrale. È stato Ministro della Cultura e dello Sport della Repubblica del Guatemala.

https://es.wikipedia.org/wiki/Ana_Mar%C3%ADa_Rodas