Ex-Libris-0-5-4

Anno 0 | Numero 5 | Gennaio-febbraio 1997

La felicità, forse mai artista fu tanto ossessionato dal suo spettro quanto Lev Tolstoj. Lo scrittore russo trascorse gli anni dell’Università nella mondanità più sgretolata, come si addiceva allora ai giovani rampolli di una certa estrazione sociale, poi, tormentato dai sensi di colpa, si rifugiò nel Caucaso e si arruolò nell’esercito. Tempo dopo quegli stessi sensi di colpa ci sottrassero questo divino narratore, che a soli cinquantadue anni, dopo aver pubblicato i suoi capolavori Guerra e Pace (1872) e Anna Karenina (1877), decise di smettere di scrivere “effimeri” romanzi per dedicarsi esclusivamente alla sua neonata vocazione cristiana. In pochi anni questa ne fece un acceso predicatore, una vera autorità spirituale della sua epoca ed anche, strano a dirsi, un mediocre saggista. Ma la sua nuova vocazione poco si addiceva alla condizione di ricco possidente e di scrittore di successo. Vecchio, amareggiato dalla propria incapacità di intraprendere fino in fondo la via della povertà imposta dai Vangeli, ottantaduenne fuggì di casa per andare a morire nella piccola stazione di Astàpovo. Era il 7 novembre 1910.

Quasi a esorcizzarli, quei tormenti che lo perseguitarono per tutta la vita Tolstoj li corporizzò nel personaggio di Anna, la più bella delle sue creature. A lei contrappose la coppia Kitty-Levin, che rappresenta la retta via, quella della felicità, quella dei giusti, dei timorati di Dio. Anna invece ama, tradisce, fugge, vive, sbaglia ripetutamente e consapevolmente, rinuncia, si uccide, non solo nel gesto estremo, ma giorno dopo giorno, abbraccio dopo abbraccio. Alla passione per il mediocre Vroski sacrifica persino il suo unico amore, il più grande e tutto sommato, il più semplice da esercitare, ma il solo in fondo cristianamente legittimo, quello del figlio.

Ma la storia non è quella dì Anna Karenina, o meglio, non solo. “Tutte le famiglie felici si somigliano). […] In casa Oblònskije tutto era sottosopra.” Questo perché Dolly scopre che Stefano, suo marito, la tradisce. È proprio Anna, moglie e madre perfetta, a intervenire e a rappacificare i due. Accade però che quella di Anna, di pace, sia profondamente scalfita quando alla stazione (luogo per eccellenza di Anna Karenina), per la precisione alla stazione di San Pietroburgo, fatalmente incontra il conte Vronski.

Di Tolstoj hanno scritto in molti, e tra questi pure alcuni grandi autori, saggisti, pensatori; molto più modestamente queste righe vorrebbero mettere in corpo a voi che leggete il desiderio di frugare in questo gigantesco contenitore di mondi, dì uomini, di storie, di donne, che è Anna Karenina:

… «Iascvin, giocatore, scavezzacollo, un uomo non solo senza principi morali, ma ricco di principi immorali» Corse di cavalli Vodka Morte Una ciocca nera anilina sul latteo collo flessuoso Spazi misurati in dessiantine (?) grandi quanto le praterie dell’inimmaginato est «Bisognerà accendere il samovar? – Sì per favore» «Volete dello jogourt?» I mugik che non sono una specie di bisonti della steppa ma i contadini affittuari di terre «Alessio Aleksandrovic aspettava che la passione di sua moglie finisse, come ogni cosa finisce a questo mondo» Gelosia che ferisce Falsa indifferenza Boschi in cui si perde per poi essere ricondotti sulla retta via dalla visione di un angelo Pance legittimamente e colpevolmente incinte Treni Borse da viaggio L’Italia Abito nero stretto che avvolge il corpo che ha un sussulto leggero però Volti che arrossiscono fin troppo spesso e mani che si stringono carezze pudiche sguardi che raccontano il desiderio Il desiderio di Anna E poi ancora Anna Anna Anna E morte E felicità per i puri.

Questa massa informe di immagini, di spezzettoni, di dialoghi è solamente il risultato del punto di vista di un lettore ancora ingenuo, che è un po’ come dire chi cercasse di vedere contemporaneamente con tutti e due gli occhi dallo stesso buco della serratura, per impossessarsi della maggior quantità di cose in una volta sola. Ah! dimenticavo, il buco della serratura: meglio se è mobile.

Ragion per cui, gettate il vostro amo. Poi andategli appresso.

Barbara Basso

“Tutti noi desideriamo roba dolce, buona. Se non ci son confetti allora gelato sporco.”

 

 Il libro

tolstoj-1.jpgLev Tolstoj
Anna Karenina
Einaudi, 2016 (Collana: Supercoralli)

Traduzione di C. Zonghetti
960 p., rilegato
€ 28,00

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tolstoj-2Lev Tolstoj
Anna Karenina
Feltrinelli, 2013 (Collana: Universale economica. I classici)
Curatore: G. Pacini
1107 p., brossura
€ 12,00

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Il film

Anna Karenina
Regia: Joe Wright

Interpreti: Keira Knightley, Jude Law, Aaron Johnson, Kelly MacDonald, Matthew Macfadyen, Domhnall Gleeson
Paese: Gran Bretagna
Anno: 2012

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Disponibile in DVD a euro 9,99