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Anno 0 | Numero 1 | Settembre 1996

C’è questa ragazza, Carolina, che da grande vorrebbe fare l’artista, e intanto studia all’Accademia di Belle Arti. Per mantenersi però disegna organi genitali sui giornalini di fumetti giapponesi, i manga: infatti, nell’edizione originale giapponese, questi fumetti sono censurati nelle zone anatomiche scabrose: quando ho scritto il libro, ho immaginato che i lettori occidentali di fumetti, e in particolare gli italiani, pretendessero di vedere tutto senza nascondimenti e censure, così mi sono inventato questo mestiere di “integratore grafico inguinale”.

C’è da dire che questi ritocchi grafici vengono fatti normalmente per pubblicare in Occidente i manga, anche quelli non erotici: per esempio, vengono cancellati e ridisegnati gli ideogrammi che nelle vignette indicano i rumori, per scriverci sopra crash, bang, zot, slam… E c’è da dire anche che quando ero a metà del libro, ho scoperto anche che alcuni editori italiani senza scrupoli fanno davvero ridisegnare anche gli organi genitali per ripubblicare i manga erotici in Italia. A me comunque serviva un personaggio che per vivere mettesse il suo talento di artista al servizio della pornografia pura: ho costretto, insomma, un personaggio piuttosto timido come Carolina a disegnare esclusivamente peni e vagine, senza nemmeno farle “perdere tempo” a tratteggiare le periferie del corpo come le dita dei piedi o i gomiti. Così ho cercato di rappresentare una situazione che mi sembra piuttosto diffusa, non solo nei giovani: ci si trova spesso, infatti, a fare dei lavori che coinvolgono la propria abilità (nel caso di Carolina si tratta dell’abilità nel disegno) ma non le proprie ambizioni.

Siccome nel giornalino Carolina si firma Maria Grazia Graticola, ecco spiegati i due significati del titolo: occhi sulla graticola indica lo sguardo insistito su materiali visivi piuttosto scottanti (la pornografia) ma anche sul personaggio Carolina-Graticola. E chi mette gli occhi addosso a Carolina Graticola? Alfredo, il protagonista, che conosce Carolina in un vaporetto di linea, a Venezia. Carolina ha un tremendo attacco di diarrea davanti a tutti i passeggeri, e dalla vergogna si butta in acqua. Alfredo sta facendo una tesi di laurea sulle brutte figure nei romanzi di Dostoevskij: lui ritiene che tutti i rapporti fra le persone si fondano sulle brutte figure, ovvero sulla paura di fare brutta figura, e perciò rimane molto incuriosito, affascinato dalla incredibile brutta figura di Carolina (letteralmente una figura di merda, se così si può dire): perciò si butta in acqua anche lui, la insegue e la ospita a casa.

Inizia così una specie di inchiesta da parte di Alfredo, mentre Carolina è sua ospite per alcuni giorni, vittima di un brutto raffreddore. Alfredo accumula notizie, pagine di diario, pettegolezzi, e un sacco di materiali che trascrive puntualmente nel suo computer: tratta Carolina come se fosse un oggetto di studio, per mettere insieme un dossier su di lei, quasi degli appunti su una tesi di laurea. È intenzionato a sedurre Carolina, a farla innamorare di sé, e ritiene che questo gli riuscirà meglio se potrà mettersi a studiarla, a studiare tutto ciò che sta scrivendo su di lei, tutte le notizie che la riguardano. Alfredo è un fanatico della scrittura, ama alla follia le parole e i diversi stili di linguaggio, usa termini di tutti i tipi, dai più semplici ai più lambiccati, dai più sboccati ai più teneri. Con questo personaggio ho cercato di cogliere un certo atteggiamento nel rapporto fra le persone che passa attraverso mille filtri, discorsi, precisazioni, sproloqui. Si dovrebbe trattare di una storia d’amore, cioè una relazione che siamo abituati a immaginare (a sperare) come un contatto immediato, privo di mediazione fra due persone, e invece qui ci sono un sacco di schemi, paratie verbali, recinti discorsivi rappresentati da una decina di toni e maniere e stili del linguaggio contemporaneo.

Fra le altre cose, Alfredo scopre che Carolina ha una specie di rapporto amoroso con Fabrizio, uno studente universitario in Economia che ha un modo curioso di pagare l’affitto: infatti è tenuto a fornire ogni mattina una dose di sperma alla sua anziana padrona di casa, che lo usa come cosmetico antirughe; per eccitarsi Fabrizio si aiuta proprio con la lettura dei manga erotici ritoccati da Carolina. A volerci trovare un significato, diciamo che la letteratura è un affitto delle strutture architettoniche con una lunga tradizione alle spalle, come per esempio il romanzo, il quale esiste da migliaia di anni: in cambio, le nuove generazioni le danno le loro forze più fresche, il liquido seminale creativo che fa forse sembrare un po’ meno anziana Madame Letteratura.

Il libro è pieno di citazioni usate con atteggiamento un po’ teppista e, credo, con un piglio comico scatenato: io penso che con questo libro mi sono liberato di tutta la letteratura che ho amato nella mia giovinezza, attraversandola. È anche per questo che l’ho messo dentro al mio romanzo, in forma dichiarata o un po’ nascosta. In questo mi ha aiutato l’avere a che fare con personaggi chiacchieroni, abituati ad analizzarsi da soli, a sbrodolarsi addosso mucchi di parole, che comunque ho cercato di trascrivere solo quando le ritenevo ariose, spigliate, interessanti, divertenti; ho cercato di evitare il più possibile i cosiddetti “sfoghi”, che sono quasi sempre noiosissimi. Insomma, i miei personaggi sono tutti dei ragazzi acculturati un po’ grafomani e rompiscatole. Ma attenzione: quando dico “acculturati” non intendo “insopportabili secchioni”: semmai mi riferisco a un enorme calderone culturale fatto di cinema e letteratura, televisione e pubblicità, fumetti e barzellette, proverbi e canzonette; lo si intuisce anche da questo mio zoppicante riassunto, considerando il fatto che ho mescolato Dostoevskij e i fumetti giapponesi, cioè quella che siamo soliti chiamare la cultura “alta” e il trash, la spazzatura da mass media.

Come va a finire, naturalmente non ve lo dico.

“La mia indole gesticola con palmi di filastrocche mitologiche e polpastrelli di bassista pop.”

L’autobiografia del ’96

“Sulla mia pelle non c’è scritto niente, ma sulla mia carta d’identità sono incise le parole Tiziano Scarpa e, sulle pratiche di battesimo, addirittura Tiziano Vittore Marco Scarpa. Anni fa ho scritto sceneggiature di fumetti, poi – come tutti – ho fatto molti mestieri improbabili, fra cui quelli di critico letterario, aiuto cuoco in una colonia estiva, redattore di una rivista di auto e moto (non ho la patente e sono di Venezia). Attualmente (21 agosto 1996) ho trentatré anni e novantasette giorni”.

La bio nel 2016

Tiziano Scarpa è nato a Venezia nel 1963. Tra i suoi libri, Occhi sulla graticola (Einaudi 1996 e 2005), Amore® (Einaudi 1998), Venezia è un pesce (Feltrinelli 2000), Cos’è questo fracasso? (Einaudi 2000), Nelle galassie oggi come oggi (con Raul Montanari e Aldo Nove, Einaudi 2001), Cosa voglio da te (Einaudi 2003), Kamikaze d’Occidente (Rizzoli 2003), Corpo (Einaudi 2004 e 2011), Groppi d’amore nella scuraglia (Einaudi 2005 e 2010), Batticuore fuorilegge (Fanucci 2006), Amami (con Massimo Giacon, Mondadori 2007), Comuni mortali (Effigie 2007), Stabat Mater (Einaudi 2008, premio Strega 2009), L’inseguitore (Feltrinelli 2008), Discorso di una guida turistica di fronte al tramonto (Amos 2008), Le cose fondamentali (Einaudi 2010 e 2012), La vita, non il mondo (Laterza 2010). Dall’inizio degli anni Novanta a oggi ha scritto una quindicina di testi per la scena e per la radio, tutti rappresentati, fra cui: Comuni mortali (Effigie 2007); L’inseguitore (Feltrinelli 2008); L’ultima casa (Transeuropa 2011); La custode (in New writing Italia. Dieci pezzi non facili di teatro, a cura di Rodolfo di Giammarco e Martina Melandri, Editoria e spettacolo, 2011), L’infinito (Einaudi 2011). Nel 2013 ha pubblicato per Einaudi, nella nuova collana digitale dei Quanti, Lo show dei tuoi sogni (disponibile anche nella versione con musica di Davide Arneodo e Luca Bergia dei Marlene Kuntz). Sempre per Einaudi ha pubblicato Il brevetto del geco (2015).
© Biografia tratta dal sito einaudi.it

Il libro nel 1996

occhi-1996

Il libro oggi

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Tiziano Scarpa
Occhi sulla graticola

Einaudi, 2005
114 p., brossura

€ 9,00  Disponibile in eBook a € 6,99

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