ex-libris-0-4-4

Anno 0 | Numero 4 | Dicembre 1996

Cyberpunk: il fenomeno scoppia nell’84 con l’uscita di Neuromante, l’opera prima del canadese William Gibson, che dà una seria scrollata all’immaginario collettivo imponendo un nuovo modo di fare fantascienza. La storia è un classico del genere. C’è Case, un hacker-cowboy, uno di quei tipi che sfondano sistemi informatici coperti per cercare informazione da rivendere al miglior offerente; è uno di quegli abitanti di quel futuro in cui la tecnologia ha rimodellato il mondo e sta iniziando a riscrivere la fisionomia umana. Assume un significato particolare una lettura di questo genere per la nostra generazione che è cresciuta a contatto diretto con l’informatica e la tecnologia digitale. Usiamo ogni giorno telefoni cellulari, walkman, computer portatili, viviamo in mezzo a questa microtecnologia che si attacca alla pelle e diventa un’estensione del corpo mutandolo e spingendolo verso nuove dimensioni e frontiere dell’evoluzione del pensiero e della natura umana. Per noi leggere un romanzo cyberpunk è leggere una rivisitazione del presente; è leggere un futuro che sentiamo molto vicino. Leggere questo particolare tipo di fantascienza, poi, è un modo per capire un po’ di più di quella tecnologia e di quel mondo che ci circonda e di cui ci serviamo. Certo, la fantascienza non ha prerogative profetiche sul futuro: Gibson non è da leggere come profeta del prossimo millennio, ma come uno scrittore che ha saputo reinterpretare e riscrivere le istanze del mondo in cui viviamo. Tutte le innovazioni proposte da Gibson sono già presenti in alcuni racconti scritti all’inizio degli anni ‘80 ed è possibile trovarli nell’antologia La notte che bruciammo Chrome (Mondadori). Da uno di questi è tratto il film Johnny Mnemonic. Ricordate? È la storia di un tizio Johnny che si è fatto impiantare delle piastre di memoria in testa che gli permettono di fare il corriere per informazioni molto preziose. Le informazioni gli vengono catapultate in testa e possono essere estratte solo con una chiave particolare. Purtroppo si trova per la testa roba che non dovrebbe starci, e perciò cercano di farlo fuori per cancellare quelle informazioni. Johnny ha modificato il suo corpo inserendosi memoria artificiale; ma sono ben più pesanti gli accorgimenti che si possono adottare, per aumentare la propria competitività nell’ambiente, rimodellando il proprio corpo tramite biotecnologie. La sua guardia del corpo ad esempio ha un paio di lenti scure innestate nelle orbite a mo’ di occhiali da sole permanenti, e dieci lame affilate come rasoi che escono fuori da sotto le unghia pronte a recidere i tendini di chi prova ad alzare una mano contro il suo datore di lavoro. Ma avere un corpo superdotato non è una cosa esclusiva … Capita spesso di affrontare tipi con innesti di ogni genere: uomini dotati di schede acceleratrici del sistema nervoso quindi capaci di una velocità di riflessi inumana o che al posto dell’ultima falange del pollice si ritrovano una bobina di filo monomolecolare con cui affettare i nemici…

I protagonisti dei racconti di Gibson sono sempre persone qualunque, senza grande valore morale, dei ragazzi di strada come tanti. In un altro racconto, La notte che bruciammo Chrome, incontriamo Jack e Bobby. Jack ha un braccio mioelettrico e si occupa di hardware (ottimizza le schede dei computer che usa il suo socio); Bobby, invece, si occupa del software; è un tipo poco motivato, in fondo il suo unico stimolo sono le ragazze. Ed è una particolarmente carina che lo spinge a tuffarsi nella rete per andare a fare un po’ di soldi sfondando un sistema informatico di una casa di prostituzione (accreditandosi un bel po’ dei loro soldi) e mettendo in ginocchio quell’organizzazione. La storia è raccontata con un linguaggio molto “punk’’, nel senso che vengono buttate a mare le vecchie sintassi linguistiche, per riscoprire una nuova estetica e un nuovo modo di narrare più vicino al mondo attuale. Un’estetica trash sotto certi aspetti, certo, ma comunque molto affascinante, molto vicina a noi… e soprattutto un modo di narrare molto visivo: ogni riga è un susseguirsi di metafore e immagini che sollecitano la nostra fantasia e fanno appello all’immaginario che ci siamo fatto crescendo tra videoregistratori, computer, inquinamento. Ma con Gibson ci si può trovare di fronte a un racconto come Il Mercato d’Inverno È una storia ricca di poesia e di atmosfera pur rimanendo sempre nel mondo della fantascienza: Lise è una ragazza portatrice di handicap (assolutamente incapace di muovere un muscolo o avere un ritorno sensoriale dal suo corpo) che si muove grazie a un esoscheletro. Lise è dotata di straordinaria creatività che la rende un elemento preziosissimo per la registrazione di mondi virtuali da vendere poi come pacchetti ricreativi. Ma sarà proprio questa sua sensibilità a farle sceglierle la morte e a incarnare così anche quelle spinte tragicamente presenti nel mondo in cui viviamo.

Emiliano Farinella

In libreria

gibson

William Gibson
Neuromante

Mondadori, 2003
Collana: Oscar classici moderni
278 p., brossura
Traduzione: G. Cossato, S. Sandrelli
€ 9,50  Disponibile in e-book  

Compra il libro su IBS

Neuromante fa parte della Trilogia dello Sprawl
Gli altri titoli sono:

William Gibson
Giù nel cyberspazio

Mondadori, 2000
Traduttore: Delio Zinoni

E-book
€ 6,99  

William Gibson
Monna Lisa Cyberpunk

Mondadori, 1999
Traduttore: Marco Pensante

E-book
€ 6,99