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Anno 0 | Numero 4 | Dicembre 1996

Giovani scrittori, ultima generazione, codice d’accesso: Musica!

Isabella Santacroce, Enrico Brizzi, Irvine Welsh, tanto per citarne alcuni… Nelle loro pagine la musica è nell’aria, negli spazi, nelle stanze; è nelle menti e nell’anima dei personaggi, la cui esistenza scorre attraverso le note che ascoltano. Questo legame che la recente letteratura ha stretto con la musica è qualcosa di naturale e necessario considerando che il rock da più di quarant’anni rivoluziona coscienze e linguaggi. “Mi adoro quando canto Anarchy in the U.K. strafottendomene di quello che ho dentro … ballo qualche altro secondo perché Credit in the Straight World mi esalta a tal punto che vorrei aprire la finestra e lanciarmi nel vuoto… Alza il volume che The Voyeur of Utter Destruction mi manda in paradiso, vorrei scopare tutta la notte con Bowie, datemi Bowie adesso… “. Così scrive Isabella Santacroce, nel suo ultimo libro Destroy, in un linguaggio duro e allucinato almeno quanto le canzoni che ascolta Misty, la sua misteriosa e affascinante eroina ‘di plastica’. Qui tutto è filtrato dalla musica, il dub si mescola al trip hop, il punk al rock. Misty non sarebbe Misty senza la musica che ascolta; quella musica fa intimamente parte del suo essere così ipnotica, eccentrica, distruttiva, così maledettamente irreale. Misty è tutto ciò che pensa, dice, fa, ma è anche tutto ciò che ascolta. Se in Destroy la musica è dimensione esistenziale, in Trainspotting di Irvine Welsh si limita a fare da cornice a tutto ciò che accade. Accompagna i personaggi nel loro vuoto girovagare, nei loro quotidiani viaggi di droga, nel loro “inferno chimico”. La musica sta lì estranea come il resto del mondo, come gli oggetti, la natura, le persone. La musica esiste … ma l’unica cosa davvero importante, l’unica cosa che abbia veramente senso è l’eroina. ‘‘È un pezzo il Bowie… Golden Years… Ce li ho tutti i dischi di Bowie. Neanche uno me ne manca, cazzo… Ma non me ne frega un cazzo, né di lui, né della sua musica”. In questo libro rabbiosamente ironico, Welsh racconta, con un linguaggio cruento ma beffardo, le grottesche avventure di un gruppo di ragazzi scozzesi immersi in un universo musicale rigorosamente rock, da Lou Reed ai Velvet Underground, da Frank Zappa a Iggy Pop. In Jack Frusciante è uscito dal gruppo la musica ritorna a far parte del mondo interiore del “vecchio” Alex, diciassettenne protagonista del primo romanzo di Enrico Brizzi. Attraverso l’amata Aidi, il punk dei Clash e dei Sex Pistols, il dark dei Cure, il rock dei Red Hot Chili Peppers, le poesie di Cummings, Alex esce fuori dal magma degli sfigati brufolosi e delle “semprevergini” studentesse del liceo Caimani di Bologna. In questo viaggio interiore volto alla ricerca di una propria identità, la musica occupa un ruolo importantissimo accanto all’Amore e alla Poesia.

Francesca Serva

“Vorrei che Courtney Love fosse mia amica e che mi cantasse tutte le sere Doll Parts, stesa in sottoveste nel mio letto.”

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Artisti Vari
Trainspotting. The Soundtrack (EMI Premier)

Colonna sonora del film evento del cinema britannico, Trainspotting raccoglie tutto lo scibile musicale made in U.K. degli ultimi venti anni. Dall’iguana Iggy Pop all’etereo Brian Eno; dal particolare punk dell’Elastica a un brano inedito dei Pulp, band simbolo del Romantic Modernism, ultimo fenomeno musicale britannico; dal guru della dance Leftfield, Bedrock e Underworld (mitica Born Slippy) ai Blur; e ancora un brano evergreen come Temptation dei Neworder. Unico personaggio non britannico è Lou Reed con il capolavoro Perfect Day.

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The Cure
Show (Fiction Records IDT 1993)

Ripeschiamo un doppio live storico, datato 1993, di una band tra le più importanti che la scena new wave inglese abbia mai partorito, parliamo dei Cure e di Show. Delle diciotto tracce di quest’album registrato dal vivo nel Michigan (USA) durante il tour americano, poco meno della metà (otto) sono estratte dal loro precedente lavoro Wish: dalla notissima e frizzante Friday I’m in Love alla splendida e dolcissima Trust. Non mancano perle del passato come Just Like Heven (’87), In between Days e A Night Like This (’85). The Walk (’82) fino ad arrivare alle sonorità più mature di Fascination Street (’89) e Lullaby (’89) tratte da Disintegration. Show è un album consigliato non solo a chi ama Robert Smith, ma anche a chi non ha assaggiato il suo sound, non necessariamente cupo e decadente come vuole una certa critica…

Recensioni di Luca Giannattasio

Trainspotting 2: venti anni dopo

20 anni dopo Trainspotting, Renton, Sick Boy, Begbie e Spud, interpretati rispettivamente da Ewan McGregor, Jonny Lee Miller, Robert Carlyle e Ewen Bremner, il 27 gennaio tornano al cinema nell’adattamento del romanzo di Irvine Welsh “Porno”.
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