Cristalli, è un romanzo edito da Saremo Alberi. Una storia con cui ho dovuto combattere, interiormente e come lettore.

Ciò che dirò su questo libro, che mi è stato proposto dalla redazione di exlibris20 è sicuramente poco filtrato. Tanto vale confessare che a un certo punto ho quasi gettato la spugna: non volevo scrivere questa recensione. Avere paura di un libro scritto da una ragazza è una cosa al limite del buffo, forse. Ma voglio essere autentica ed è questo che mi è successo.

Non resta che dare un’impronta verista a questo scritto – come direbbe Giorgia, il personaggio creato dall’autrice ventenne Roberta Della Fera e protagonista del romanzo – restando nel solco della narrazione, che guarda a quel modus-narrandi un po’ scarno, quasi esagerato nella sua aderenza alla realtà, tipico del Verga e degli altri autori di quel periodo storico.

Non è affatto un libro facile Cristalli, non inganni un linguaggio colloquiale, aderente a quello dei giovani, giovani che qui si muovono nella trama di un racconto frammentato, costruito ricorrendo ai flash-back and -forward, sospeso tra realtà sogno e immaginario senza soluzioni nette di continuità.

Cos’ha la ragazza Giorgia, che frequenta la facoltà di Lettere all’università ed è appassionata di letteratura, cosa la rende “diversa”, diversa come lei si sente?

Cosa la porta ad essere attratta da Elisa, una ragazza che cade rovinosamente mentre cammina, e dal suo amico Giacomo? Cosa ha potuto creare l’incomunicabilità coi suoi genitori, la sensazione di sentirsi giudicata dal fratello? Cosa è successo all’asilo e perché le paure si materializzano in sogni che sembrano tanto reali? Come e perché un adulto può usare violenza su un bambino? Si possono mettere insieme in uno stesso racconto la violenza sui minori, il loro essere colpiti da malattie senza speranza, il baratro che si crea talvolta tra mondo dei piccoli e quello dei grandi, e persino problematiche prettamente sociali come la disoccupazione, o l’assistenza al disabile?

Roberta Della Fera lo fa tramite il personaggio di Giorgia e senza cercare scorciatoie. Giorgia si fa portavoce di tutto questo incastro doloroso di coincidenze che portano la vita di una ragazza, sin dall’infanzia, sui binari di una umanità che per alcuni è semplicemente invisibile.

Giorgia scrive sul suo Moleskine rosso, partecipa ai concorsi letterari invece di uscire coi coetanei, seleziona le persone che le piacciono seguendo impulsi che arrivano da strane antenne percettive, rese ipersensibili da un ricordo che resta nebuloso per tutto il percorso del racconto, tranne poi schiarirsi e tornare a pulsare dentro, gettando le premesse per un finale che riunisce i fili sparsi del narrato.

La struttura del libro è ambiziosa, e – forse perché anche io ne ho usata una simile, non senza sapere quanto fuori dai canoni della facilità di lettura questa stia – mi è stato utile ma anche difficile mettermi dalla parte del lettore che deve ricostruire una storia passo per passo, tra continui scarti temporali e differenti punti di vista. Si aggiunge che il ruolo di genitore di una ragazzina adolescente a sua volta confrontata con una serie di diversità non mi ha facilitato il compito dal punto di vista emozionale.

Alla fine della lettura mi sento di dire che la giovanissima Roberta Della Fera può essere orgogliosa di questo suo debutto letterario, coraggioso e unico nel suo genere, e che Cristalli sia da considerarsi un libro originale ed educativo.

Anna Bertini per Lovers

 

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