Anno 1 | Numero 8 | Maggio 1998

Agenti atmosferici titolo, Gino Nardella autore, Besa Ed. casa editrice. Queste le sole indicazioni del romanzo. Nulla si sa della vita dell’autore, di eventuali altre opere scritte, dei desideri o del suo mestiere. In fin dei conti, potrebbe anche bastare. Chi arriverà alla fine del romanzo, si renderà conto di quanto sarebbero state inutili dettagliate spiegazioni o prefazioni.

I pignoli e gli esigenti di notizie vengono rimandati alla terza di copertina. Un breve profilo biografico dell’autore li aiuterà a capire, ma non si aspettino granché.

Per tutti coloro che amano l’ironia basti sapere che Nardella è nato nel 1955 e che è morto nel 2043; che è stato per poco tempo pirografo e che si è dedicato principalmente al collaudo di materassi. Da qualche anno ha un lavoro più o meno fisso: il cabarettista sfollagente. Praticamente “…all’ora di chiusura lo fanno salire sul palco e il locale si svuota in pochi secondi.”

Per i pignoli e per gli ironici dunque, c’è di che sapere, basta modificare la chiave di lettura secondo le personali esigenze. Agenti atmosferici non vuole vedere noi lettori inchiodati sul sofà, davanti al caminetto, in un piovoso pomeriggio invernale: perché ci vuole bene e ci rispetta; non ci vuole vedere pensierosi e tristi; vuole calcare sul punto che la vita non è poi questo granché, a meno che non la prendiamo per il verso giusto.

Agenti atmosferici è un romanzo onesto e leale, ci racconta in maniera semplice e intelligente; non ci tratta come delusi della vita desiderosi di piangersi ancor di più addosso; ci fa riflettere senza che ce ne accorgiamo. È, in breve, un ironico cinico e poetico resoconto della vita di un uomo come tanti. È un romanzo che consigliamo a chi sa prendersi in giro sul serio, a chi ama i cibi in scatola e a chi li odia, a chi non vede oltre il proprio naso, a chi vuole gli elenchi puntati e numerati, a chi legge in bagno lettere d’amore e a chi piange sfogliando l’elenco telefonico, a chi fa la spesa, a chi aspetta un treno che sa non arriverà mai e a chi lo aspetta, lo ha visto passare e lo ha lasciato andare via senza il minimo rimpianto o rimorso. È un romanzo senza pietà, perché la pietà è un sentimento irriverente, irrispettoso. È un romanzo d’amore e di vita e senza mettere in moto ulteriori questioni e masturbazioni cerebrali, è un romanzo divertente che si legge d’un sorso, come si ascoltasse la vita d’un uomo aspettando il treno per Bologna.

Donato Nordecchia, questo il nome del protagonista, attraversa con disinvoltura e ironia le dimensioni parallele dei barboni, dei gay, dei matti, dei malati, delle puttane; non vede il mondo con falsità, nessun incoraggiamento, solo un freddo realismo che spesso ce lo mostra cinico fino a odiarlo.

Renzo è un gay, la ragazza dell’ufficio postale ha la polio, la casa dei “matti” si trasformerà in una casa “normale”, i barboni sono sporchi e mendicanti, l’ultimo incontro raccontato è una prostituta. Ladri, criminali, tifosi, puttane, barboni, pervertiti, “pazzi”, gay: quanta vita e quanto poetico realismo c’è in questo racconto. Sono ben pochi i libri che raccontano la vita senza usare eufemismi e Agenti atmosferici è uno di questi.

La trama del romanzo è alla quarta di copertina e recita così: “Il senso della vita è non rompere i coglioni”. Una massima zen post-moderna. Un capire senza ipocrisie.

Marisa Barile

“Brava gente i gay, quando non ti fanno sentire un diverso.”

Il titolo dell’articolo è una citazione di Andrea Pazienza tratta da Penthotal

 

Gino Nardella (1955/2043) è autore, scrittore, videomaker, esubero, diversamente disabile, latitante ubiquo, pantomimo fantastico, homo de cultura & stracciòn. Da videomaker ha prodotto l’iradiddìo, fino ad aprire un sito (http://www.maivisti.com) dove ci sono oltre 450 clip che dimostrano quanto un presunto essere umano possa anelare all’abisso. Fino ad oggi ha versato circa 3000 contributi all’INPS che gli consentiranno di avere dall’età di 67 in poi una pensione di 26 euro a bimestre.
Fonte: maivisti.com

 

Del libro Agenti atmosferici non abbiamo trovato traccia dopo 20 anni ma incrociando qualche dato si dovrebbe trattare di questo e-book con titolo diverso (chiederemo all’autore)

Gino Nardella
Il senso della vita è non rompere i coglioni
Adagio 2015
Formato Kindle

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