Anno 1 | Numero 4 | Dicembre 1997

“Promettete che per tutto il tempo della vostra vita aiuterete a conquistare con la forza e con il potere che Dio vi ha dato il territorio santo di Gerusalemme?” “Sì Signore se Dio vuole.

Uno scalpitio di cavalli è appena percettibile.

“Promettete che per tutto il tempo della vostra vita voi vivrete senza possedere nulla.” “Sì Signore lo prometto.”

Il rumore è insistente, si intravedono le sagome di un gruppo di cavalieri pronti a un assalto.

“Promettete che vi batterete in ogni luogo perché nessun cristiano sia mai oppresso a torto.” “Sì Signore se Dio vuole.”

Si erge alto inconfondibile ormai il gonfalone bianco e nero di un ordine cavalleresco. Ventidue cavalieri disposti a croce greca strigliano i cavalli al massimo della corsa, avanzano inarrestabili verso un accampamento di migliaia di musulmani. Gunther d’Amalfi è alla testa dello schieramento. La battaglia inizia.

“Non per la mia gloria Signore ma per la tua, non per la mia gloria Signore ma per la tua.”

Il campo dei musulmani è una distesa di cadaveri e sangue. Fra i silenzi di nuvole di polvere i templari alzano le spade al cielo, è loro una delle più affascinanti leggende medievali basata sulla reale costituzione dell’ordine dei cavalieri del Tempio.

L’ordine del Tempio è un’istituzione esistita intorno all’anno mille, è il primo ordine religioso militare creato dalla cristianità occidentale latina e romana. Riuniva in sé l’insanabile, almeno per noi, contraddizione del rispetto dei voti monastici con l’illimitata licenza di uccidere nel nome del Signore.

Per l’ordine dei cavalieri di Cristo la crociata è una guerra giusta perché il suo fine è quello di liberare Gerusalemme dall’Islam e in difesa della “Terra Santa” tutto è permesso. Gunther d’Amalfi è il capo dei templari in questa avventura d’altri tempi. È il designato per una difficile missione il cui scopo è tanto importante quanto segreto e tale rimarrà fino alle ultime pagine. Una spedizione da lui diretta parte dal deserto della Siria in una lunga ed estenuante marcia per raggiungere l’Europa in un punto imprecisato tra le nebbie della Borgogna. La missione stava tutta in un pezzo di carta, un messaggio che Gunther all’oscuro del suo contenuto custodisce con maniacale attenzione.

Gunther è l’unico iniziato ai misteri del “Baphomet” la santa statua emblema di questa fantasiosa crociata.

Il Baphomet cela il “grande disegno” secondo cui l’Islam e il vangelo sono destinati a fondersi in un’unica grande forza, in una civiltà superiore che unirà i fratelli dell’occidente a quelli della mezza luna. È la Gerusalemme celeste, il bianco e il nero che si incontrano è la pace universale. Ma per raggiungerla la strada è lunga, la fiaba sarà ancora costellata da distese di morti.

Questo sapeva Gunther, solo lui e il Grande Maestro. Ma questa scoperta alleggeriva la sua armatura, lo rasserenava nelle trepidanti notti nel deserto, nelle umide traversate oceaniche.

Con lui un manipolo di cavalieri e un ambiguo menestrello rievocano nelle varie tappe del loro viaggio le più affascinanti ambientazioni medievali. Un profondo senso religioso li accompagna in rocamboleschi arrembaggi, nelle oscurità delle foreste della Puglia, alla corte del re Federico.

Dall’incontro con le streghe, alle estenuanti giostre, caratteristiche sfide gladiatorie medievali, Gunther e compagni proiettano il lettore sulle ali dei più affascinanti misteri del Tempio.

Gunther d’Amalfi (Newton Compton) è un racconto godibile e distensivo, tempestato di interrogativi e possibili risposte di carattere storico mistico e religioso sulle problematiche di allora che donano al romanzo un discreto valore culturale. È un medioevo nuovo quello proposto dall’autore Franco Cuomo, non un’età oscura, non il letargo della cultura, ma un’era straripante di spiritualità, un’epoca viva, scalpitante, dignitosa e instancabile come un cavaliere, malinconica e valorosa come Gunther d’Amalfi.

Gianluca laione

“Siamo gli uomini più vicini a Dio che abbiano mai camminato sulla terra… nessuno si è mai avvicinato tanto a Dio quanto i cavalieri del tempio.”

Franco Cuomo. Laurea in giurisprudenza, è stato finalista due volte al premio Strega, con Gunther d’Amalfi, cavaliere templare nel 1990 (ristampato di recente dall’editore Tipheret) e Il Codice Macbeth nel 1997.
Qualche mese prima della morte, a marzo 2007 è uscito il suo ultimo romanzo dal titolo Anime perdute. Notturno veneziano con messa nera e fantasmi d’amore (Baldini Castaldi Dalai) che segue I sotterranei del cielo (Baldini Castaldi Dalai) e Il tatuaggio (Baldini Castoldi Dalai). Grande successo riscosse il suo ultimo saggio dal titolo I dieci, sugli scienziati italiani che firmarono nel 1938 il “Manifesto della razza”.
Fonte: Wikipedia

In libreria

Franco Cuomo
Gunther d’Amalfi. Cavaliere Templare
Tipheret, 2017

Collana: Malkhut
211 p., brossura
€ 18,00

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