Anno 1 | Numero 8 | Maggio 1998

Octavio Paz (Messico 1914-1998), la letteratura e la politica segnarono per sempre il suo destino: nacque tra i libri e vide la luce tra le rivoluzioni tanto del suo paese quanto fuori delle sue frontiere. Seppe cogliere in modo ineguagliabile lo spirito del Messico contemporaneo come mostra la sua vasta opera e la sua vita prolifica. La sua biografia è, in molti sensi, la storia della sua nazione nei suoi ultimi settanta anni.

Dal 1931, all’età di diciassette anni, cominciò a pubblicare la sua opera poetica e saggistica, da allora costantemente e lentamente costruì uno dei “corpus” narrativi più ammirevoli della letteratura ispano-americana. Uomo inquieto, vivace, lettore instancabile, possessore dì una curiosità dilatata e di una mente entusiasmante.

Il mondo narrativo di Paz cattura per la profondità del suo sguardo e per il singolare spessore della sua immaginazione. La sua prosa e la sua poesia sono luminose, dirette, naturali, lontane da qualsiasi sentimentalismo, esibizionismo o oscurantismo. Durante i suoi settanta anni di scrittore diede ai messicani, e al mondo, una vasta e prolifica produzione letteraria tra cui si contano lucidi saggi, vibranti poesie, scritti di ricordi familiari e libri che raccolgono le sue vicende politiche e la storia del XX secolo.

La morte di Octavio Paz non è un avvenimento tragico né inatteso. È l’incontro di un uomo con il suo naturale destino in un momento già culminante del suo itinerario biologico e, per la sua opera, è l’istante del taglio del cordone ombelicale. Sì tratta di una seconda nascita, meno immediata dì quello che sembra. Non si deve dimenticare che fu la sua opera a farlo diventare ciò che è stato. La lezione più vigente di questo autore si trova nel suo testamento critico, con il ricorso al continuo interrogativo fece del suo pensiero uno strumento di precisione che non stava al servizio del dogma bensì del dialogo.

Prima di solidificare una sola verità preferì arricchirsi delle contraddizioni di tutte. Fu uno spirito coerente di vita e parola, diede alla sua opera un’altezza universale e alla sua vita una dignità terrena. Riuscì a vedere gli splendidi frutti del suo lavoro e fu uno di quegli esseri che nel mondo sono protetti fino all’ultimo da una grande stella.

Non c’è dubbio che il meglio di lui oggi è più vivo che mai. Il grande apprendistato del suo testamento, in realtà, è appena iniziato. Egli ci ha detto addio. Fisicamente non c’è più, però lascia una vastissima opera per rimanere per sempre tra di noi attraverso la parola. Il migliore omaggio che gli possiamo fare adesso è leggerlo con entusiasmo.

José Ramón Buelna

Traduzione di Francesca Serva

“La poesia è conoscenza, salvezza, potere, abbandono.”

Una nota della redazione: al Salone del libro (1998, ndr) non è stato organizzato nessun incontro per ricordare Octavio Paz e a noi questo non è piaciuto.

 

Poeta, saggista e diplomatico messicano, premio Nobel per la letteratura nel 1990.È considerato come uno fra i poeti di lingua spagnola più importanti della seconda metà del Novecento, assieme a Juan Ramón Jiménez, Vicente Huidobro, César Vallejo e Pablo Neruda. È vissuto in Spagna per lungo tempo, sotenendo la lotta dei repubblicani contro il franchismo. In seguito prenderà le distanze dal comunismo. Poi visse in Francia, dove si avvicinò al surrealismo. Durante il soggiorno in Francia lavorò con André Breton e Benjamin Péret. Nel 1945 Paz entra nel servizio diplomatico messicano. Sono gli anni in cui scrive “Il labirinto della solitudine”, un saggio sull’identità e sulla cultura messicane.  Si lega ad Elena Garro, che sposa e dalla quale ha una figlia.
Viene nominato ambasciatore in India nel 1962. Lascia l’incarico nel 1968, in seguito al cosiddetto “Massacro di Tlatelolco”. Nel 1956 vince il Premio Xavier Villaurrutia e nel 1981 a Paz il Premio Cervantes lo consacra definitivamente come uno degli autori più importanti della seconda metà del Novecento.
Fonte: ibs.it

 

TITOLI TRADOTTI IN ITALIANO (i link rimandano alle attuali edizioni in libreria)

L’arco e la lira Il nuovo Melangolo 1990, L. 40.000
Congiunzioni e disgiunzioni Il nuovo Melangolo 1984; L. 18.000
Duplice fiamma Amore ed erotismo Garzanti 1994, L. 30.000
Ignoto a se stesso (saggi su Fernando Pessoa e Luis Cernuda) Il nuovo Melangolo, L. 15.000
Labirinto della solitudine Mondadori 1990, L. 32.000
Fuoco di ogni giorno (Collezione di poesie) Garzanti; L. 48.000
Suor Juana lnés de la Cruz o le insidie della fede Garzanti (saggi blu) 1991, L. 70.000
Terra. quattro o cinque mondi Garzanti (saggi blu) 1988, L. 25,000
Apparenza nuda. L’opera di Marcel Duchamp SE (saggi e documenti del Novecento) 1990, L. 22.000