Per una lira è il titolo di una canzone di Lucio Battisti che comincia così: Per una lira io vendo tutti i sogni miei. E poi la voce a strisce di Battisti racconta la storia di qualcuno che a malincuore si distacca da una parte di sé. Ascoltandola, ho sempre pensato a chi scrive. In particolare agli esordienti. Chi, per la prima volta (e spesso per una lira) consegna il proprio destino al mondo. Nell’incertezza e nell’imprecisione, un esordio insegna a scrivere più di un capolavoro (anche quando le due cose coincidono: David Foster Wallace, La scopa del sistema, 1987). Per una lira è uno spazio dove leggendo le nuove voci della narrativa, italiana e straniera, metteremo in luce alcuni aspetti di un romanzo legati al gesto dello scrivere per la prima volta, ovvero alla scoperta della propria voce.

Alessandra Minervini, scrittrice, editor e writing coach. Il suo primo romanzo si intitola Overlove, LiberAria 2016. Il suo sito è alessandraminervini.info. Qui gli articoli pubblicati su exlibris20.


Francesca Piovesan, A pelle scoperta, Arkadia 2019

A pelle scoperta è il racconto della pelle che le persone tendono a coprire per sentire meno. In questa raccolta di racconti invece c’è lo svelamento, l’esposizione al sole o alle intemperie di tutto quello che riceviamo attraverso la pelle e il corpo: le emozioni, le paure, la passione che nasce o viene dimenticata. I protagonisti vivono in quadri della quotidianità che si svela sotto i loro occhi attraverso situazioni comuni che diventano le porte per una sensibilità a volte al limite della sopportazione. Una sensibilità fatta di sensi di vista, di olfatto. Una sensibilità che si interroga poco sulla sua moralità se quello che fa vivere in quell’istante è un bene accettato da tutti o un male da osservare sdegnati. A pelle scoperta è un territorio di incontri di verità che spesso fatichiamo ad accettare, di liberazione da categorie prestabilite, una costante e lenta rivoluzione del corpo che si riconosce nella pelle di chi incontriamo.
http://www.arkadiaeditore.it/


Lezione n. 14

I dettagli narrativi

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Nel treno de Lo scompartimento, un racconto incluso nella raccolta Cattedrale di Raymond Carver, c’è un uomo che si rivede dentro i volti e le chiacchiere dei passeggeri. La famiglia, l’amicizia, il lavoro: tutto viene ricreato come dentro un laboratorio. C’è un mondo di dettagli e di piccole cose che sembra esplodere da un momento all’altro e invece non esplode mai. Questo è il mondo narrativo che compone l’esordio di Francesca Piovesan, una raccolta di racconti dal titolo A pelle scoperta, pubblicata da Arkadia editore per la collana SideKar. Si tratta di 15 racconti che cominciano con un esergo rivelatore: Alle piccole cose.  Le cose piccole che nella penna della Piovesan diventano le cose grandi anzi grandissime della nostra vita, sono lega che forgia questi racconti. Le storie sono tutte diverse, eppure appartengono evidentemente allo stesso sguardo. Uno sguardo basso ma non cupo; sempre in attesa che qualcosa avvenga pur sapendo che non avverrà. Appunto, una cosa piccola che sta per esplodere ma che invece la scrittrice decide di disinnescare.

Nel primo racconto, Luna Park, la protagonista si innamora – suo malgrado – di Elvis, lo zingaro.

«Greta non aspettava con desiderio quelle due settimane di marzo, capitavano come erano già capitate tante altre: l’aborto di sua sorella, la canna fumata in discoteca, i chili persi e dopo ripresi, il sesso con Alessandro, la monetina lanciata dal balcone che le aveva ferito la guancia. Elvis capitava e lei un giorno si era chiesta se ne fosse mai stata innamorata, se lo amava anche in quelle ore prima delle diciotto quando si raccoglieva i capelli o indossava l’anello con la pietra verde che le aveva regalato l’anno prima. Quello trovato sulla pista.»

Se è vero che “Dio è nei dettagli”, come diceva il famoso architetto Ludwig Mies van der Rohe, allora è anche vero che i dettagli nei racconti sono Dio. Quando siete davanti a un’immagine, quando una piccola visione sta prendendo forma sulla pagina attraverso le parole, ricordatevi sempre che il significato di molte cose che scriviamo è dentro minuscoli dettagli. Siate generosi con essi, non limitatevi mai a dire che una briciola è in terra, per esempio, fateci vedere da dove viene quella briciola, a cosa apparteneva e a chi appartiene adesso quando la “ricreate” nel vostro racconto. Goffredo Parise nei suoi Sillabari (Adelphi, 2004) scrisse “tanti racconti sui sentimenti umani, così labili, partendo dalla A e arrivando alla Z” quante erano le parole che lui stesso aveva eletto a protagoniste assolute. Anima, cinema, hotel, amore, amicizia, solitudine, paternità. In un modo diverso e del tutto personale, anche A pelle scoperta soccorre le parole, le salva, le ripone in un cassetto e poi le espone, ripetendole come una liturgia magica. Come le parole anche le cose non sono mai come sembrano. Soprattutto se sono dentro un racconto. Chi dice che è felicemente sposato non lo è. Chi spera di trovare un lavoro non lo cerca veramente. Chi pensa di essere innamorato di qualcuno lo perde. La scrittura di Francesca Piovesan sbozza le emozioni. Ricordando al lettore una cosa piccola ma giusta: nelle storie che si scrivono, ciò che è non è mai come sembra. 

Piccola bibliografia per chi vuole scrivere
I dettagli narrativi



Raymond Carver, Cattedrale, Einaudi 2014
Goffredo Parise, Sillabari, Adelphi 2004
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