È arrivato dicembre e arriva anche la nostra lista.
Negli ultimi tre anni abbiamo giocato molto e così quest’anno abbiamo deciso di essere più impegnati, più seri e quindi: giocare ancora di più, e magari con i vostri sentimenti!
La lista che vi proponiamo è molto semplice e sapete che quando dico così vuol dire che farete una fatica del diavolo a compilarla.
Vi chiediamo una lista di 10 libri amati che per voi sono legati a 10 album musicali che amate.
La musica è parte fondamentale e quasi insostituibile della nostra vita. Ce lo dice tutto l’universo che abbiamo attorno. E allora regaliamoci e condividiamo con gli altri dieci libri per dieci album. L’unica cosa importante nella compilazione della lista è che ci sia un legame nella coppia che scegliete libro-album. È una scelta basata forse solo sul sentimento ma la cosa importante per il gioco, dicevamo, è che ci sia un perché. Quindi l’album nella lista che accoppierete al libro ci sarà perché lo ascoltavate mentre leggevate quel libro, oppure perché per voi è profondamente legato al racconto stesso del libro che vi è tanto piaciuto, o ancora perché nel vostro sentire quel libro e quell’album sono legati alle stesse inestricabili emozioni per cui li si sentite affini e importanti.
Se volete raccontarci questi vostri perché per ogni accoppiata o lo volete fare solo per alcune coppie che inserirete nella vostra lista lasciandola tra i commenti al post ne saremo felici, ma potete anche semplicemente inserire la vostra lista e tenere le vostre motivazioni personali per voi.
Quest’anno lanciamo la lista in collaborazione con la rivista Rumore, che ringraziamo di cuore per la partecipazione e il cui direttore, Rossano Lo Mele, vi regalerà 10 micro-recensioni dei dieci album più segnalati nelle vostre liste.
Non sarà facile, ve lo assicuro, compilare la lista. Me ne sono reso andando a ricomporre le mie sensazioni, i miei ricordi, i miei libri e i miei album. Sono venuti fuori accostamenti che possono sembrare alquanto strani ma nel mio caso e nel vostro non sono necessariamente i libri preferiti in assoluto o gli album preferiti in assoluto (anche se alcuni sicuramente lo sono…) ad apparire, ma è la lista dei 10 libri per 10 album che abbiamo amato tanto quanto loro ci hanno accompagnato sulla strada facendoci sentire il battito del cuore sotto la pelle.
Vi faccio un esempio dandovi un perché di una accoppiata presente nella mia lista lista: Roma senza papa e l’album Toxicity. Chi conosce il libro e l’album dirà: ma cosa c’entrano? Per me c’entrano tantissimo con la mia vita, perché stavo lasciando Roma dopo tre anni per cominciare una vita diversa, pochi mesi prima era nato mio figlio, poco prima c’era stato l’attentato alle torri gemelle, scrivevo furiosamente un nuovo romanzo senza riuscire a ordinare i pensieri fino a quando, nello stesso giorno, ho sentito andare su radio rock la canzone Toxicity e la stessa notte Chop Suey e il giorno dopo ancora, mentre prendevo il cd dei System of a down sfogliavo in trance il primo libro che avrei letto di Morselli (una rivelazione), con quel titolo Roma senza papa che faceva sentire me come il Papa che se ne andava inspiegabilmente via da Roma. Improvvisamente le note e le parole dissonanti diventavano nel mio futuro e in quello che scrivevo e dicevo una città piena di cunicoli, fili che friggevano e urla e luci decadenti. Andavo verso il mare, verso Zagarolo come il papa di Morselli e per le vie strette del centro immaginando torri di Babele scavate nel sottosuolo e pensavo a tutto quello che sarebbe potuto accadere. Il cuore andava a mille o si congelava a seconda dei momenti che vivevo, leggevo Morselli e ascoltavo continuamente i System of a down che mettevo anche a mio figlio nella culla dopo averlo addormentato per i primi mesi con Black dei Pearl Jam o con Murder Ballads di Nick Cave quando non si addormentava facilmente.
Tutto qui, ma non vi sembra abbastanza per capire perché questo libro e quest’album stanno nella mia lista?
Ecco dunque le nostre liste a cominciare dalla mia, buon divertimento!
Meno di zero (Bret Easton Ellis) – Worst case scenario (Deus)
Le voci del mondo (Robert Schneider) – Ok Computer (Radiohead)
Cargo (Matteo Galiazzo) – August and everything after (Counting Crows)
Cattedrale (Raymond Carver) – Lungo i bordi (Massimo Volume)
Roma senza papa (Guido Morselli) – Toxicity (System of a down)
Altri libertini (Pier Vittorio Tondelli) – Catartica (Marlene Kuntz)
Dispersione (Mario de Sa Carneiro) – Publico (Adriana Calcanhoto)
Passavamo sulla terra leggeri (Sergio Atzeni) – In Search of Simurgh (Radiodervish)
Giles ragazzo capra (John Barth) – Drones (Muse)
Alla ricerca del tempo perduto (Marcel Proust) – Agaetis Byrjun (Sigur Ros)
Simone Battig
Cosa si può dire del rapporto tra musica e letteratura, tra dischi e libri, che non sia già stato detto e ridetto? Niente, se non che una volta, fino a qualche decennio fa, pensando all’Italia, non sembrava un rapporto simbiotico. I musicisti facevano musicisti, i letterati i letterati, ognuno procedeva e componeva sul suo binario e stop (a parte alcuni geniali casi, tipo il professor Lolli, il binomio Dalla/Roversi o quello ideologico Sassi/Area). A un certo punto le convergenze hanno cominciato a diventare parallele. Come in un discorso da governatore di regione (Zaia o De Luca, per non scontentare nessuno) hanno cominciato a fioccare le citazioni. Perché? Perché abbelliscono, incorniciano, ci fanno annusare qualcosa di più alto, ci fanno sentire migliori. Come se la musica da sola non bastasse. E poi i libri sono così comodi, non li legge nessuno, basta aprire pagine a caso e abbeverarsi (oggi in realtà succede più spesso con i post sui social media, ché i libri costano troppa fatica). Non è questo il senso del postmoderno, del resto? Una continua rielaborazione del passato.
Battute a parte, c’è chi usa la musica per impartire ritmo alle proprie pagine e chi, folgorato da parole altrui, mette in fila delle note. Gli esempi sono infinti. Ma, nel provare a ragionare su questo tema, mi è venuto in mente un eccellente libro di un amico uscito circa un decennio fa. Che purtroppo non ha ricevuto le attenzioni che merita(va). Si chiama Un amore supremo (citazione ovvia per il capolavoro di John Coltrane che celebra 55 anni) e l’autore è Luca Ragagnin. Nel libro l’autore compie una mirabile opera di mimesi. Nei circa 60 capitoli che lo compongono, dedicati ad altrettanti giganti della storia del jazz, ogni capitolo prova a suonare come l’autore descritto. La prosa vive di fratture, improvvisazioni, storie struggenti (il trittico su Bill Evans, da brividi), pause, silenzi, assoli, rapsodie. Dovendo scegliere un esempio solo, lo troviamo proprio sotto il naso, un (grande scrittore) italiano contemporaneo. Ragagnin ci ricorda in modo superbo, anzi supremo, la cosa più semplice: la letteratura vive di una sua musicalità interna. Basta seguire il ritmo e il timbro della parola scritta e farla correre o rallentare. Darle respiro. Il periodo si accartoccia, si allunga, la punteggiatura pure. Facile a dirsi, difficile da fare: ma i grandi scrittori sanno che senza un battito e un afflato musicale, le loro opere non nascerebbero nemmeno.
Simon Reynolds: Futuromania – Giorgio Moroder: From Here To Eternity
Maurizio Blatto: Sto Ascoltando Dei Dischi – A Girl Called Eddy: Been Around
Domenico Starnone: Lacci – Cursive: Domestica
Jon Savage: Joy Division. Autobiografia Di Una Band – Joy Division: Closer
Barack Obama: Una Terra Promessa – Kamasi Washington: Heaven And Earth
Giulio Mozzi: Un Mucchio Di Bugie – Sault: Untitled
Riccardo Falcinelli: Figure – Lorenzo Senni: Scacco Matto
Christian Frascella: Cadaveri A Sonagli – Calibro 35: Momentum
Raffaele La Capria: La Vita Salvata – Nick Cave: Alone At Alexandra Palace
John Darnielle: Master Of Reality – The Mountain Goats: Getting Into Knives
Rossano Lo Mele
7 Dicembre 2020 at 1:23
Fantastico
7 Dicembre 2020 at 2:01
Fantastico ! Credo di non aver mai letto un libro senza aver contemporaneamente ascoltato musica. E per molti di essi ho scelto un sottofondo che in qualche modo fosse in sintonia con il mio stato d’animo del momento e contemporaneamente con ciò che mi apprestavo a leggere. Spesso le alette interne con i loro sunti delle trame mi sono di ispirazione. A volte non vi è un legame in origine, ma le note che accompagnano la lettura di un libro finiscono col diventarne colonna sonora ideale, dall’incipit all’epilogo senza soluzione di continuità. La mia lista : 1) Casa di Foglie, Danielewsky/ In Visible Silence, Art of Noise ( Il libro è un singolare esempio di Letteratura ergodica. Gli Art of Noise sono stati perfetti. ) 2) Olive Kitteridge, E. Strout / Harvest, Neil Young ( la struttura coriacea del personaggio Olive di contro al country rock dell’album, a mio avviso, più bello di Young ) 3) Lo Scherzo, Milan Kundera / The 2nd Law, Muse ( più che una scelta… un caso. Ci ho messo tempo a terminare il libro, che peraltro è il mio preferito di Kundera. I Muse mi hanno seguita fino alla fine. ) 4) Isole, Jean Grenier / Baltimore, Nina Simone ( personale… sarebbe bello poter spiegare perché … ma non posso ) 5) Diario di un dolore, C.S.Lewis / Joy, Giovanni Allevi (avevo bisogno di note, non di parole ) 6 ) Il Cardillo Addolorato, Anna Maria Ortese / Selling England by the pound, Genesis( stavo ascoltando l’album… è stato quello a scegliere il libro ) 7) Seta, Baricco / Corinne Bayle Rae, album omonimo ( personale… motivo bellissimo ) 8) Caos Calmo, Paolo Veronesi / Rapture, Anita Baker ( Libro e Album sono stati la colonna sonora del mio più grande dolore ). 9) Viaggio al termine della notte, Celine / Wallflower, Diana Krall ( entrambi il regalo di un caro amico ) 10) Pastorale Americana, Philip Roth / When we all fall asleep where di we go, Billie Eilish ( personale ).
7 Dicembre 2020 at 9:43
Ciao Tina,
grazie per essere stata la prima condividere la tua lista con noi. In particolare grazie per avere condiviso anche le motivazioni delle tue scelte, alcune delle quali mi hanno colpito perché, seppure apparentemente più generiche di altre, all’interno della lista hanno preso un connotato fortissimo di emozione. Mi riferisco a quando scrivi: personale…o …personale motivo bellissimo…o ancora il mio preferito: personale..sarebbe bello poter spiegare perché … ma non posso.
Ecco, l’intenzione di una lista del genere era far emergere proprio emozioni profonde come queste che io ho sempre immaginato esserci per tutti nel connubio tra musica e letteratura. Per cui di nuovo grazie.
Di Casa di foglie, il primo libro della tua lista, ne parliamo qui su exlibris20: https://www.exlibris20.it/casa-di-foglie-di-mark-z-danielewski/ e siccome ne parlo io la cosa che mi ha colpito è che per me quel libro invece è stato un libro a-musicale… nel senso che non ascoltavo niente mentre lo leggevo e anzi, solo l’idea mi disturbava un po’… e non mi capita spesso leggendo. Magari lo rileggerò provando il tuo album e chissà che non ne venga fuori un’altra lettura ancora.
Siamo tutti curiosi di leggere nuove liste come questa!
7 Dicembre 2020 at 11:53
Grazie a te… grazie ad ex-libris… È stato… odeporico… ( 😂🤣😂 la tua smorfia ad ergodico si sarà qui replicata 🥴 ). È stato come fare un piccolo ( per molti versi immenso ) viaggio dentro me stessa. Cose… persone… ricordi sedimentati nel più profondo sono tornati a galla… e per un attimo mi hanno fatto sentire… sentire, punto. A presto !
7 Dicembre 2020 at 18:17
Bellissima iniziativa a cui purtroppo non parteciperò perché confesso che quando leggo un libro sono tanto immersa in lui che non riesco a concentrarmi in nient’altro
8 Dicembre 2020 at 10:38
Le vostre liste sono sempre molto stimolanti, un’occasione per scavare nei ricordi. In questo caso ancora di più, perché, almeno per me, la musica è più ‘evocativa’ della lettura. Nel compilare la mia lista si sono sovrapposti pensieri, emozioni, volti, immagini.
Questo è quello che ne è venuto fuori.
Vizio di forma, T. Pynchon / Live-Dead, Grateful Dead
Vizio di forma è ambientato nel 1969, lo stesso anno in cui viene pubblicato il capolavoro live dei Grateful Dead: LSD, psichedelia, atmosfere oniriche caratterizzano entrambe le opere.
Una stella di nome Henry, R. Doyle / War, U2
L’Irlanda, la guerra, il sangue…
Di qua dal paradiso, F.S.K. Fitzgerald / Innuendo, Queen
Ero al ginnasio: nel ‘91 uscì Innuendo, l’anno successivo il mio professore di lettere ci assegnò il compito di ‘recensire’ un libro a scelta. Su suggerimento di mio padre scelsi Di qua dal paradiso. Così mi innamorai, più o meno contemporaneamente, dei Queen e di Fitzgerald. Il secondo è un amore che dura ancora.
La lentezza, M. Kundera / Anime salve, F. De André
Qua ci sarebbe tanto da dire. De André e Kundera sono due dei miei più grandi e duraturi amori. E poi La lentezza e Anime salve mi hanno accompagnato nel mio “ingresso nell’età adulta” (il primo anno di università, l’arrivo a Roma). Se la memoria non mi inganna, mi sono anche state regalate dalla stessa persona
La terra rossa, Hudson / Into the wild, E. Vedder
Anche se ambientati agli antipodi, La terra rossa e Into the wild hanno molto in comune: il viaggio, la solitudine, gli immensi spazi, il senso di libertà, l’ebbrezza dell’infinito
Il rumore dell’anima, A. Kahn / Songs in the key of life, S. Wonder
Lo splendido libro di Kahn è una fonte a cui attingere a piene mani, e il primo capitolo è dedicato proprio a Songs in the key of life
Chiedi alla polvere, J. Fante / August and everything after, Counting Crows
È l’unico caso in cui sono partito dall’album, ma “l’abbinamento” è stato naturale. Entrambi sono stati per me una ventata di freschezza. I Counting Crows li ho conosciuti nel 1996/97 grazie a un amico tornato dagli States con una valigia piena di CD (nascosti tra le biancheria sporca). Delle varie cassette che mi registrò, ricordo August and everything after e Adrenalize dei Def Leppard. Più o meno nello stesso periodo ho scoperto John Fante. Anche se sono da sempre appassionato di letteratura americana, Fante è stato per me una novità: non era Steinbeck o Bellow, ma aveva un fascino irresistibile. Il più grande merito di Bukowski è stato la riscoperta di Fante.
Trilogia della città di K, A. Kristoff / Kid A, Radiohead
Sono molte le assonanze tra La trilogia della città di K e Kid A. Innanzitutto la “scrittura”: qualcuno ha detto che la musica di Kid A è creata per sottrazione e la prosa della Kristoff dà una sensazione analoga, è asciutta, essenziale, priva di fronzoli. Poi il primo impatto: un approccio scorbutico, antipatico, un pugno allo stomaco. Due opere che finiscono col piacere forse proprio perché non fanno nulla per piacere.
Dissipatio HG, G. Morselli / Pampered menial, Pavlov’s dog
Ci siamo ritrovati a casa mia, all’inizio di questo 2020.
Demian – H. Hesse = Terremoto – Litfiba
Se ripenso ai miei 16-17 anni, il primo libro che mi viene in mente è probabilmente Demian, il primo album è sicuramente Terremoto.
Permettetemi una postilla. Di recente ho letto un libro che mi è piaciuto molto Disperanza, di Giulio Cavalli, e l’ho immediatamente associato non ad un album, ma a una singola canzone: Povero me, di De Gregori.
8 Dicembre 2020 at 12:09
Grazie Simone, Lea e tutta Exlibris20 per aver lanciato questa sfida che come avete scritto nei vari post, sembra facile all’inizio, ma poi non lo è per nulla.
E’ sembrata facile anche a me, perchè da subito invece che pensare agli album pensavo ad una canzone; e non è detto che canzoni e album vadano sempre insieme.
Poi quei 10 libri e 10 album che all’inizio sembravano tantissimi, sembrano pochi, occorre scegliere, non si possono mettere tutti … e così dopo aver giocato negli scorsi giorni con titoli, autori, canzoni, album e cantautori, sono arrivato a questa lista:
1. Il sistema periodico (Primo Levi) / Miserere (Zucchero)
una coppia che è un tuffo nel passato, agli anni del liceo – ai libri che dovevo leggere perchè parte dei compiti per casa e agli album che ascoltavo casualmente senza capirne molto; libri e album che restano negli anni a seguire, che scopro e riscopro, ascolto e riascolto sempre volentieri.
2. L’arte di scomparire (Pierre Zaoui) / Folklore (Taylor Swift)
è un cortocircuito con il 2017, in cui ho letto il libro (e scritto anche una recensione per exlibris20 :)), e questo 2020 pandemico in cui Taylor Swift, una cantante che non ascoltavo, “scomparendo”, ha prodotto un album che ho ascoltato di continuo per diverse settimane.
3. Tokyo Soup (Ryu Murakami) / Live Concert (ShibusaShirazu Orchestra)
Il libro faceva parte di una serie comprata in preparazione al mio primo viaggio di lavoro in Giappone, a Tokyo. Avevo già incontrato il Giappone a Sant’anna Arresi (CA).
4. Tempi difficili (Charles Dickens) / La Petit Mort (James)
Dovevo cominciare a frequentare Edimburgo prima, e Londra poi, per riscoprire e rileggere uno scrittore come Dickens che ricordavo principlamente per il solito “Canto di Natale” e scoprire per la prima volta un gruppo come i James.
5. Range (David Epstein) / Recomposed (Max Richter)
Il mio miglior libro di questo 2020, per me che sono un lettore No-Fiction; ho scoperto cose nuove su Vivaldi nel libro e nella musica.
6. The Brain-Dead Megaphone (George Saunders) / Wrecking Ball (Bruce Springsteen)
Saunders è diventato un riferimento personale per quel suo manifesto sulla gentilezza. Qui però i temi dell’abbinata libro/album sono l’America, gli americani, la storia americana.
7. Thinking Fast and Slow (Daniel Kahneman) / McQueen Soundtrack (Michael Nyman)
Un premio nobel per l’economia e un premio nobel (che però non esiste) per la moda; uno stilista, una vita, capaci di mettere in discussione il concetto di “regression to the mean” descritto da Kahneman. L’ho conosciuto grazie ad un documentario con una colonna sonora che
8. Viaggio in Sardegna: undici percorsi nell’isola che non si vede (Michela Murgia) / High as a Hope (Florence & The Machine)
Qui a legarsi sono la Sardegna (terra dei miei genitori) e Londra (la città che ho raggiunto per amore). Sono tenute insieme da due donne, una scrittirce sarda e una cantante londinese. Quel libro e quell’album raccontano di luoghi nascosti nell’Isola e nella metropoli inglese, capitale di un’isola, diversa, eppure per certi versi anche simile.
9. La Coscienza di Zeno (Italo Svevo) / Boxer (The National)
Qui il legame tra libro e album è dato più da sensazioni che da pensieri o ricordi oggettivi. Il libro di Svevo sono riuscito solo recentemente a leggerlo tutto, dall’inizio alla fine, superando così quella sintesi, troppo sintetica, che riportava tutto ad “un’ultima sigaretta”. Quell’album è probabilmente il mio preferito dei “The National”, e per me è capace di ricreare sensazioni simili alla lettura delle vicende di Zeno Cosini. Riascoltandolo proprio in questi giorni ho ricordato anche che una canzone si intitola “Ada”.
10. No Rules Rules (Reed Hasting & Erin Meyer) / The Queen’s gambit Soundtrack (Carlos Rafael Rivera)
Chiudo questa lista con il saggio che sto leggendo in questi giorni, accompagnato da quella colonna sonora che non mi stanca mai in questo autunno/inverno, creata per quella che sembra essere ad oggi la serie più di successo per Netflix, la Netflix di Reed Hasting, uno degli autori del libro.
8 Dicembre 2020 at 15:10
Cari Fabio e Alessio, devo dire che leggere anche le vostre liste mi sta facendo pensare di aver scoperchiato un vaso di Pandora e mai come questa volta sento “la vertigine della lista”. Leggo consonanze e incroci, in particolare vedo che ogni accoppiata produce una storia piccola e privata o persino un qualcosa che sfiora percorsi di riflessione su temi specifici o universali. Insomma, comincio a vedere di tutto dentro queste liste e mi sembra una cosa veramente molto interessante. Grazie per aver condiviso con noi questi percorsi e queste emozioni, davvero.
8 Dicembre 2020 at 19:17
Quest’anno condivido la mia lista nei commenti perché ho lasciato spazio a Rossano Lo Mele con la sua insieme a quella di Simone!
Notturno indiano Antonio Tabucchi – Ainda Madredeus
Ho letto il libro di Tabucchi (il primo mai letto di Tabucchi) tra il 1994 e 1995 perché era uno degli autori amati dalla mia compagna di casa di allora e perché amavo tutto quello che c’entrava con il Portogallo. Ainda lo ascoltavo in quegli stessi anno, ed era sempre Portogallo. Così come negli stessi anni uscì Lisbon Story ed era sempre Portogallo. P.S. non sono mai stata in Portogallo (ancora!)
Sul nulla Simone Battig – OK Computer Radiohead
Sul nulla rimane il mio libro preferito di Simone. La sua scrittura era vertiginosa e creepy così come l’album dei Radiohead. Una bellezza oscura.
L’insostenibile leggerezza dell’essere Milan Kundera – Beyond the Missouri Sky Charlie Haden & Pat Metheny
Qui mi gioco. Personale, molto personale.
L’amica geniale Elena Ferrante – Nero a metà Pino Daniele
La quadrilogia della Ferrante mi ha riportato al mio essere campana che è definita da alcuni amori come quello per Pino Daniele.
42° parallelo John Dos Passos – Grace Jeff Buckley
Questo libro di Dos Passos è una delle mie letture voltoliniane. Solo lui poteva portarmi a leggere libri come 42° parallelo. Erano gli anni holdeniani e Jeff Buckley era uno di noi 🙂
Pontescuro Luca Ragagnin – Friendly Fire Sean Ono Lennon
Il libro e l’album li ho amati in momenti molto diversi. Però mi hanno portato entrambi a voler gridare per rabbia, per paura, per sfogo.
Via Gemito Domenico Starnone – Real life Joan As a Policeman woman
Un libro e un album molto familiari. Dietro ai due autori ci sono storie che conosco e amo così come le loro opere.
Espiazione di Ian McEwan – O Damien Rice
E… England, Ireland, english, music, love, poetry, war… e intanto io aspettavo il mio primo figlio. Il mio primo concerto di Damien Rice. Una delle mie letture in attesa.
Trilogia della città di K Agota Kristof – Largo Brad Melhdau
Scrittura e musica intima, profonda, che ferisce.
Un ragazzo Nick Hornby – Urban Hymns Verve
Libro e album che mi riportano a una parte di vita che è durata troppo poco. Londra I miss you.
10 Dicembre 2020 at 9:55
Non c’è stato libro letto senza le cuffie alle orecchie, senza quei momenti di arresto in cui gli occhi si fermano su di un rigo, una parola che ti hanno particolarmente colpita, come se il resto della pagina si oscurasse di colpo, e il pezzo che stai ascoltando ti rapisce l’anima muovendosi all’unisono con quel rigo, con quella parola. Ecco. Per me leggere è sempre stato come suonare, non ho mai scisso le due cose: aspettando l’autobus alla fermata, sul treno di ritorno a casa, nelle piovose serate d’inverno vicino al camino, nei tramonti estivi in riva al mare quando la salsedine ti accarezza i capelli e senti di ricongiungerti con l’universo, a modo tuo. Leggere è ciò che di più intimo e soggettivo possa esistere, lo stesso libro letto da diverse persone induce emozioni differenti, a volte anche contrastanti, perché diversi siamo noi con la nostra storia, i nostri battiti discordanti, le nostre epifanie. Mentre gli occhi scorrono, ognuno legge il suo spartito, ognuno crea la sua melodia in testa. Sono entusiasta di sintonizzare le mie 10 melodie con le vostre, come se fossimo una bellissima orchestra sinfonica. Assocerò ad ogni coppia libro-album una nota musicale, a seconda di quale fosse il mio stato d’animo in quel momento.
1. Noi siamo incalcolabili (Stefano Diana) – Tradizione e tradimento (Niccolò Fabi): FA
2. Il Colibrì (Sandro Veronesi) – Everyday life (Coldplay): SI
3. Pietre colorate (A. Stifter) – Tradizione e tradimento (Niccolò Fabi): LA minore
4. Kafka sulla spiaggia (Murakami) – Into Dust (Mazzy Star): MI minore
5. Tempo variabile (J. Offill) – An Awesome Wave (Alt-J): RE
6. Seta (A. Baricco) – Equilibrium (G. Allevi): DO
7. Le affinità elettive (J.W. Goethe) – Yes (J. Mraz): SOL
8. Storia di un tagliabambù (Anonimo) – Tasogaredoki (Fuga Hatori) – FA
9. Le città invisibili (I. Calvino) – Nothing’s Gonna Hurt You Baby (Cigarettes After Sex): SI minore
10 (in corso di lettura) Brevemente risplendiamo sulla terra (O. Vuong) – Streets of Philadelphia (B. Springsteen): MI minore.
10 Dicembre 2020 at 10:41
Non sono i dieci libri che ho letto negli ultimi mesi. Alcuni molto belli altri meno. Sono quelli sotto un albero di Natale che quest’anno più che mai si adorna di ricordi, ha altre radici e sta in un posto molto intimo. Ho pensato di fare un viaggio a ritroso. La lista comincia qui, da dove tutto in qualche modo è iniziato:
L’amant, Marguerite Duras, sotto ovviamente un notturno di Chopin suonato da Maria João Pires, che allora non ho ascoltato, non sapevo neanche che suono avesse e ho solo immaginato lì sul piroscafo nel buio del mare: al ginnasio un piccolo libro bianco che mi passa un’amica, sono nella mia stanza, lo divoro per non lasciare tracce e comincio a leggere in un altro modo
La luna e i falò, Pavese, sotto La donna cannone, de Gregori: perché erano quegli anni in cui tutti gli accostamenti erano permessi, un po’ sciocca, egoista, molto romantica, alla ricerca di qualcosa di essenziale
Il barone rampante, sotto Via con me di Paolo Conte: gli autori di mio padre e la voce intonata di mia madre
La Storia, Elsa Morante, sotto il concerto Jeunehomme di Mozart: non riuscivo a smettere di piangere e non mi stancavo di rileggere la fine, il romanzo da cui non sono riuscita a staccarmi, come se non fosse mai finito
La strada che va in città di Natalia Ginzburg concerto di Colonia di Keith Jarret: vivevo in un vecchio mulino esiliato nel bosco, si sentivano i cervi in amore, c’era la mia prima gatta che ora non c’è più, poi altre strade e altre città
Lei così amata, Melania Mazzucco, sotto Miss you, ora mi piace ascoltarla nella versione di Carla Bruni: sottofondo alle mie identificazioni, a un amore, e a dei testi a cui sono affezionata
L’amore molesto, Elena Ferrante, sotto Caruso di Lucio Dalla: la malinconia per tutto quello che ho lasciato laggiù e un’amica che mi dice che parlo come questa grande romanziera e io mi sento lusingata
Lettera a un bambino mai nato di Fallaci, sotto Septembre di Barbara: quando ho smesso di sentirmi invincibile
Peter Pan, di J. M. Barrie, A te di Jovanotti: nel letto assieme ai miei piccoli, come nella tana di un orso, dove non si smette mai di imparare…
10 Dicembre 2020 at 10:48
Grazie a Lea e a exlibris20 per queste liste, occasioni ed emozioni. E anche per il gioco…
13 Dicembre 2020 at 22:19
Eccomi, quest’anno non potevo esimermi dal partecipare, nonostante la mia idiosincrasia per le liste…. i libri sono qua e là nella vita, le suggestioni forti! Grazie dell’invito…… Anna
Bambini nel tempo, Jan MacEwan – Mari Samuelsen, Time Lapse
I detective selvaggi, Bolano – Cortez the Killer, Neil your and the crazy horse
Homo Faber, Max Frisch – Aguaplano, Paolo Conte
L’eredità di Eszter, Sandor Marai – Tarkowsky Quartet, Le temps Schellè, Myctine
Murakami Haruki, Dance, Dance, Dance – In the Mood for Love, Shigeru Umebayashi
Ernesto Sabato, Sopra Eroi e Tombe – Dino Saluzzi, Gorrion
Kaled Hosseini, E l’eco rispose – Levon Minassian, Bab’aziz
Virginia Woolf, Mrs Dalloway – Max Richter, In the Garden
Amos Oz, La scatola nera – Shalom Alechem, Barcelona Gipsy Klezmer Orchestra
Lev Tolstoj, Anna Karenina – Khachaturian, Masquerade waltz
16 Dicembre 2020 at 10:53
Ci ho provato anche io, ecco il risultato!
https://bocconcinidicarta.com/2020/12/14/10-libri-per-10-album/
19 Dicembre 2020 at 18:41
Il gioco è bellissimo e per tanti da queste parti sono certo che non sia semplicemente un gioco. Almeno per me, un po’ per lavoro, un po’ (tanto, tutto il resto) per piacere, non lo è, perché è una vita che passo il tempo a cercare corrispondenze. Tra dischi e libri. E tra questi e film. Ma questo è un altro discorso.
E, allora, ecco i miei 10/10, che se li scrivessi domani sarebbero di certo diversi, ma che oggi mi sembra vadano bene così, anche se alcune abbinate sono forse fin troppo ordinarie e solo alcune meno banali, attraversate, come sono, da umbratili rimandi. Il criterio? Ero indeciso se indicare le accoppiate secondo un principio, diciamo così, diacronico, tirando fuori il disco che ascoltavo di più durante una determinata lettura o un metodo, ehm, sincronico, evidenziando, cioè, dei fili più o meno sottili, che unirebbero i due prodotti. Ha vinto una maniera salomonica, alla fine: ora quello ora quell’altro. E non aggiungerò spiegazioni. Ma una cosa posso giurarla: sono 10 dischi e 10 libri, che amo, 10/10 come diottrie bene affilate per vederci meglio in questa fitta nebbia di guai e mediocrità, che si ostina a farci ciechi.
Absolute Beginners (Colin MacInnes) – The Lexicon of Love (ABC)
Atom Heart Mother (Pink Floyd) – Cuore di tenebra (Joseph Conrad)
Che tu sia per me il coltello (David Grossman) – Each Man Kills the Thing He Loves (Gavin Friday and The Man Seezer)
Confessioni di una maschera (Yukio Mishima) – Torture Garden (Naked City)
Il disprezzo (Alberto Moravia) –La Vals à mille temps (Jacques Brel)
Furore (John Steinbeck) – Darkness in the Edge of Town (Bruce Springsteen)
Kaputt (Curzio Malaparte) – Station to Station (David Bowie)
Lontano da casa (Walter Tavis) – Lost in the Stars: The Music of Kurt Weill (a cura di Hal Willner e Paul M. Young)
Moby-Dick (Herman Melville) – Swordfishtrombones (Tom Waits)
Outland Rock (P. D. Cacucci) – Clandestine Anticipation (Krisma)
19 Dicembre 2020 at 21:44
Questa è stata per me una delle più pensate. Eccola:
1) Amatissima Toni Morrison — Here Comes the Sun Nina Simone
2) Confessioni di un codardo Charles Bukowski— Transformer Lou Reed
3) Mosca più balena Valeria Parrella— Il bandito e il campione Francesco De Gregori
4) La versione di Barney Mordecai Richler — Songs of Love and Hate Leonard Cohen
5) I pesci non chiudono gli occhi Erri De Luca — Nero a metà Pino Daniele
6) Lessico famigliare Natalia Ginzburg — The River Bruce Springsteen
7) Il buio oltre la siepe Harper Lee — Lampo viaggiatore Ivano Fossati
8) Finché il caffè è caldo Toshikazu Kawaguchi — Poveri Cristi Brunori SaS
9) Il giovane Holden J. D. Salinger — Closing Time Tom Waits
10) La luna e i Falò Cesare Pavese — Anime salve Fabrizio De Andrè
29 Dicembre 2020 at 12:09
1) Eugenio Montale – Le Occasioni / Beach House – Bloom
2) Renzo Paris – Miss Rosselli / Blonde Redhead – Misery is a butterfly
3) Denis Johnson – La generosità della sirena / The Beach Boys – Smiley smile
4) Michele Caccamo – Con le mani cariche di rose / Nico – Chelsea girl
5) Franz Kafka – Le metamorfosi / R.E.M. – Automatic for the people
6) Imre Oravecz – Settembre 1972 / Edda – Graziosa utopia
7) Curzio Malaparte – La pelle / Neurosis – The eye from every storm
8) Magda Szabó – La porta / Soap&Skin – Lovetune for vacuum
9) Simone Cattaneo – Peace&Love / Nine Inch Nails – The Fragile
10) Sylvia Plath – La campana di vetro / David Bowie – Blackstar
29 Dicembre 2020 at 16:44
1) “Il libro dell’inquietudine” (F. Pessoa) / “The boatman’s call” (Nick Cave and the bad seeds.
2) “E l’asina vide l’angelo” (Nick Cave) / “Nebraska” (Bruce Springsteen)
3) “Il mestiere di vivere” (Cesare Pavese) / “Dalla parte del torto” (Giulio Casale)
4) “Che tu sia per me il coltello” (D. Grossman) / “Song of love and hate” (Leonard Cohen)
5) “1984” (G. Orwell) / “The wall” (Pink Floyd)
6) “Il Vangelo secondo Gesù” (J. Saramago) / “Ovunque proteggi” (Vinicio Capossela)
7) “Lettere al culmine della disperazione” (E. Cioran) / “Hold fast pioneer” (Last Harbour)
8) “Ragazzi di vita” (P. P. Pasolini) / “Canzoni da spiaggia deturpata” (Le luci della centrale elettrica)
9) “Antologia di Spoon River” (E. L. Masters) / “Non al denaro non all’amore nè al cielo” (F. De Andrè)
10) “Chiedi alla polvere” (J. Fante) / “In quiete” (C.S.I.)
3 Gennaio 2021 at 18:19
La mia lista:
1 Alice nel Paese delle meraviglie, L. Carroll – Nursery Crime, Genesis
2 Norwegian Wood, Haruki Murakami – Norwegian Wood, The Beatles
3 Wish you were here, Pink Floyd – Io, robot, Isaac Asimov
4 Punto, linea, superficie Wassily Kandinsky, Kind of blue, Miles Davis
5 Lo strano caso del dr Jekyll e Mr Hide, Robert L. Stevenson, Sympathy For The Devil, The Rolling Stones
6 1984, George Orwell – Diamond Dogs, David Bowie
7 La fattoria degli animali, George Orwell – Animals, Pink Floyd
8 Trainspotting, Danny Boyle – Lust for life, Iggy Pop
9 Sogno di una notte di mezza estate, Willism Shakespeare, The Leprechaun, Chick Corea
10 Grazie Jeeves, P. G. Wodehouse – A day at the race, Queen
5 Gennaio 2021 at 9:45
Lettera a un adolescente di Vittorino Andreoli – 15 anni de I vicini di casa
Quel che so di lei. Donne prigioniere di amori straordinari di Monica Guerritore – Burattino senza fili di Edoardo Bennato
Ogni passo fa nascere una brezza di Eric Minetto – The Doors (album) album dei The Doors del 1967
La lunga notte di Exilles di Laura Mancinelli – True (album Spandau Ballet) album degli Spandau Ballet
Opinioni di un clown di Heinrich Böll – That’s Life (album Frank Sinatra) album di Frank Sinatra
Elogio della pazzia di Erasmo da Rotterdam – ABBA (album) album degli ABBA
Madre e figlia di Francesca Sanvitale – Mona Bone Jakon album di Cat Stevens del 1970
Trio di Dacia Maraini – We Sing. We Dance. We Steal Things.album di Jason Mraz
Il giardino di Amelia di Marcela Serrano – Blowin’ Your Mind! album di Van Morrison
Ogni storia è una storia d’amore Libro di Alessandro D’Avenia – Divinely Uninspired to a Hellish Extent album di Lewis Capaldi
Ecco la mia top ten
Elena