☀️ Per chi sogna di trascorrere una vacanza in una casa nel bosco, in una delle regioni più verdi, il Veneto, alla ricerca di un contatto diretto con la natura e quindi con la verità: Francesca Zoppei, La notte che ci gira intorno, Editrice Il Castoro
Una storia di famiglia e di amicizia, di crescita e di perdita. Un esordio ben riuscito che si rivolge alle giovani generazioni ma guarda dritto in faccia la gli adulti, soprattutto nell’incapacità di andare oltre le apparenze. Alex ( da poco senza più il padre) e Yari (stella nascente del calcio), si ribellano alla mascolinità tossica e alla dittatura della perfezione fisica e prestazionale, e si innamorano. Un amore che sfida i luoghi comuni e le ipocrisie del mondo degli adulti, scritto con maestria e intelligenza, senza dita puntate e piedistalli. Una scrittura che sa raccontare il pericolo degli stereotipi con uno sguardo lucido e mai autocompiaciuto. Un romanzo che accoglie tutti, ragazzi e adulti, in un’esperienza di lettura scoppiettante fino all’epilogo.
☀️ Per chi sceglie Bari come meta turistica per un weekend o per un giorno, vivendola giorno e notte (soprattutto): Elvio Carrieri, Poveri a noi, Ventanas
In una Bari tutt’altro che felice, piena di scorie e di retaggi medioborghesi ammalianti eppure disgustosi, incapaci di esistere senza un secondo fine, si fa strada Libero De Simone. «Cresciuto nell’ozio e nei nuclei cittadini, operato al frenulo per ben due volte, figlio di una chimica e di un prigioniero politico. Ho creduto per vent’anni o poco più di non poter aiutare nessuno. Adesso insegno la letteratura in un carcere di massima sicurezza, appena fuori dal centro di Bari.» Compagno di classe, e poi di scorribande, di Felice Caporaletti, torturato da un fascista a 11 anni a scuola, Libero crescendo si barcamena tra “gente di lettere, cozzali, sedicenti guerrilleri” e genitori ossessionati dalla parvenza. Poveri a noi è un esordio fiume, fatto di contaminazioni culturali e gergali, sornione, sprezzante e volutamente eccessivo, con il merito di riuscire in un’impresa letteraria ardua: sublimare la sfiga come atto poetico.
☀️ Per chi sceglie una Palermo alternativa, concedendosi un giro nelle Madonie, lontano dalle cartoline patinate e vicino all’antropologia della convivenza tra mare e montagna: Gabriele Ajello, Breviario dell’inaspettato, Kalós
Quando ho letto uno dei racconti d questa raccolta (Intercostale) ho capito che se l’autore avesse proseguito a lavorare su altre storie con la stessa atmosfera letteraria, avrei avuto di fronte un esordio sfavillante. E questa raccolta di venti racconti, alcuni brevi altri lunghi, lo è. Gabriele possiede un immaginario non prevedibile, lontano dalle teorie sul racconto ma nello stesso tempo affine. I suoi personaggi sono scorticati come le strade (nel centro storico di Palermo o fanno l’acchianata per dare il proprio tributo alla Santuzza, si nascondono nelle spelonche dell’Addaura o fuggono dagli incendi dolosi delle Madonie) e sono imprevedibili come i sentimenti che li attraversano (Latte Caldo ne è un buon esempio). Scrivere per l’autore è esplorare il quotidiano, attraverso piccoli gesti oppure oggetti soliti, visto però come se fosse un imprevisto, qualcosa che accade tutti i giorni per caso. La profondità del suo sguardo svela una scrittura raccolta e impercettibile ma semplice nel senso puro di chi sa che il cielo è sempre più blu ma nonostante questo continua a domandarsi come mai. Un libro adatto a chi vive le letture estive come un momento di aggregazione del pensiero con il desiderio, come una forma interattiva di meditazione che non concede risposte ma propone tregue dall’impellente fretta di ricoprire ruoli che la vita richiede.
☀️ Per chi sceglie il lago e i suoi dintorni fatti di calma apparente, alla ricerca di una piccola onda che sposti il panorama: Silvia Rivolta, Vite attese, Transeuropa
Ho conosciuto Silvia senza preamboli, come la protagonista del suo romanzo, Claudia, mi ha scritto dicendo che aveva bisogno di capire cosa stesse raccontando. Abbiamo lavorato ristrutturando, e destrutturando, la prima bozza e sono fiera del risultato finale e orgogliosa di consigliarne la lettura. Il suo esordio è una storia intimista, di rabbia repressa e sotterfugi borghesi che lentamente vengono a galla in uno dei contesti in cui la verità non spaventa nessuno. Il romanzo è ambientato principalmente in un ospedale psichiatrico. Ma non è questo l’unico livello di scrittura, e dunque di lettura, a cui Silvia e la sua Claudia si rivolgono. Claudia è in cerca della maternità come fosse in cerca di se stessa e ne attraversa i limiti, le difficoltà e i confini dentro le vite attese dei pazienti, in particolare in quella di una ragazza il cui incontro le cambierà il modo di guardare se stessa e l’attesa di una nuova vita. Un romanzo adatto a chi ama la narrazione per frammenti, il tono di voce percettivo e uno sguardo che trova pace nell’interrogarsi, creando uno spazio vitale tra chi scrive e chi legge.
Alessandra Minervini
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