Amori senza rete di Consolata Lanza è una raccolta di racconti a tema amoroso, tutt’altro che a lieto fine.
Leggendo, sembra di osservare la vita dei personaggi dal buco della serratura di porte che si aprono sulla città di Torino, su luoghi immaginari e su dimenticati paesi di provincia. Si tratta di uomini e donne comuni, dai contorni ben definiti in cui è facile riconoscersi. Alcuni racconti sono scritti in prima persona dando il ruolo di protagonista a chi solitamente ricopre quello di comparsa. Altri sono scritti in terza persona, come una favola d’altri tempi, un narratore esterno racconta le vicende di questo o quel personaggio in cui ironia e realismo prevalgono sul “…e vissero felici e contenti” tipico del genere romance.
A chi non sarà capitato almeno una volta d’invidiare o di essere attratti da una ragazza in tailleur rosso fuoco o da un vicino di casa bello e giovane senza pensare che anch’essi potrebbero avere qualche problema esistenziale?
A chi non sarà successo di fare la spesa per preparare la cena al proprio amante, pur sapendo che non sarebbe mai arrivato oppure andare a letto con uno sconosciuto incontrato al fiume solo perché questo, rispetto al classico bravo ragazzo, ha avuto il coraggio d’essere intraprendente?
Il sospetto che viene al lettore, sin dalle prime pagine, è che i fatti narrati siano talmente verosimili da essere storie vere. Vengono presentate coppie di coniugi dove ognuno recita la sua parte, in accordo con l’altro, per renderlo felice. E amori solitari, fatti solo di lancinanti fantasie e vividi ricordi. Se si legge con attenzione, uno dei racconti ricorda addirittura un grave fatto di cronaca di qualche anno fa che ha come protagonisti una coppia di giovani innamorati. E anche il sesso non viene risparmiato dalla penna graffiante e spudorata di Consolata Lanza, che con questa sua opera conferma d’essere una scrittrice audace e d’ispirazione neorealista.
Ma l’amore che cos’è? L’autrice offre al lettore diverse interpretazioni, senza dare una risposta esaustiva a quella che è una delle domande più complesse che l’uomo continua a farsi da sempre. Tra l’altro il titolo può dare adito a diverse interpretazioni. L’amore è contraddittorio, sparisce, trabocca, invade ogni spazio mentale e fisico, cambia forma, non ammette reti di contenimento e reti informatiche. Va oltre i confini spazio-temporali, deformandone i ricordi. Esso si nutre d’insicurezze e di desiderio, di silenzi e rimorsi, di lacrime solitarie e parole, di risate e corpi intrecciati.
Leggere tutto d’un fiato questo libro è come fare una scorpacciata di patatine fritte direttamente dal sacchetto. Sono racconti salati, unti, informi, croccanti, dorati, leggeri, poco digeribili e sensuali. E poi uno tira l’altro e possono dare dipendenza da lettura.
Eleonora Galluzzo
E tu cosa ne pensi?