Numero 13 | Ottobre 1998

La ristampa del libro Uomini in fuga di Carlo Coccioli edito dalla milanese Guerini & Associati riporta in auge questo atipico scrittore livornese, classe 1920, autoesiliatosi volontariamente prima a Parigi e poi in Messico dopo la pubblicazione del suo primo e controverso romanzo che provocò in Italia un vespaio di polemiche.

Conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, al pari di Salinger o Fante, Coccioli in Italia non ha mai goduto di quella straordinaria popolarità di cui beneficia altrove. E pensare che per ben tre volte fu candidato al Nobel…

Evidentemente c’è qualcosa che non funziona nella nostra editoria perché «lo scrittore al macero» (così si autodefinì alcuni anni fa, quando seppe che una nota casa editrice italiana mandò deliberatamente al macero ben 2000 copie di un suo libro) è molto amato anche da noi. I suoi libri (alcuni introvabili oggi) sono diventati oggetti di culto e vengono scambiati o prestati con parsimonia dai suoi fans.

Ad amarlo sono soprattutto lettori curiosi, sensibili, e disinibiti, di quelli che non storcono il naso di fronte a tematiche esistenziali e religiose.

Tutti i personaggi di Coccioli combattono infatti fra le ragioni del bene o del male, riflettono tematiche esistenzialiste o metafisiche o anche quelle esplicitamente erotiche (in Fabrizio Lupo ad esempio si racconta di questo eroe perdente che alla fine accetta la propria «diversità» come normale).

Ma allora perché Coccioli non viene preso in considerazione? Dobbiamo dedurre che all’establishment culturale attuale queste tematiche diano fastidio come trent’anni fa?

L’unica certezza è che la popolarità di Coccioli, anche nel nostro Paese è in espansione e ciò lo si deve soprattutto al passaparola dei lettori, ai piccoli gruppi di studio sorti clandestinamente negli anni passati e grazie alle calde raccomandazioni di acuti scrittori che non mancarono di segnalarcelo.

Tra i tanti, non possiamo scordarci Tondelli: e ora guardacaso, è proprio a un suo amico, Enos Rota, già in trincea negli anni passati a tener vivo il suo ricordo, che Coccioli ha affidato l’ingrato compito di trovargli un nuovo editore per la pubblicazione del prossimo libro.

Ma la più bella cosa è constatare finalmente che una volta tanto ciò che è partito dal basso riesce perfino a fare tendenza: e non è infrequente trovare oggi articoli come questo, sulle opere di Coccioli. Aprire un suo libro infatti è scoprire quasi un mondo perduto, ideale, dove la sua scrittura così lucida e a tratti quasi arcaica cozza con l’attualità delle problematiche e affrontate. Uomini in fuga (la dipendenza dall’alcool), Fabrizio Lupo (sull’orgoglio della diversità), o Piccolo Karma (sulla religiosità) ed ancora Requiem per un cane, Il cielo e la terra, Davide sono piccoli gioielli letterari da leggere almeno una volta. Per quanti volessero saperne di più, punto di riferimento in Italia (al pari di un Fan Club!) è questa casella postale: E. Rota – CP 87 Correggio RE (nel 1998, oggi vedi anche www.piccolokarma.com, ndr).

Gianfranco Paoletti & Via Libera

La bio nel 1998

Carlo Coccioli, nato a Livorno, vive attualmente in Messico, dove è lettissimo polemista del quotidiano «Excelsior». Scrittore trilingue (italiano, francese e spagnolo) è stato a pochi metri dal Nobel in due o tre occasioni «sebbene non abbia fatto nulla per starvi», e i suoi archivi letterari, con le migliaia di lettere ricevute dai lettori, si conservano nel Harry Ranson Humanmes Research Center di Austin in Texas.

La biografia aggiornata

(Livorno 1920 – Città del Messico 2003) narratore italiano. Stabilitosi in Messico, scrisse in italiano, francese e spagnolo. I suoi romanzi s’ispirano a un cattolicesimo inquieto, che richiama le tematiche di G. Bernanos e G. Greene: Il cielo e la terra (1950), Fabrizio Lupo (1952), Uomini in fuga (1973), Davide (1976). Negli ultimi anni si accostò al misticismo orientale (Piccolo Karma, 1987; Budda e il suo glorioso mondo, 1987). Ha pubblicato anche una raccolta di memorie (Tutta la verità, 1995).
Fonte: ibs.it

«Era un’indifesa libellula che si trasformava in un giaguaro. Ma tanto la libellula quanto il giaguaro li tenevo in vita io, comprenderà qualche lettore l’immensità di tale ricatto?»

In libreria

Uomini in fuga di Carlo CoccioliCarlo Coccioli
Uomini in fuga
Piccolo Karma, 2012
340 p., brossura
€ 19,00

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