Vi siete mai trovati a usare sempre le stesse parole? Magari anche per insultare?

Se la risposta è sì, allora Cento improperi e contumelie di Luca Martinacci, edito da Echos Edizioni, è il libro che fa per voi. Questa insolita raccolta è una vera e propria guida agli insulti d’altri tempi, un repertorio che mescola cultura e ironia, perfetto per chi desidera arricchire il proprio vocabolario o sfoggiare un’intelligenza sagace persino nei momenti di rabbia.

Sfogliando le pagine, vi imbatterete in termini ormai dimenticati, ma dal fascino irresistibile. Alcuni forse li riconoscerete grazie a libri, film o serie TV ambientati nell’Ottocento: bruto, mentecatto, allocco. Altri, come cacamillesimo, fellone o gaglioffo, potrebbero invece risultare una novità assoluta, pronti a stupire con il loro significato e il contesto in cui erano usati.

Il libro è organizzato in ordine alfabetico, trasformandosi in una sorta di dizionario delle offese. Troverete ingiurie raffinate e incisive, come manigoldo o sacripante, fino a parolacce più crude, ma sempre presentate con un tocco di eleganza. Ogni voce include un’accurata spiegazione del termine, esempi tratti dalla vita quotidiana e, dove possibile, citazioni letterarie o storiche che ne sottolineano il valore culturale.

Nonostante non sia il genere di libro che scelgo di solito, mi ha sorpreso e conquistato. Questo è proprio il punto di opere come quella di Martinacci: farci scoprire mondi nuovi, che altrimenti avremmo ignorato. Con ironia e intelligenza, il libro ci invita a riscoprire la bellezza delle parole, anche quelle più taglienti.

Vi consiglio vivamente questa lettura: interessante, curiosa e, perché no, divertente. Forse non renderà i vostri insulti meno pungenti, ma di certo li farà suonare più colti!

Barbara Solimine