Chouquette, romanzo breve scritto da Émilie Frèche, tradotto da Marina Karam e pubblicato nel settembre 2022 da LiberAria.
Dalla quarta di copertina:
«Sono venuta con mio nipote».
«Con tuo nipote? E da quanda è che avresti un nipote?»
«Da quando non ho più un cane» ribattè a tono Catherine.
Catherine ha sessantaquattro anni, un bell’aspetto e molta voglia di godersi la vita, ma ha anche un ex marito che l’ha sempre tradita e di cui aspetta ancora il ritorno, una figlia in missione umanitaria in Africa e un nipote, Lucas, a cui non ha nessuna intenzione di fare da nonna, tanto da farsi chiamare da lui con il soprannome di gioventù: Chouquette.
Quando però Lucas prende la varicella e viene allontanato dal campo estivo in cui i suoi genitori lo hanno lasciato prima di partire, Chouquette è costretta a portarlo con sé a Saint Tropez e reinventarsi nonna per scoprire, insieme a lui, l’importanza degli affetti e di ciò che tramandiamo. –
LiberAria, casa editrice di Bari presenta un romanzo stimolante già dalla copertina, Chouquette, da cui nel 2017 è stato tratto l’omonimo film.
Il titolo del libro è il soprannome, derivato dal tipico dolce francese comunemente denominato bigné, con cui veniva chiamata la protagonista Catherine, quando era bambina.
Così si fa chiamare dal nipotino Lucas e con queste premesse ci si appresta a una lettura di frizzante intrattenimento, ambientata a Sait-Tropez, nell’estate del 2014.
Sennonché, al procedere della lettura, la complessità dell’animo della protagonista viene svelata ed evidenzia molte ombre e quasi nessuna luce.
Il contraltare ambientale di feste su yacht lussuosi, ville affacciate su di un mare scintillante, sfoggio di status symbol, ozio allietato da droga, eccessi e alcool, invece che alleggerire le psicosi di Catherine le pone ancora più in evidenza.
La lettura a un livello profondo, non risente del concentrato di clichè e stereotipi, anzi ne trae giovamento portando riflessione sulla falsità di una società proiettata sull’obiettivo della ricchezza come mezzo per privilegiare un superficiale avere rispetto a un più faticoso essere.
Il romanzo quindi si rivela interessante proprio a seconda dei punti di vista della lettura. Può ritenersi un piacevole intrattenimento sotto l’ombrellone, complice una scrittura efficace e fluida, oppure un momento di raccoglimento e riflessione in merito a dinamiche sociali, culturali e relazionali.
La copertina non deve scoraggiare una lettura maschile. Infatti sono certa che gli uomini apprezzeranno la storia e i personaggi, soprattutto Chouquette, nonna pessima e donna affatto risolta.
Romanzo da tenere in considerazione, anche nell’ottica di un regalo glamour per una o un bookaholic.
Romina Braggion
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