«Più passava il tempo e più si detestava per quell’incapacità di andare avanti. Come facevano gli altri? Come ci si liberava da quel groviglio che non si scioglieva mai? Le risposte a quelle domande le cercò a lungo e non le trovò mai.»
Ci sono dolori che ti rendono bambina.
Quei dolori per i quali speri che il bacio sulla bua esista davvero e che sia salvifico come un tempo credevi.
Margherita è del Sud ed è partita per lavorare. Io anche.
A Margherita è morta la nonna. A me anche una manciata di mesi fa.
Ci sono treni verso il sud da prendere per chiudere dei cerchi e crescere.
Per davvero e in modo definitivo, che da lì non si torna indietro.
Ciao per sempre è un romanzo di Corinna De Cesare edito da Salani nel 2021.
È un romanzo talmente perfetto che mi ha fatto male. Corinna lo sa perché ne abbiamo parlato. Lei che è scrittrice intensa e donna stracolma di idee che dice senza timore.
Infatti chiedo scusa per tutto il tempo che mi è servito per buttare giù queste parole, ma è il tempo necessario per lenire un po’, perché quando si parla di morte e lontananza è tutto più difficile.
C’è un luogo e un tempo dell’infanzia e dell’adolescenza.
Quando parti lo lasci lì e la tua memoria lo cristallizza, rendendo immortale ciò che ovviamente immortale non è.
E ti stupisci ogni volta che torni e trovi visi sempre più rugosi e mani sempre più piccole e ingiallite e ricordi che non esistono più-
Ci sono bar piccoli coi tavolini all’aperto e le sedie di plastica sbiadite dal sole che picchia duro, scritte sui muri, treni sempre in ritardo.
C’è un sud da cui si scappa, ma non è mai un addio.
«Ogni famiglia ha un segreto, piccolo o grande che sia: una rosa regalata dall’amante e nascosta dietro una libreria, il profumo dell’ex cercato ogni tanto nell’aria, un libretto universitario con voti finti, dei libri orgogliosamente esposti e mai letti. Il loro segreto era entrato dalla porta di casa e si era seduto sulla poltrona verde di velluto accanto alla salma della nonna.»
Margherita è una docente precaria che abita a Roma in un appartamento condiviso con giovani studenti. Anni prima ha scritto un libro, ma la sua vita fa fatica a decollare, come se le fosse impossibile diventare adulta senza riannodare i fili della sua adolescenza in Puglia, a Collina d’Oro.
In Puglia e su quel treno ci ritorna per sto dolore che, insomma, avete capito che mi fa piangere mentre, qui e ora, scrivo.
Ritroverà l’amica Angela, con cui i rapporti si sono interrotti bruscamente, e Alberto, il fidanzatino idealizzato a cui non ha avuto il coraggio di rivelare la verità, e conoscerà un uomo, definito in paese “il pazzo”, che ogni giorno, al cimitero, pulisce in lacrime la tomba della nonna.
Chi è quest’uomo?
E quali segreti Margherita, Angela e Alberto hanno lasciato morire in lunga agonia?
«La loro era una Puglia lontana da quella raccontata alla televisione, con la pizzica, il mare cristallino e la puccia salentina.»
Corinna de Cesare ci porta in una Puglia inedita, lontana da quella stereotipata.
Il viaggio che la protagonista intraprende è un viaggio doloroso dove la necessità di sapere e di guardare obiettivamente relazioni e eventi portano paura e ferite nuove. Ma è proprio in questo percorso che la storia di Margherita si fa paradigma per tante donne che hanno scelto di guardare il proprio passato e di affrontarlo, costi quel che costi. Il romanzo Ciao per sempre è una canzone d’autore, malinconica con le parole che risuonano a ritmo di battito. È tipo “le discese ardite e le risalite” delle emozioni, fra commozione e ironia.
Ciao per sempre, Margherita: se sai chi sei puoi essere chi vuoi.
Forse un giorno pure io, come te.
Natalia Ceravolo
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