I Cieli d’Olanda del titolo quelli raccontati dai protagonisti di questo libricino, scritto a quattro mani da due scrittrici “non scrittrici”, Barbara Da Ruos, amministratrice comunale e un sacco di altre cose, e Cristina Gregori, educatrice, illustrato dalla pittrice Michela Mirici e inframezzato dalle poesie di Vincenza De Ruvo.

È un libro semplice e scorrevole, con una scrittura “familiare”, senza orpelli, ma ricca di descrizioni che evocano colori, profumi, emozioni, sensazioni e ricordi dei protagonisti. Narra la storia di tre sorelle olandesi, che si ritrovano dopo tanti anni nelle terre d’infanzia in occasione della morte di una cara amica di famiglia, Astryd, e dell’apertura del suo testamento.

In un continuo salto avanti e indietro nel tempo, dal 1969 al 2019, si svelano via via i particolari di questa saga familiare. Protagoniste sono Mary Beth, Jillian ed Evelyn, nate e cresciute ad Amsterdam. Mary Beth, la maggiore, è la più rigida, seria e ligia al dovere; Evelyn, la più piccola, è spensierata e con una vena artistica; Jillian, la mezzana, è una sognatrice e sarà l’unica che lascerà l’Olanda, per inseguire l’amore in Toscana.

L’infanzia serena delle tre ragazze è interrotta bruscamente dalla morte improvvisa della madre Annette, che le lascia sole con l’amorevole padre Joost e una tenera governante e che segna un indurimento nel carattere di Mary Beth. Da allora la cara amica di Annette, Astryd, avrà un ruolo importante nella vita delle sorelle, cercando di colmare il vuoto lasciato dalla madre invitandole a trascorrere le vacanze con lei al Mulino, presso un piccolo villaggio di pescatori poco lontano da Amsterdam. Questo luogo magico resterà per sempre nel cuore delle fanciulle, con ricordi di estati felici e spensierate, ma anche momenti dolorosi.

A condividere questi momenti speciali con le ragazze c’è anche il giovane e bell’amico Christoffel, un ragazzo allegro, divertente ed esuberante, che le sorelle hanno sempre adorato per i suoi modi festosi e gioviali e che da sempre tenta di conquistare Mary Beth, che tuttavia solo occasionalmente gli rivolge le attenzioni che lui desidererebbe, sempre seria e composta, talvolta cupa, forse a causa del peso che comporta esser diventata in qualche modo responsabile delle sorelle dopo la morte della madre.

Con il passare degli anni le tre sorelle prendono strade diverse, con Mary Beth e Jill che si allontanano bruscamente e interrompono i rapporti per ragioni misteriose, Jill che si trasferisce in Italia ed Evelyn che cerca di mediare i rapporti familiari con i suoi modi solari.

L’apertura del testamento è l’occasione per ritrovarsi nuovamente tutte e tre insieme dopo molti anni ed è vissuta da tutte loro con una certa tensione, sia per i trascorsi familiari sia per il contenuto misterioso del documento. Scopriranno con stupore che Astryd ha lasciato proprio a loro il suo amato mulino e questo creerà un certo scompiglio, oltre ai dubbi sul perché di questa sua scelta. Il primo istinto di tutte è di venderlo, per evitare seccature. Lo stesso istinto però le porta a fare un’ultima visita a questo luogo a loro tanto caro e che porta con sé tanti ricordi ed emozioni.

Troveranno un luogo decadente e abbandonato e proprio per questo decideranno di dargli una pulita prima di lasciarlo, per riportarlo all’aspetto accogliente di un tempo. E così scopriranno i segreti che il mulino e Astryd hanno celato per tutti quegli anni e ancora una volta le loro vite subiranno un brusco stravolgimento…

Valentina Protti