Il romanzo, Cœur tambour, della scrittrice ruandese Scholastique Mukasonga porta i suoi lettori in un mondo lontano che ha le sue radici nella cultura africana ma che spazia dai Caraibi e l’Etiopia passando anche per New York. La narrazione inizia con la morte in circostanze misteriose di una cantante africana di fama internazionale e dalla voce così eccezionale da sembrare non umana. Kitami, anche conosciuta come l’amazzone nera, perde la vita rimanendo schiacciata sotto un tamburo sacro, chiamato la Ruguina, che portava con sé in tournee come simbolo del suo gruppo musicale. A seguito del ritrovamento di un quaderno in cui l’artista racconta la storia della sua vita in prima persona, il lettore scopre che Prisca (il nome di battesimo di Kitami) era cresciuta in Rwanda e da bambina amava passare molto tempo vagando sola per le paludi intorno alla sua casa. Durante una di queste uscite incontra Nyabinghi (il cui significato è morte ai bianchi), uno spirito molto potente che, nonostante la cristianizzazione da parte dei bianchi, continua ad ‘esistere’, e si pensava fosse appartenuto a un’antica regina chiamata Kitami.

Tra misticismo e realtà

La gente pensa che Nyabinghi si sia impossessato del corpo di Prisca e che questa sia la motivazione per cui la sua voce e la sua performance sembrino avere una qualità sovrumana. Si dice anche che, dopo l’incontro con lo spirito, la ragazza sia riuscita a curare il padre in fin di vita e ad aiutare alcune donne con problemi di fertilità. Questi suoi prodigiosi poteri di guaritrice la fanno diventare conosciutissima nel suo villaggio, adorata da alcuni ma temuta da altri. Di etnia Tutsi, Kitami-Prisca riesce ad entrare nel 10% del suo popolo che, nonostante l’oppressione, può frequentare la scuola superiore, anche se poi non le sarà concesso andare all’università. Per questo motivo, quando le si presenta l’opportunità di seguire un gruppo di suonatori di tamburo di New York non ci pensa due volte e inizia la sua vita di cantante, diventando ben presto una diva internazionale con il nome di Kitami.

Una donna, due vite: Prisca e Kitami

Il romanzo si divide in tre parti, la prima ci racconta appunto la storia di Kitami come fosse un manoscritto, la seconda invece è dedicata alla straordinaria trasformazione di una ragazza ruandese silenziosa e solitaria, in una donna incredibile con poteri da guaritrice che decide di lasciarsi alle spalle un villaggio che non la capisce e che le sta stretto. Infine, la terza ci spiega lee circostanze misteriose della sua morte, a cui non viene mai data una spiegazione chiara: sacrificio umano, omicidio, overdose, suicidio, incidente, regolamento di conti? Molte sono le ipotesi sull’improvvisa morte di Kitami ma i fatti rimangono avvolti nel mistero e tutta la storia viene raccontata ai confini tra reale e surreale, arte e misticismo, Prisca e Kitami. Tutto il romanzo è infatti caratterizzato da un senso di irrazionalità, in cui la protagonista vive due vite differenti, quasi parallele, fatte di mistero e di contraddizioni, dove esistono persino degli spiriti che prendono il controllo dei destini umani. Chi è davvero la protagonista? Prisca o Kitami – quando una smette di esistere e diventa l’altra? Dove finisce il mondo reale e inizia quello inventato?

Un’opportunità per conoscere la cultura africana

Con questo romanzo Mukasonga esplora la storia del suo paese e fa entrare i lettori nel cuore della cultura africana sullo sfondo della colonizzazione, della cristianizzazione e della persecuzione dei Tutsi (l’etnia a cui appartiene Kitami). L’autrice stessa è sopravvissuta al genocidio e molto di quello che scrive è un modo per tramandare la memoria della famiglia che ha perduto, e preservare le origini e le tradizioni del suo popolo. Il tamburo, che in questo romanzo viene personificato, batte ritmicamente come un cuore pulsante, e rappresenta proprio il simbolo della resistenza, un elemento fondamentale nel racconto della storia di un continente e di un popolo. Grazie al suo stile di scrittura quasi poetico e ricco di immaginazione, Mukasonga ha l’abilità di creare un racconto incantato che racchiude misticismo e credenze ancestrali, e cattura perfettamente lo spirito della sua gente in un modo che incuriosisce e affascina i lettori.  È un mondo lontano, nuovo anche se antico, che non conosciamo abbastanza e quindi non possiamo comprendere completamente, ma di cui vogliono certamente scoprire di più.

Valentina Lorenzon

I libri di Scholastique Mukasonga attualmente tradotti in Italia sono:
Nostra signora del Nilo, 66thand2nd 2024, Traduzione di Stefania Ricciardi
Sister Deborah, Utopia 2023, Traduzione di Giuseppe Giovanni Allegri
La donna dai piedi nudi, Utopia, 2024, Traduzione di Giuseppe Giovanni Allegri