Edizioni Piuma è una specie di fenice: dopo un primo momento amatoriale, dal 6 dicembre 2018 è rinata una seconda volta, “cioè da quando – racconta Francesca Di Martino – ho rilevato l’azienda ed è iniziata realmente l’avventura di una casa editrice indipendente. Ricordo di essermi domandata più volte che tipo di editore volevo diventare un giorno e quali libri pubblicare per un pubblico di giovani lettori attenti e curiosi”. 

Di sicuro la strada da intraprendere era quella di perseguire valori importanti, di trasparenza e rispetto verso il lavoro di autori e illustratori. “Accanto a me – continua l’editrice – sono arrivati collaboratori meravigliosi, Vito Inguglia per il design, Dacia Cuffaro per l’editing e Alessandra Florio per le traduzioni. Ma in realtà attorno alla casa editrice ruotano tante belle persone e professionisti in gamba come Benedetta Frezzotti e Paolo d’Altan, che fanno sentire un grande supporto a tutti noi”.  

Edizioni Piuma cerca di adeguarsi continuamente ai cambiamenti con leggerezza e incisività, concetti che si esprimono bene nel logo che rappresenta una piuma con la punta di un pennino. “Il motto che abbiamo adottato è Leggere è un’avventura a colori, perché i colori comunicano diversità e ricchezza, valori fondamentali che spero di esprimere nella scelta dei libri che pubblichiamo”. 

Dagli albi illustrati ai romanzi per adolescenti, la casa editrice sta costruendo un catalogo articolato. Con la collana {I codici}, dedicata ai mondi alternativi per giovani lettori, pubblica romanzi distopici per i ragazzi. L’idea è di far conoscere il genere della fantascienza e della distopia a una fascia di età più giovane. Il primo romanzo della collana è stato Il disegnatore di nuvole di Giorgia Simoncelli, un libro che ci ha portato fortuna. Infatti, è stato finalista come migliore opera di esordio al Premio Strega ragazze e ragazzi 2021, vincitore del Premio Simonetta Lamberti narrativa ragazzi XXXVII Ed. “Città di Cava de’ Tirreni” e menzione della giuria al festiva Giallo Garda 2021. 

C’è un libro, unopera, unintuizione particolare che ha segnato in qualche modo il percorso del vostro progetto, facendovi capire che eravate sulla strada giusta?

Ogni nostra pubblicazione accresce il senso di Edizioni Piuma, perché cerchiamo e scegliamo le nostre storie con molta cura. Tanto da buttarci davvero in progetti a volte folli. Come la collana Akabook, dedicata ai ragazzi stranieri che, arrivando nel nostro paese, cercano di integrarsi con il desiderio di superare il prima possibile lo scoglio della lingua per ambientarsi. 

È stato pubblicato S.O.N.O. di Benedetta Frezzotti, un vero esperimento di scrittura per creare un ponte e cercare di rendere meno faticosa la lettura. L’autrice ha scritto seguendo un metodo ben preciso. Ha utilizzato tempi verbali semplici, specialmente al presente, frasi brevi e parole d’uso comune facilmente individuabili. Insieme a dei linguisti ha sviluppato una modalità per cui ha riadattato grammaticalmente la sua storia con questo sistema. Poi una grafica chiara e allegra suggerisce e fa risaltare alcune parole difficili per aiutare ancora di più la comprensione del testo. Il libro è anche un ebook reperibile gratuitamente attraverso le biblioteche digitali, in modo che potesse essere un strumento accessibile e arrivare laddove esistano realtà più in difficoltà. Insomma, coltivare e aiutare a capire prima l’italiano può essere una buona pratica per trovare nuovi lettori e questo può sembrare un progetto rischioso, ma ne vale la pena provarci.

Cosa identifica e, allo stesso tempo, differenzia Edizioni Piuma?

Così su due piedi, l’elemento che ci identifica è la sperimentazione per tradurre e comprendere al meglio questo inizio millennio.

Fin dall’inizio degli anni Duemila, infatti, diverse crisi si sono abbattute sul mercato editoriale, il crollo dell’economia statunitense, l’arrivo del digitale che ha fatto tremare i libri, la pandemia, la crisi energetica persino la guerra in Ucraina, complessivamente uno scenario instabile mai visto prima. Ma un po’ di miracoli per fortuna esistono ancora. Il comparto dell’editoria indipendente,  durante la pandemia, ha venduto milioni di copie resistendo e dimostrando una grande qualità. Anche Piuma tra il 2020 e il 2021 è cresciuta nonostante il lockdown.  

Quello che cerchiamo di far vedere è l’alta qualità dei nostri libri, sia per design che per narrazione. 

Quanto è difficile oggi essere editore e, soprattutto, conviene ancora?

Forse stiamo guardando attraverso un cannocchiale che rende sempre più piccolo il mondo attorno a noi. Mai come adesso il mercato editoriale è ricco di contraddizioni e cambiamenti che ritengo possano essere anche positivi. In realtà i ragazzi leggono tantissimo, solo che non lo fanno esclusivamente sui libri di carta. Penso che l’editoria debba lavorare molto sul concetto di lettura per ampliarlo il più possibile. I contenuti in un libro si possono espandere con link o con realtà aumentate che integrano informazioni aggiuntive. Oppure le storie possono prendere altre strade come quella del podcast o serie e via dicendo. Noi abbiamo realizzato un piccolo esperimento con S.ON.O. attraverso dei filtri che aggiungono nuovi contenuti che non sono scritti nella storia stessa. Bisognerebbe ridisegnare l’esperienza della lettura dentro e fuori le pagine scritte per smuovere un po’ le acque. 

Il fatto poi che ogni individuo ha un incredibile stimolo a esprimere sé stesso e raccontare le proprie storie attraverso la scrittura non è un male, semplicemente che pubblicare un romanzo è un percorso che un autore non può fare da solo perché c’è bisogno di editor competenti ed editori che credano nelle storie.           

Come scegliete e selezionate i vostri autori inediti?

Semplicemente leggendo i romanzi che propongono. Se ci convincono oppure no. 

Quanto è diverso, ed eventualmente più facile (o difficile), scrivere per i più piccoli?

Scrivere per i più piccoli significa saper raccontare il mondo che ci circonda ad altezza bambino, cioè da una prospettiva diversa che ingigantisce e rende la realtà incredibile. Ai bambini si può davvero parlare di tutto anche delle cose più difficili, ma bisogna farlo nel modo giusto. Una delle nostre scelte ad esempio è stata la storia di Rita e il giro della morte di Sara Beltrame, dove si parla di morte ai bambini, ma l’autrice lo fa con ironia, scienza e verità. Perché una cosa che non bisogna mai fare è mentire ai bambini. 

Cosa vuol dire essere un editore indipendente?

Fare l’editore è un mestiere. Dopo di ché tutti hanno il diritto di scrivere e vendere le loro storie. Ma pubblicare davvero un libro significa concorrere alla realizzazione di parole che formeranno pensieri e opinioni. Io credo che questo periodo così barbaro che mina continuamente alla democrazia e alla cultura abbia bisogno di editori che si prendono responsabilità  e che investano.

E l’editoria a pagamento?

Se io soddisfo solamente l’ego dello scrittore che vuole pubblicare la sua opera facendolo pagare, realizzo un’operazione diversa. Il vero problema è che c’è molta confusione nel mercato. 

Le nuove tecnologia quanto hanno inciso e, inevitabilmente, cambiato il vostro lavoro?

Le nuove tecnologie hanno dato una spallata a un mondo editoriale stantio, che aveva bisogno di rimettersi in gioco. Si sono affermati nuovi settori di mercato oltre ai libri di carta, come gli audiolibri e gli e-book che ripropongono comunque una esperienza di lettura non necessariamente nuova. Ascoltare una storia lo si faceva anche ai tempi del mangiadischi!

Oggi i contenuti li leggiamo negli e-reader e nei device. Lo smartphone è un oggetto che racchiude diverse tecnologie precedenti (dalla fotografia, al lettore mp3, al telefono fino al web). La generazione digitale, dai Millennials fino alla generazione Alpha, legge di continuo, solo che non lo fa più esclusivamente con i libri; la situazione è complessa per un editore oggi.

Edizioni Piuma ha sviluppato e pubblicato delle app-story per iniziare a sperimentare la lettura attraverso l’interattività, alla ricerca di uno storytelling che tenesse conto di una serie di linee guida per far fruire al meglio una storia (compatibilmente con le nostre risorse). Ad esempio, con il progetto su Pinocchio di Enzo Venezia abbiamo raccontato un classico da diversi punti di vista, utilizzando più media, con un app e un libro. Nel digitale sono stati i 25 animali della storia a raccontare le vicende del burattino, mentre nel cartaceo è stato scritto un dialogo in rima tra la fata e Pinocchio, verità vs bugie. Una storia deve poter rimbalzare da un media all’altro cambiando punto di vista e modo di raccontare. Oppure anche Salis e l’equilibrio dei regni di Daniela Morelli con le illustrazioni di Paolo d’Altan è una storia nata prima come app, poi come opera lirica contemporanea e infine approda alla forma di romanzo. 

Il segmento della narrativa per ragazzi è davvero una scommessa, ma non bisogna smettere di investire e di crederci. L’impegno che cerchiamo è di dare spunti ai giovani lettori in modo che possano crescere come lettori forti un domani, o almeno questo è il nostro desiderio principale.

Vendere libri è sempre più complicato. Le librerie sono piene di libri che nessuno comprerà, magari anche perchè se ne ignora lesistenza. Edizioni Piuma come promuove la sua attività e i libri dei suoi autori? 

Certo che è molto complicato far emergere i propri libri. Edizioni Piuma è distribuita e questo già inserisce i libri in circuiti che altrimenti sarebbero inaccessibili. Ma ovviamente non basta. Occorre perseveranza, autori svegli con un proprio seguito nei social. Risorse e tanta pazienza. Risposte scontate forse, ma inevitabili.

Quali sono le prossime sfide in cantiere?

Tante nuove sfide. Stiamo proseguendo la collana dei {I Codici} con una bella storia distopica ambientata sulle nostre Alpi in Trentino e un mondo inghiottito in una nebbia inquietante. Si tratta di Oltre la nebbia di Alice Bassi. Poi in autunno ci sarà la seconda uscita per la collana Akabook, un romanzo fantascientifico tra Marte e la terra e un delizioso albo illustrato per Natale.

I nostri Picture Book sono libri nati per essere letti ad alta voce e per essere sfogliati a tutte le età. Perché la qualità dell’immagine e la storia lavorano sulla creatività del bambino. La costruzione di un buon patrimonio culturale passa anche dal girare la pagina e provare stupore ed emozione. 

Intervista a cura di Marco Grasso