Non basta essere felici, occorre essere contenti“.
L’avevo già sentita mille volte questa frase, ma mi ha stupito ritrovarla ne I miserabili. Ma se mi conosceste vi stupirebbe ancora di più sentirmi citare Victor Hugo, e in effetti nemmeno io avrei mai pensato di leggere un mattone di 1729 pagine.
Io che mi addormento dopo 3 pagine, io che sono ignorante come una capra, io che avrei altri mille libri da leggere e rileggere, io che ho sempre altre cose da fare. Io che se proprio devo leggere qualcosa, figurati se leggo quel tomo di Hugo.

E infatti non l’ho letto, l’ho ascoltato.
E sì, perché i libri si leggono, si prestano, si sottolineano (o almeno, così dicono), si maltrattano, si collezionano, si regalano e si ascoltano. E se pensate che si tratti di una bestemmia peggiore persino dell’ebook, una versione 3.0 del nostro vecchio caro libro cartaceo, sappiate che vi sbagliate. L’audiolibro altro non è che il figlio (più che legittimo) di papà libro e mamma favola della buonanotte, nipote della storia tramandata a voce e dei racconti dei nonni davanti al camino.
Basta un ipod, un lettore mp3, uno smartphone qualsiasi: i file si trovano su cd, acquistati in libreria o in rete, gratis su alcuni siti dedicati (ottimo quello di RadioRai) o in biblioteca, quella di quartiere in cui non mettevo piede da 20 anni. E poi via: basta schiacciare “play” e ci si trova immersi nella storia. Fate attenzione a cosa fate mentre li ascoltate: io di solito lo faccio in bici (lo so, non si fa), in macchina, camminando in montagna, in spiaggia (due volte persino nuotando), ma il mio momento preferito è in coda al supermercato o alla posta, o ancor meglio mentre passo l’aspirapolvere.

Se non ne avete mai letto uno e non sapete da che parte iniziare, vi consiglio un (qualsiasi) libro di Carofiglio, letto da… Carofiglio. Uno spettacolo. Leggetelo, pardon, ascoltatelo, anche se l’avete già letto su carta. E poi cambiate genere, lettore, autore, alternate testi più corposi ad altri più snelli, ovvero audio da 2 ore ad altri da 6 o 7.

E quando vi sentite pronti allora affrontate il capolavoro: I miserabili, letto da Moro Silo.

Se, come me pochi anni fa, siete tra quelli che si sono avvicinati ai classici quando la scuola vi ha costretto a farlo e che quindi, forse proprio per quello, poi avete accuratamente evitato, abbiate pazienza qualche riga. Vi assicuro che I miserabili è un testo dannatamente moderno, profondo e allo stesso tempo scorrevole, popolato di personaggi le cui storie non vi lasceranno indifferenti e a cui vi affezionerete, come se fossero vostri amici o parenti, ma di quelli stretti, che incontrate perché vi sentite legati a loro e non solo perché è Natale e proprio non se ne può fare a meno.

Ma non è per questo che molte persone (e io tra questi) considerano proprio quello il più bello audiolibro in italiano attualmente in commercio. Con i libri non c’è la stessa convergenza di opinioni ma c’è da dire che, purtroppo, non di tutti i libri esiste una versione audio, e quindi con gli audiolibri la scelta è più limitata. Ma anche perché, affinché l’audiolibro sia davvero piacevole, il lettore deve essere bravo. Carofiglio è una bella eccezione, ma non sempre l’autore sa anche leggere i suoi libri: per dirne una, posso immaginare che Gomorra sia stato letto da Saviano in condizioni complicate, ma il risultato è che si ascolta davvero con difficoltà, e così l’ho lasciato a metà. In altri casi l’autore è già morto, e quindi sentire il libro letto dalla sua voce è cosa piuttosto ardua.

Ecco, Moro Silo è un professionista, il Messi degli audiolibri. Silo non recita, interpreta. Legge da oltre 30 anni con passione, e caratterizza i personaggi disegnandone con la voce le caratteristiche. E quando l’autore scrive che un personaggio afferma qualcosa in modo stupito, arrabbiato, sereno o qualcosa di simile, state certi che grazie a Silo quegli aggettivi vi sembreranno superflui.

In più, I miserabili si trova in uno splendido cofanetto curato da Il narratore, casa editrice specializzata in audiolibri, e contiene numerosi “contenuti speciali” come le mappe dei luoghi in cui si svolgono le varie storie, l’elenco dei personaggi e la descrizione di alcuni “dietro le quinte”. Regalatelo e regalatevelo, non ve ne pentirete.

Hugo e Silo, due artisti in un colpo solo. Il primo impiegò circa 17 anni a scrivere quel libro (con opportune pause), il secondo circa 2 anni a leggerlo ad alta voce e registrarlo. Voi ad ascoltarlo ci metterete 60 ore (nel mio caso diluite in 2 mesi circa), 60 ore di puro godimento intellettuale.
60 ore non sottratte a nulla: non ai figli, fidanzati o genitori, non al lavoro, hobby, sport, nemmeno a serie tv o Candy Crush. Men che meno ai libri di carta e inchiostro, che potete (anzi, vorrete ancor di più!) continuare a leggere. 60 ore di lettura emozionante, nel vero senso della parola, che cioè suscita sensazioni profonde e contrastanti. Che ti fa ridere, preoccupare, divertire, arrabbiare, esultare, persino piangere. E che non avrei mai scoperto se non fosse stato per gli audiolibri e per Adelmo che me li ha fatti conoscere.

Grazie a Hugo, quindi, a Moro Silo e allo splendido Jean Valjean, uno dei gioielli de I miserabili, che afferma che “Morire è nulla. Non vivere è orribile”.
Ma la cosa che mi fa sorridere è che solo ora, per scrivere queste righe, ho scoperto che Jean Valjean si scrive Jean Valjean: per uno come me che non ha mai letto il suo nome su carta è sempre stato un’unica, musicale espressione del tipo sjianvalsjian.
E lo so che scritto non rende: bisognerebbe ascoltarlo.

Paolo Canova