Ci sono delle leggende ebraiche che raccontano che nella Genesi biblica le cose non stanno esattamente come ci hanno spiegato alle lezioni di catechismo. Vi ricordate di come Dio creò la prima donna? Certo, tutti lo ricordano. Dio vedendo Adamo tutto solo e sconsolato pensò bene di creargli una compagna. Gli fece l’anestesia totale, gli asportò una costola e da quella costola plasmò lei, Eva la prima donna e compagna di Adamo. Altri testi e in particolare quei testi di commento alla Bibbia che vengono chiamati Midrash ci narrano che Eva non fu affatto la prima moglie di Adamo. Prima di lei Dio creò Lilith che non fu generata da una costola o da un altro pezzo del corpo di Adamo ma dal fango, esattamente come lui e contemporaneamente a lui. Come in ogni matrimonio Adamo e Lilith non tardarono a litigare. Adamo, che era un maschilista, voleva che Lilith riconoscesse di essere inferiore a lui e che gli sottomettesse nel coito in una posizione supina. Lilith che era una grande, tostissima, mitica, si oppose e tentò di far capire ad Adamo che egli non si poteva arrogare prepotentemente un diritto che Dio non gli aveva riconosciuto avendoli creati uguali, ovvero dalla stessa materia. Vedendo che a nulla poteva servire la sua logica contro l’ottusità di Adamo ella si offese a tal punto da scappare e preferire una vita solitaria sulle coste del Mar Rosso e accoppiarsi con i demoni piuttosto che sottomettersi ad Adamo nel paradiso terrestre.

Se nell’iconografia medievale Lilith è stata il simbolo dell’affinità tra la donna e il male, per le femministe ella è diventata il simbolo dell’emancipazione femminile dall’oppressione del maschio.

Ora voi mi chiederete, ma cosa c’entrano le femministe, la Genesi, Adamo e Lilith con la fantascienza? In genere nulla, ma se vi sentite vicine al movimento femminista, avete un debole per le storie alternative e amate al tempo stesso la fantascienza potete leggere una saga in cui questi spunti così eterogenei trovano una straordinaria coerenza. Lei si chiama Octavia Butler, è una scrittrice femminista afroamericana di fantascienza, una tra le pochissime, che ama leggere dietro le storie e scrivere di altri mondi possibili. Il titolo della sua saga, nell’edizione in lingua originale, è Xenogenesis ed è costituita da tre libri: Dawn, Adulthood Rites e lmàgo.

Il mondo possibile in cui ci trascina Butler è un mondo in cui Lilith, donna afroamericana di origini nigeriane e una dei pochissimi esseri umani sopravvissuti alla catastrofe nucleare planetaria, diventa la progenitrice di una nuova specie nata dall’incrocio tra gli umani e una specie extraterrestre, gli Oankali. Gli Oankali sono quanto di più extraterrestre possa esistere nell’immaginario umano. Dall’aspetto ripugnante e dalle facoltà apparentemente soprannaturali, sono degli ingegneri genetici naturali, nel senso che riescono ad intervenire sulla struttura del DNA e a fare cose sorprendenti, come far regredire spontaneamente i tumori, guarire una ferita in pochi secondi o addirittura far ricrescere un arto amputato. Il loro nome significa «commercianti di geni». Sono guidati da una pulsione a incrociarsi con sempre nuove specie con lo scopo di tendere a un sempre maggiore arricchimento genetico. I loro partners appartengono, in genere, a specie condannate all’estinzione che dalla collaborazione con loro ricavano il beneficio della sopravvivenza e la promessa di nuovi mondi.

La serie ci trascina in un mondo alternativo in cui vengono messi in discussione alcuni dei discorsi dominanti delle società patriarcali. Il libro ci insegna ad essere vigili e ci conduce pian piano a scoprire come alcune di quelle che noi consideriamo delle verità oggettive non sono altro che degli artifici costruiti dalla retorica della scienza per perpetuare i rapporti di dominio e oppressione della nostra società. Come nel racconto biblico di Adamo ed Eva si nascondono i germi del sessismo maschilista così nella scienza, per esempio, si nascondono (e come si mimetizzano bene!) i pericoli del razzismo! La scienza ci ha abituati a semplicistiche definizioni di comodo che finiscono per darci una visione inadeguata del mondo che in genere si basa su un dualismo categorizzante: maschio/femmina, uomo/animale, bianco/nero, orgasmo/macchina, etc. Il fatto è, ci dice Butler, che i confini tra questi e quelli sono meno netti di quello che immaginiamo. Gli Oankali sono individui transessuali che solo dopo l’adolescenza maturano un sesso stabile. Sono organismi transgenici che mescolano il loro patrimonio genetico con quello di individui appartenenti ad altre specie. Allevano altri organismi in cui il confine tra biologico e meccanico non è ben chiaro. Sono degli esseri simbionti che con la loro storia e la loro cultura mettono in discussione tutte le verità conquistate (o faremmo meglio a dire costruite?) dalla scienza classica, come quella della nostra origine. Allo stretto dualismo rispondono con soluzioni più complesse. Sul piano della biologia evolutiva alla teoria della selezione naturale contrappongono una più efficiente pratica dell’interbreeding, ossia dell’incrocio e della simbiosi. Sul piano sociale alla gerarchizzazione contrappongono la cooperazione. Sul piano della famiglia alla monogamia contrappongono la poligamia e la poliandria. Sul piano sessuale alla bipartizione dei sessi contrappongono il sesso tripartito (con l’aggiunta di un terzo sesso a quelli di maschio e femmina). In una parola al nostro mondo segregante e gerarchico rispondono con un altro mondo tollerante delle differenze.

Leggendo Xenogenesis può venirci il dubbio se, come per la Genesi la verità non sia altrove, in una versione apocrifa della conoscenza finora raggiunta, in un libro della vita che ci schiuda una visione di un altro mondo possibile, più adeguato e più vero del nostro.

Di Butler In Italia è stato tradotto quasi tutto anche se è tutto praticamente introvabile. Ma non disperate! Se volete fare la conoscenza con la fantascienza tanto sui generis di Butler il mese di aprile (del 2000, ndr) esce La parabola del seminatore nella collana Solaria della Fanucci. Si trova in edicola e, pensate un po’, costa solo 6.000 lire (nel 2000 ndr). Se conoscete l’inglese potreste gustarvi il piacere di leggerla in lingua originale. Ai cybernauti shopaholics muniti di carte di credito consiglio di visitare i siti www.amazon.com oppure www.barnesandnoble.com. Lì troverete di sicuro una vasta scelta. A puro titolo informativo includo la bibliografia di ciò che è stato tradotto in Italia anche se nutro esigue speranze che ci sia ancora qualcosa in commercio.

Incidente nel deserto, 1985, Urania 989, Arnoldo Mondadori Editore, Milano
Bloodchild, 1986, SIAD Edizioni, Milano
Ultima Genesi, 1987, Urania 1058, Arnoldo Mondadori Editore, Milano
Ritorno alla Terra, 1988, Urania 1089, Arnoldo Mondadori Editore, I\filano
Figlio di sangue, 1990, Oscar Narrativa 1062, Arnoldo Mondadori Editore, Milano
Seme selvaggio, 1991, IperFICTION, Interno Giallo, Milano
in: I Premi Hugo 1984-1990, Piergiorgio Nicolazzini (a cura di)
Il suono delle parole, 1991, Grandi Opere Nord [20], Editrice Nord, Milano
in: I Premi Hugo 1984-1990, Piergiorgio Nicolazzini (a cura di)
La nuova stirpe, 1993, IperFICTION, Interno Giallo/Mondadori, Milano
Sopravvissuta, 1994, IperFICTION, Interno Giallo/Mondadori, Milano
Legami di sangue, 1994, Urania 1238, Arnoldo Mondadori Editore, Milano

Titti Castiello

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