Si è svolto a Mantova il 10 e 11 novembre scorso, “La città delle parole”, Terzo Raduno Nazionale dei Gruppi di Lettura. Due giorni di incontri e conferenze con nomi di spicco del settore come Luca Ferrieri (Direttore dei Servizi Bibliotecari e Formativi del Comune di Cologno Monzese), Alberto Manguel (Direttore della Biblioteca Nazionale di Buenos Aires), Bianca Verri (Direttrice della Biblioteca di Cervia), Luigi Gavazzi e Alessandro Zaccuri (giornalisti culturali), Alice Gigli e Paola Biasin (esperienze GdL ragazzi) e Simonetta Bitasi (Lettore Ambulante) che ha animato tutti i momenti di dialogo con il pubblico. Appuntamento contrassegnato da una buona partecipazione di rappresentanze di gruppi di diverse regioni.

Il Raduno annuale è occasione di confronto, approfondimento e di riconoscimento della realtà e di verifica dell’andamento generale dei Gruppi di Lettura. Un momento di condivisione che crea opportunità di scambio di informazioni e dialogo diretto con realtà di diverse provenienze. Cosa e come leggono, come scelgono i libri e come ne discutono, dove si ritrovano e quali sono le attività parallele, che partono dalla lettura e si sviluppano in incontri con autori, editori, illustratori, in visioni di film, in visite e passeggiate nei luoghi degli autori e anche, perché no, in convivialità. Un quadro complessivo di una tendenza in espansione negli ultimi anni. I GdL sono realtà già consolidate nel mondo anglosassone e si sono largamente diffuse anche nel nostro paese.

Gruppi di lettura. Cosa sono e come funzionano?

I GdL hanno delle caratteristiche comuni, sono gruppi informali di persone appassionate che si ritrovano, generalmente in incontri di cadenza mensile, per discutere insieme di un libro che è stato prima letto individualmente.

Ogni Gruppo può avere delle regole interne e delle consuetudini particolari, che variano da situazione a situazione e che dipendono da diversi fattori. Prima di tutto dalle persone che lo frequentano e che lo animano, poi dal luogo di ritrovo, dai presupposti per cui è nato il gruppo, da un’eventuale linea o tematica di guida o, come per la maggior parte dei casi, dai percorsi liberi di volta in volta suggeriti da situazioni, occasioni, suggestioni e altre possibilità ancora.

Sono le biblioteche di pubblica lettura, veri e propri presidi culturali per la cittadinanza, il principale riferimento dei GdL, ma non mancano contesti altrettanto vivaci e attivi che si affiancano a Librerie o ad Associazioni fino anche a quelli ospitati in sedi private.
Il numero medio dei partecipanti per ogni incontro varia tra le dieci e le venti presenze, sono condizioni ideali per favorire il dialogo e la partecipazione di tutti.
La scelta dei libri avviene in diversi modi, tramite discussione all’interno del gruppo o di volta in volta scelti da partecipanti che si alternano alla guida degli incontri o grazie ai suggerimenti di conduttori, che possono essere dei responsabili interni al gruppo, dei bibliotecari o anche delle personalità esterne, dei professionisti che si occupano di promozione della lettura a diversi livelli.

A parte casi specifici, gli autori e le tematiche presi in considerazione sono dei più vari e spaziano dai classici ai contemporanei, dalla narrativa alla saggistica.

La frequentazione al GdL cambia il modo di leggere?
La risposta sembra essere in maggioranza affermativa.

Leggere un libro sapendo di avere un appuntamento durante il quale si scambiano pareri e punti di vista, si segnalano pagine o passaggi di particolare interesse, si discute di tematiche e argomenti collegati o associabili al contenuto del testo, invita a una modalità di lettura diversa, più lenta, più attenta. Spesso all’incontro si arriva con appunti e con segnalibri infilati nelle pagine da sottoporre all’attenzione degli altri. Oltre allo sviluppo della storia, si prendono in considerazione stile, uso delle parole, divisione in capitoli, i diversi caratteri dei personaggi, possibili immaginari sviluppi delle vicende, ma si fanno anche riferimenti ad altre opere, non solo letterarie (film, cinema, teatro, arte), altri libri, altri autori, altre situazioni. Anche l’oggetto libro viene preso in considerazione, copertina, leggibilità, carattere, maneggevolezza, tipo di carta, legatura, differenze tra le riedizioni.

Vitalità e peculiarità dei GdL evidenziano un’esigenza di relazione, umana e culturale, una voglia di partecipazione, non solo da parte di chi ha già un rapporto continuo con la lettura, ma anche da chi si approccia spinto da curiosità o da desiderio di comunicazione; insieme ci si mette in gioco attorno ad un libro. La lettura da azione individuale, con tempi e modalità personali, diventa fatto comune, occasione di condivisione.

La varietà delle letture scelte amplia la conoscenza di testi, autori, case editrici fino allora non frequentati e, in un gioco di rimandi, stimola le associazioni di idee e la voglia di esplorare e approfondire temi e proposte editoriali diversi da quelli amati e già percorsi.
In un paese dove si legge poco favorire le attività dei GdL è sicuramente una buona pratica. Come dato negativo si registra una carenza di rappresentanti del sesso maschile e una tendenziale presenza di persone di alta fascia di età. Non mancano esperienze di GdL ragazzi, ma sarebbe interessante incentivare lo scambio tra generazioni.

Chi si occupa di promozione della lettura (dai lettori professionisti ai bibliotecari, dagli insegnanti ai divulgatori) agisce quotidianamente, fa un lavoro diffuso e capillare, quasi invisibile, ma prezioso, costante e a diretto contatto con persone di tutte le fasce d’età, arrivando così a proporre letture, laboratori, incontri, bibliografie e una vasta gamma di consigli di lettura dedicati alle specifiche caratteristiche dei potenziali lettori.
Ben vengano quindi i raduni, i festival, gli eventi di ampio respiro che possano servire da volano a tutte le realtà e le situazioni che agiscono nel quotidiano.

Oreste Sabadin

 

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