Nel Medioevo, notoriamente le donne non venivano considerate al pari degli uomini ma, in questo libro di Sergio D’Ormea, questa tradizione, per fortuna, non viene rispettata: sono infatti i personaggi di sesso femminile che catalizzano, quasi completamente, l’attenzione del lettore.

Beatrice e Violante, l’una di umili origini e l’altra nobile, rappresentano due personaggi agli antipodi ma accomunate dall’amore, che può trasformarsi in disprezzo, per uomini che l’autore inizialmente descrive come unici artefici del loro destino. Le due donne, nonostante appartengano ad un’epoca molto distante dalla nostra, per il loro modo di agire, ed anche di imporre le proprie decisioni sugli uomini che le circondano, senza che questi ne siano consapevoli, possono essere tranquillamente equiparate a delle eroine contemporanee.

La storia parte dall’esito della battaglia di Gamenario nella quale perse la vita il figlio del Vicario di Chieri che avrebbe dovuto proseguire l’opera di arricchimento commerciale della città piemontese iniziato dal padre.

Per volontà del Vicario quindi il ruolo di amministratore delle finanze passerà alla nuora, Violante, che dimostra di essere l’unica in Casa Buriano, all’improvvisa morte del suocero, in grado di mantenere alto il rispetto e la nomea di Casa Buriano.

A complicare la vicenda entra in gioco una fanciulla, Beatrice, che per la sua bellezza attira a sé le attenzioni di molti uomini, tra i quali il fidato Segretario del Vicario che scopre il legame segreto tra la ragazza ed il figlio morto in guerra del Vicario stesso. L’impossibilità di mantenere i segreti, soprattutto quando tante e troppe orecchie, li hanno uditi, magari di nascosto, causerà ai principali protagonisti della storia molti guai che sfoceranno in un violento scontro nel quale avranno conseguenze funeste anche altri personaggi.

Mentre Chieri diventa sempre più mira delle casate rivali dal Marchese del Monferrato, alla Casa Savoia fino ai Visconti, la liberazione del nipote del Vicario, fatto prigioniero nella terribile battaglia di Gamenario, non sembra portare la gioia sperata in Casa Buriano, tanto che, estromesso dallo zio nella gestione del Casato, Guido deciderà di abbandonare le armi per occuparsi del feudo agricolo a lui destinato e che alla fine potrebbe rivelarsi, una felice via di fuga dal destino segnato di Chieri.

Sergio D’Ormea, autore avvezzo alla narrazione storica, riesce ad inserire in un contesto ricco di particolari e rimandi alle battaglie per la conquista dei territori piemontesi, una storia decisamente contemporanea caratterizzata da segreti, amori e bugie. Molto utile è senz’altro l’elenco dei personaggi che permettono al lettore di tenere traccia, soprattutto nella prima parte del libro, del ruolo svolto da ciascuno di loro all’interno delle vicende che caratterizzano la ricerca del predominio su Chieri.

Barbara Givonetti