Daria è una giovane donna, è una moglie e una madre prima di tutto, prima delle sue passioni, degli ideali, del lavoro che avrebbe voluto fare, dei progetti che aveva da ragazza. Un giorno arriva un uragano che colpisce alcuni paesi della Lombardia e spazza via le case, le auto, i giardini pubblici, sradica le certezze. Daria si mette in viaggio verso quelle zone devastate, alla ricerca di Sam e di Leo, amici e figure portanti della sua vita passata. La protagonista si muove tra le macerie, che sono le stesse che si sono depositate nella sua anima, residui delle impalcature di idee e di convinzioni che si è costruita negli anni, per mettersi al riparo dal turbine dentro cui vorticava con i suoi due amici. 

Il vento non si arrende, le aveva detto Leo anni fa, ma solo ora Daria, che custodisce ancora dentro di sé quella ragazza timida e insicura di prendere il volo, ha capito il significato di questa affermazione, che è tuttora carica della forza dell’amore e dell’amicizia, di un sentimento libero e audace, che sa destreggiarsi tra le correnti d’aria senza farsene travolgere, ma planando leggero.

Elisa Bedoni è l’autrice de Il vento non si arrende, ha dimostrato di saper aspettare e rispettare i tempi della protagonista del suo romanzo, che sono i tempi necessari per la lenta ricostruzione quando tutto è andato distrutto. Quello di Daria è un viaggio lungo, che richiede di fare delle tappe per trovare riparo e ristoro, per non lasciarsi più scardinare dai propri sentimenti. È un viaggio a doppio senso, perché per procedere in avanti è necessario andare a recuperare qualcosa del passato, detentore di quell’energia che serve adesso che la vita chiama.

La narrazione procede senza fretta, ritornando di tanto in tanto su alcuni passaggi, che sono i nodi stessi che i personaggi devono districare nei loro rapporti incrociati, sospinti a incontrarsi di nuovo da un vento che cambia inaspettatamente direzione e intensità.

Martina Appiano

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