Perché proporre un testo che porta come sottotitolo «piccola filosofia dell’amore»? Non è un argomento ormai affrontato da qualsiasi autore e secondo qualsiasi punto di vista? Sicuramente l’amore è uno dei temi cardine della nostra società: non siamo uomini se non amiamo, se non socializziamo, se non proviamo un moto intenso d’affetto nei confronti di un nostro simile.
Vito Mancuso, in questo saggio, prende in considerazione la storia di questo sentimento, trasportandolo nei giorni nostri e analizzandolo secondo quella che è la filosofia greca, tentando di rispondere a grandi interrogativi dell’animo umano con la grazia e la dolcezza che lo contraddistinguono nel panorama filosofico attuale. Tutti, nel corso della nostra esistenza, abbiamo vissuto quest’emozione di euforia e coinvolgimento totale almeno una volta; bisogna chiedersi però da dove prende origine e come agisce questa forza misteriosa sull’essere umano. Non ricadendo mai nella banalità, il nostro autore riesce a mostrarci le diverse sfaccettature dell’amore attraverso un percorso ricco di scoperte, talvolta complesso, che prende in esame le varie strutture della passione e della stessa sessualità; se da una parte, infatti, cerca di approfondire il principio di questo moto affettivo, sia nel caso del cosiddetto “primo innamoramento” sia nell’eventualità di un “colpo di fulmine”, dall’altra scaverà a fondo nel pensiero dell’individuo dove l’amore, così come anche l’eros, si focalizza su determinati punti e caratteristiche dell’essere che ha innalzato ad oggetto privilegiato del proprio sentimento.
Seguendo l’impostazione divulgativa, che caratterizza i testi di Mancuso fin dalla sua prima pubblicazione, Io amo aiuta il lettore a comprendere la natura nascosta dell’amore che, dalla filosofia antica alla dottrina cattolica alla morale contemporanea, si snoda nelle mille diversità degli esseri umani seguendo una triplice distinzione: l’amore non è unico, non è univoco. L’amore può essere eros (attrazione del corpo), philia (attrazione del sentimento, ovvero l’amore tra pari), agape (attrazione dello spirito, ovvero la caritas); termini che a prima vista potrebbero mettere in difficoltà un lettore inconsapevole della materia trattata ma, grazie ad una narrazione fluida ed elegante, Mancuso spalanca le porte della filosofia a chiunque abbia voglia di entrarvi. Ma come si può vivere in maniera autentica un sentimento così complesso da suddividersi in tre categorie? Rimanendo fedele al primato della coscienza e della libertà individuale, il nostro autore mostra tutti i pericoli che possono conseguire dalla predilezione di una sola di queste strade: privilegiare un’unica prospettiva porterebbe, sempre e comunque, ad un eccesso, che sia di materia o di ascesi spirituale, dannoso per l’uomo perché rimarrebbe privo di tutte le possibili esperienze.
In questo libro, che l’autore stesso ha definito “puro ma mai puritano”, si ragiona senza paure di argomenti che ancora oggi vengono inseriti nella schiera dei tabù sociali come i rapporti prematrimoniali, la masturbazione, l’omosessualità, la bisessualità e lo stesso divorzio. Esponendo tutti i limiti della dottrina cattolica, nonostante la salda fede cristiana dell’autore, viene presentata una prospettiva etica in grado di orientare, dal basso, un esercizio giusto e libero della sessualità, rientrando nell’universale visione dell’amore come atto esistenziale del nostro stare al mondo.
Eleonora Lizzul
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