Anno 1 | Numero 5 | Gennaio-Febbraio 1998

A pochi è sfuggita una delle più clamorose combinazioni della storia: il Novecento è crollato insieme al Muro di Berlino nel 1989, esattamente duecento anni dopo il fatidico 1789. Proprio come se la storia avesse voluto suggerire che un ciclo si è chiuso, che dopo essersi accartocciata su se stessa l’intera forma mentale scientista e iperazionalista è giunta a compimento.

Per ora, prendiamo coscienza del fatto che il Novecento si è concluso al giro di boa del 1989 e che ci troviamo coi piedi già a bagno nel nuovo millennio (anche se le campane dì quel San Silvestro non sono ancora suonate). Certo, per capirlo, oltre a guardare i fatti concreti di una storia che si è messa incredibilmente a correre e che in pochi anni ha rimestato l’intero equilibrio del pianeta, oltre a tutto questo è necessario anche un pizzico di spirito profetico, che sappia scorgere le cose un passo più in là rispetto al loro effettivo accadere.

Insomma: per capire il mondo è finita l’epoca dei tecnici e scienziati. Siamo tutti incollati davanti al televisore ad ascoltare i pionierismi che qua e là vengono compiuti, ma la forma dell’ascolto non è più quella dell’ammirazione incondizionata. E come se un’immensa stanchezza non concedesse più di gioire delle “incredibili” novità. A molti comincia ad apparire l’hybris del viaggio verso Marte o della generazione in provetta o della realtà virtuale, Molti incominciano a vederne il nucleo di morte.

Così, l’estremo luogo della gioia, quello in cui sì può manifestare l’ultima forma del profetismo è l’invenzione poetica e narrativa, è r arena degli uomini che amano pensare ed esprimersi – ad eterno scorno delle menti soltanto pragmatiche. Convinto che per cominciare a smartellare il Muro di Berlino ci sia voluta una rabbia creativa e poetica, credo allora che i primi che misero mano all’opera sono dei ‘giovani dentro’ e non certo dei gelidi applicatori di norme mondialiste.

Tutto questo per introdurre l’ultimo libro di Alfredo Antonaros, uno scrittore dotato di un sensibile “sguardo lungo”, capace di vedere più in là rispetto alla punta del proprio naso. La sua Piattaforma (Jaca Book) introduce in un mondo in cui impera la disperazione del male, l’incapacità degli uomini a capirsi, la sensazione di vuoto pur nel brulicare delle forme, e a far da giro di boa ecco una bufera che spazza via la vecchia storia.

Sul piano stilistico, Antonaros si è posto il quesito se sia possibile costruire un romanzo senza l’ambiente. E dove mettere i personaggi, affinché l’ambiente davvero sparisca, se non in mezzo al mare? Un’idea dì molti narratori, quella di portare la trama su un natante, fino alla massima solitudine del diretto raffronto fra uomo e natura, nel Il vecchio e il mare di Hemingway. Essendo il natante esperimento già fatto, ecco che Antonaros mette le sue figure su una piattaforma. Là sopra prende corpo un modello che pare rivestirsi dell’enigma del nuovo secolo. Quello in cui – forse inconsapevoli – già siamo.

Antonio Castronuovo

 

Alfredo Antonaros è nato nel 1950 in Eritrea ma vive da molti anni in Italia. È autore di romanzi, testi teatrali, libri di viaggio e saggi dedicati alla letteratura e all’arte contemporanea. Fra i suoi libri spiccano Tornare a Carobel (Feltrinelli, 1984), Mahò (Feltrinelli, 1987), Per Sarah (Feltrinelli, 1990) e Moto a luogo (Pendragon, 1995).

I libri di Alfredo Antonaros dopo il 1995:

  • I Romagnoli, la tribù di Fellini: saggio, Torino, Edizioni Sonda, 1997
  • Viaggi: saggio, Roma: Theoria, Roma, 1998
  • Tra meridiani e paralleli, Viaggio intorno al mondo della Corvetta “Vettor Pisani” 1882-1885, : saggio-catalogo fotografico / Alfredo Antonaros, Roma: Ed. Marina Militare Italiana, 1998
  • Addio, cara lira, Storia illustrata della moneta che ha accompagnato per duecento anni la vita del nostro Paese, saggio, Prefazione di Romano Prodi, Bologna 1999, Pendragon editore.
  • La grande storia del vino, saggio, Bologna 2000, Pendragon editore.
  • Messico e altre storie, Milano 2002. Ennerre
  • Spirito divino, Roma 2004, Retablo
  • La grande storia del vino, l’evoluzione della bevanda più antica del mondo, saggio, Bologna 2006, Pendragon editore.
  • Storia universale del vino, Bologna, Pendragon editore.
  • Messico, Milano. Ennerre 2002
  • Riflessi divini, La cultura del Vino, Retablo, Roma 2002
  • Le parole dell’esilio, EnnErre, Le nostre Ragioni, Milano 2003
  • L’anno dei giorni rubati, romanzo, Bologna 2006, Pendragon editore.
  • Fuori dal mondo con Roberto Roversi, a cura di Alba Morino, Alfredo Antonaros, Salvatore Jemma

“L’oceano era abbastanza grande per digerire tutto questo.”

In libreria

Alfredo Antonaros
La piattaforma
Jaca Book, 1997

136 p., brossura
€ 11,36

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