Da qualche posto lontano, riemerge un sogno a poco a poco. Dal lembo cerebrale in cui si era depositato, torna a gallo, indefinito. È un’immagine confusa, con i contorni sbiaditi, come tracciati di fretta. Eppure, l’immagine confusa diventa una sensazione famigliare, fino a comporre una faccia.
La vita perfetta.
Violante: solida, bella, sposata con Lorenzo, perfetto pure lui, madre di due figli piccoli, Matteo e Sofia.
Eppure.
Sara Maria Serafini tratta con delicatezza e determinazione il grande domandone esistenziale che pende dentro l’anima di ognuno di noi sin dalla nascita, tipo peccato originale ma peggio: cos’è giusto?
Violante perde il fiato e il passo quando sente di non avere tutti i pezzi di sè.
Un pomeriggio come tanti, per caso, tra le strade di Cosenza, in un negozio di giocattoli in cui si è recata a comprare un regalo per il compleanno del suo primogenito, rivede Riccardo.
Uno sguardo e subito si frantuma qualcosa, in modo silenzioso ma devastante e irreparabile.
Violante e Riccardo si erano incontrati per la prima volta in prima elementare: il loro legame aveva subito tante trasformazioni, prima l’amicizia, quindi l’amore, infine la separazione. Attraverso gli anni Violante e Riccardo erano rimasti insieme tra alti e bassi fino a quando lui era partito per l’università, determinando la separazione dei loro percorsi. Tra continui flashback, con una prosa che cattura e non ti molla, Sara racconta la loro vita di adulti inframmezzata dai continui sprazzi del loro passato in una storia malinconica che la protagonista vive in modo irrequieto e colpevole.
Una notte di tanti anni prima, Violante è rimasta in camera di Angela, nella casa che dividevano vicino all’università, abbracciate. A leggere e rileggere delle parole scritte con una grafia stretta. A cercare di comprendere cosa restava di una storia d’amore che si era distesa negli anni, allungata, come fanno i gatti quando si stiracchiano appena svegli. Quella notte Angela aveva capito che sapere attendere è un’arma a doppio taglio, può lacerarti se l’attesa non si risolve e resta incompiuta. «Salva i tuoi pezzi di felicità, Violante. A tutti i costi. Le persone non sono mai felici davvero.»
Passato e presente si mescolano nella testa e nel cuore sino a diventare inscindibili, mettendo in discussione chi e cosa la protagonista sia. E noi con lei.
Ci sentiamo in diritto di ritrovare noi stessi e, tradendo gli altri, non tradire il profondo della nostra essenza.
Chi tradisce chi?
Forse non c’è una risposta. Di sicuro c’è un romanzo da leggere.
Natalia Ceravolo
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