“La matematica si è sempre scritta con le x e con le y? Chi lo sa. La matematica, a scuola, si insegna nel vuoto.”

Chiara Valerio nel suo ultimo libro dal titolo La matematica è politica ci spiega come mai la matematica è risultata sempre ostica alla maggior parte degli studenti di ieri e di oggi, individuando uno dei motivi nella riforma scolastica del 1923 quando grandi innovazioni nella scuola elementare furono introdotti dalla famosa riforma Gentile. Questa riforma liberale, a carattere conservatore, rinforzò il carattere selettivo dell’organizzazione scolastica, il carattere umanistico della cultura e dimostrò una sottovalutazione della cultura scientifica. La riforma era stata voluta fortemente da Giovanni Gentile e Benedetto Croce che tendevano a limitare la portata culturale della matematica, al contrario di Federigo Enriques che sosteneva la centralità delle scienze esatte per lo sviluppo tecnologico e culturale dell’Italia.

È trascorso quasi un secolo prima che venissero dati la giusta importanza e il giusto valore alle materie scientifiche nei percorsi formativi scolastici e, sicuramente, anche nel mondo culturale. Solo dagli anni 2000 si parla sempre più spesso di materie STEM, acronimo per Scienze Technologies Engineering Mathematics, diffuso in seguito a una conferenza della National Science Foundation. Le discipline che fanno parte della STEM oggigiorno sono considerate molto importanti per lo sviluppo della società sia come leva fondamentale per l’attuale mercato del lavoro sia come strumento per lo sviluppo delle soft skills. Le materie STEM però sono avvolte dal pregiudizio di essere materie da uomini tanto che ancora oggi la maggior parte degli iscritti allo studio di queste discipline sono maschi. Sembra infatti che molto meno del 50% delle donne si approcci a questo mondo scientifico-matematico. Ma anche su questo qualcosa sta cambiando e l’interesse per le STEM è diventato talmente attuale che anche nel Recovery Plan viene sottolineata l’importanza dello sviluppo della sua cultura per le nuove generazioni.

MA.

“Scienza senza poesia è scheletro nudo – senza la scienza, l’arte è molle” scriveva Danilo Dolci, sociologo, poeta, educatore e attivista della nonviolenza italiano. Quello che è auspicabile oggi non è rimpiazzare una cultura umanistica per una maggior centralità delle scienze esatte quanto il superamento di un approccio tradizionale all’educazione STEM e all’educazione umanistica considerati come due mondi distanti essendo consapevoli del fatto che i processi e la creatività sono abilità trasversali riconosciute sia per le discipline artistiche che STEM. Oggi infatti parliamo sempre di più di Digital Humanities, l’incontro delle discipline umanistiche con metodologie, linguaggi, strumenti delle discipline informatiche per acquisire, analizzare, rappresentare, comunicare. 

“I vantaggi di introdurre il ‘metodo narrativo’ sono noti da secoli forse. Eppure, proprio oggi, nell’epoca digitale e della iper-connessione, coinvolgere e formare sullo storytelling permette ai giovani di costruire autonomamente il proprio sapere. L’abilità di raccontare permette di discernere ancora tra ‘reale e virtuale’ in un mondo che è sempre più immateriale, anzi liquido” si legge in un articolo di Orizzonte Scuola, a firma di Giuseppe Sferrazzo.

Questa suggestione è stata accolta negli ultimi anni dall’editoria per ragazzi che ha iniziato a produrre libri per bambine e bambini, ragazze e ragazzi per narrare il mondo delle STEM perché, come dice Marina Gellona nell’articolo pubblicato sul blog percorsiconibambini/stemlab, la narrazione è una forma di comprensione della vita, dei suoi fenomeni, di se stessi e, al tempo stesso, una forma di comunicazione che connette l’io agli altri grazie agli strumenti e le tecniche del racconto: coinvolgendo i sensi, le emozioni, il corpo e condividendo esperienza ed emozione, sapere e vita. 

Per questo qui di seguito troverete un piccolo elenco di libri per bambini della scuola dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado e una serie di link utili per affrontare il tema delle STEM nella lettura e la lettura attraverso gli strumenti STEM.

Guarda il cielo! di José Ramón Alonso, Erickson
Sopravvissuto. The Martian di Andy Weir, Newton Compton
Il giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne, ad. di Loïc Dauvillier e Aude Soleilhac, Tunué
Il giro del mondo in 80 esperimenti: scienza per bambini di Lorenzo Monaco e Matteo Pompili, Editoriale Scienza
Ingegneria: che passione! Forze fantastiche e macchine incredibili. Missione Stem di Nick Arnold, Il Castello
Costruttori di stelle di Soojin Kwak, Carthusia
Uffa che caldo! Come sarà il clima del futuro? E come possiamo limitare i danni? di Luca Mercalli, Mondadori Electa
Le ragazze con il pallino per la matematica di Chiara Burberi e Luisa Pronzato, Libromania
Ada la scienziata di Andrea Beaty, De Agostini
L’elettricità per i giovani maker. Progetti fai-da-te facili e divertenti di Mark De Vinck, Tecniche Nuove
I segreti dell’energia di Alice James, Usborne Publishing
Ragazze con i numeri. Storie, passioni e sogni di 15 scienziate di Vichi De Marchi e Roberta Fulci, Editoriale Scienza
Come funzionano tutte le cose di David Macaulay, Gribaudo
Baby scienziati (collana) di Chris Ferrie, Il Castoro
Siamo tutti geni della scienza. Collana STEM di Andrea Vico, Fabbri
Red. Un pianeta di Tiziana Musmeci, Saremo Alberi
Breve storia dello spazio di Giovanni Caprara, Salani
Scopriamo i cambiamenti climatici di Andrea Minoglio e Laura Fanelli, Feltrinelli

Parlando di letteratura e digitale si aprono altri approfondimenti che nascono da due domande: possiamo parlare di narrazione interattiva come risposta alla promozione della lettura per i nativi digitali? E come facciamo noi che apparteniamo alla generazione del videoregistratore e del walkman a corazzarci di una ben definita credibilità nei confronti dei nativi digitali per quello che riguarda la narrazione interattiva? 

Qualche risposta la troverete leggendo Lettura tra carta e digitale che vede come protagonista Giulia Natale, esperta di app interattive e di ebook per l’infanzia.

Buone letture STE(A)M!

Lea Iandiorio