Luminosa, romanzo di debutto di Jessie Gaynor, è un’ironica diagnosi per la malattia più diffusa nella contemporaneità: l’ossessione per la skincare.
A cosa serve la bellezza quando si può avere una pelle luminosa, liscia, impeccabile? La pelle perfetta è uno status: è segno di salute, di cura, perfino di serenità interiore. Insomma, un canone che va oltre la ricchezza materiale. Ma è davvero possibile permettersi la perfezione senza denaro?
È qui che seguiamo, con una punta di imbarazzo indiretto, le mosse di Jane Dorner: una giovane ventinovenne insicura con gli uomini e con il mondo, eternamente alla ricerca di approvazione, con il classico padre assente e un meno classico (ma altrettanto spaventoso) debito con l’assicurazione sanitaria.
Tutte queste caratteristiche, tuttavia, non devono mai trasparire nel suo alter ego: la Jane PR, esperta di pubbliche relazioni, venditrice di sogni sottoforma di prodotti inutili e dozzinali. Una donna che trasforma le sue stesse paranoie in bonifici (almeno a due zeri).
La Jane PR lavora per Relevancy, un’Agenzia di Pubbliche Relazioni e Comunicazione. Quel lavoro non le piace, non le appartiene, ma deve tenerselo stretto se vuole estinguere il proprio debito. Così, quando il capo le presenta il conto sulla sua scarsa produttività aziendale, l’unica via d’uscita è trovare un cliente tanto affascinante da riuscire a portare avanti la baracca.
È a questo punto che Jane scopre per caso, su Instagram, l’esistenza di Cass: una donna bellissima, dal fascino alieno, che organizza ritiri spirituali sotto il nome di un’organizzazione chiamata FortPath, in una casa diroccata nel cuore del New Jersey.
Cass è irresistibile, ha un corpo meraviglioso, uno sguardo magnetico e, neanche a dirlo, una pelle perfetta.
Jane si reca a FortPath con la speranza di scovare un’esperienza unica nel settore wellness, per poi rivenderla come brand di successo a Relevancy. Arrivata lì, scopre che Cass è totalmente distaccata dai social network e che i suoi seguaci la venerano tanto da seguire una dieta a base di sole zucchine e diverse sessioni di meditazione (più o meno carnali). Non solo: scopre che tutti i partecipanti tornano a casa soddisfatti, sfoggiando una pelle perfetta e luminosa.
La vera Jane prova in tutti i modi a non essere attratta da Cass, invano.
La Jane PR, invece, coglie al volo il potenziale nascosto in FortPath, ma sa che dovrà trasformarlo in un prodotto. In un brand vendibile. Tanto per cominciare, il nome stesso non va bene: ricorda una base militare. Jane opta per un più etereo Opea, diminutivo di Cassiopea, in un omaggio alla vera fondatrice.
Riuscirà allora a superare le resistenze di colei che non contempla la doccia nella sua routine di purificazione? Potrà mai insegnare le regole del wellness marketing a una donna che definisce bere acqua calda “un vizio”?
Luminosa è una storia di debolezze antiche e di soluzioni moderne alle stesse. Con una scrittura snella, irriverente e raffinata, Jessie Gaynor riflette sulle implicazioni reali della bellezza, sul prezzo da pagare per avere una pelle perfetta e sulla diabolica capacità di farne derivare, addirittura, la perfezione anche dell’anima.
Luminosa ci pone davanti a due interrogativi. È davvero possibile ottenere la perfezione senza cedere nulla in cambio? Ma soprattutto, è realmente possibile vendere la perfezione senza approfittare dei suoi fragili acquirenti?
La Jane PR, in fondo, crede di sì.
E tu cosa ne pensi?