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Anno 0 | Numero 4 | Dicembre 1996

Si è portati solitamente a credere che il lavoro del disegnatore alias il fumettaro non rientri appieno nella sfera professionale, e che il succitato non aspetti altro che commissioni gratuite allo scopo di diletto, limitando il campo d’azione alla sola sfera ludica … ERRORE! Si parla di un vero e proprio lavoro che ad un’indispensabile predisposizione naturale associa un costante studio che va dall’anatomia alla prospettiva, dall’uso del chiaroscuro fino alle tecniche pittoriche più complesse. La mia passione per il fumetto è iniziata per caso quando mio zio Bruno mi ha regalato la collezione completa del gruppo T.N.T. disegnata da Magnus (scomparso qualche mese fa). Questo primo incontro col fumetto è stato significativo, tanto da decidere di frequentare l’istituto d’arte… cinque anni, dopo di che mi sono trovato a Roma per approfondire le tecniche di illustrazione. Altri tre anni e un altro corso ancora, questa volta inerente solo al fumetto. Rimasto a Roma era logico supporre che il “cercar fortuna’’ fosse lontano da Avellino, ma la situazione lavorativa per un giovane fumettaro è difficile. Bisogna sapere che la maggior parte dei fumetti pubblicati da noi provengono dall’estero, in stragrande maggioranza dall’America e dal Giappone, mentre in Italia le uniche produzioni vengono dalla Bonelli (l’editore di Dylan Dog) o dalla Disney (Paperino & C.). A questo punto per il povero disegnatore il cui stile non rientri in queste due categorie, la cosa si fa difficile. È in questo panorama che ho avuto l’idea di Skizz microfumetto urbano, un fumetto interamente ambientato ad Avellino. Il problema maggiore è stato trovare l’editore… problema risolto: ho pensato “mi edito da solo”. Così sottopongo l’idea a mio cugino Livio, tetro intellettuale irpino, e a Umberto, un mio amico che studia architettura. Nel mese di aprile 1996 in diversi locali avellinesi fa la sua comparsa il numero “sottozero” di Skizz: un foglio formato A3 stampato da due lati in cui compariva una storiellina ambientata tra via de Concilii e l’emittente irpina per antonomasia nelle cui vignette si potevano riconoscere anche personaggi noti e meno noti della città. Questa formula è durata per tre numeri finché il nostro tipografo al secolo Pietro Sofia non si propone come editore, trasformando Skizz in un vero fumetto con tanto di copertina spillata. A metà luglio esce il numero zero, titolo: Irpus Town Travellers, distribuito in tutta la provincia. Un successo… cioè quasi… diciamo una soddisfacente riuscita, che ha portato il nostro santo editore a continuare l’avventura. Finora altri due numeri sono usciti e alle sedici pagine iniziali se ne sono aggiunte quattro insieme a nuove idee come il fotoromanzo demenziale e piccole storie in appendice curate da nuovi scrittori e disegnatori nostrani, perché Skizz vuole essere un piccolo contenitore a fumetti e non solo, che offra a tutti gli appassionati e aspiranti artisti locali la possibilità di intraprendere questo viaggio. Le storie ambientate nella realtà urbana partono sempre da una base realistica, ma spesso partono per strade fantastiche e paradossali in quanto Skizz è un fumetto umoristico che talvolta punta il dito su certi comportamenti provincialotti sulla nostra città sempre cercando di non scadere nel volgare o di offendere qualcuno (anche per evitare di prenderle). I protagonisti sono un variegato gruppo di ragazzi che rappresentano un po’ tutti gli stereotipi giovanili. C’è Gino, il ragazzo “normale”; O’ Barone, tipico soggetto forte di un’esperienza di studio romana, che si atteggia a uomo di mondo; Alfredo, ’a canna, residuato degli anni ruggenti della contestazione giovanile; Michele, l’intenditore discotecaro figlio degli status symbols; Luana, ragazza mito del gruppo. Non nascondo che nonostante sia un piccolo giornale Skizz richieda un grande sforzo in quanto nasconde dietro un vero e proprio laboratorio artigianale che sta crescendo. Sperando di aver sollecitato la vostra curiosità, vi attendo in edicola in quanto staziono quotidianamente per controllare in tempo reale le vendite.

Luigi Borriello

* Ci scusiamo con i lettori di ex libris che non vivono in Avellino e provincia e che quindi non conoscono la realtà di Skizz. Speriamo con questo articolo di aver suscitato anche la vostra curiosità: se avete voglia di venire a conoscenza di quest’iniziativa potete richiedere alla nostra redazione le copie di Skizz.

Skizz oggi

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