Per una lira è il titolo di una canzone di Lucio Battisti che comincia così: Per una lira io vendo tutti i sogni miei. E poi la voce a strisce di Battisti racconta la storia di qualcuno che a malincuore si distacca da una parte di sé. Ascoltandola, ho sempre pensato a chi scrive. In particolare agli esordienti. Chi, per la prima volta (e spesso per una lira) consegna il proprio destino al mondo. Nell’incertezza e nell’imprecisione, un esordio insegna a scrivere più di un capolavoro (anche quando le due cose coincidono: David Foster Wallace, La scopa del sistema, 1987). Per una lira è uno spazio dove leggendo le nuove voci della narrativa, italiana e straniera, metteremo in luce alcuni aspetti di un romanzo legati al gesto dello scrivere per la prima volta, ovvero alla scoperta della propria voce.

Alessandra Minervini, scrittrice, editor e writing coach. Il suo primo romanzo si intitola Overlove, LiberAria 2016. Il suo sito è alessandraminervini.info. Qui gli articoli pubblicati su exlibris20.


Olivia Laing, Crudo, trad. di F. Mastruzzo, Il Saggiatore 2021

Kathy scrive. Kathy prende il sole a bordo piscina in un resort della Toscana, si ubriaca di porto, frequenta le mostre più in voga di Londra. Kathy sta per sposarsi. Sta legando per sempre la sua felicità a quella di un’altra persona e questo la spaventa. Anzi, Kathy è nel panico, scrolla le notizie sul telefono e legge, legge di un mondo che sta cadendo a pezzi. Cosa deve fare con tutte queste informazioni orrende, con tutto questo odio, questa violenza che la attraversa e la lascia senza fiato, insonne, intorpidita e impotente? Vale la pena di iniziare ad amare sul serio, se la fine del mondo è dietro l’angolo?
https://www.ilsaggiatore.com/


Lezione n. 35

I fatti dentro una storia

“Non penso che scorderò mai il giorno passato a leggere Crudo: non riuscivo a staccarmi. È un romanzo strano, intelligente, meraviglioso”, le parole di Sally Rooney illuminano senza inganno il retro di un esordio che merita per il momento un solo commento: leggetelo. L’ha scritto Olivia Laing, critica letteraria inglese, già autrice di saggi narrativi che raccontano i demoni letterari, e non solo, di alcuni dei suoi autori di riferimento.

Leggetelo perché è un romanzo nel qui e ora. Una sensazione rara, quando si legge. Preziosa. Perché il come certamente è importante. Però il cosa vuole la sua parte, quando si scrive. Il cosa in apparenza nel romanzo è la vita interiore (soprattutto) di una scrittrice inglese che si emoziona come una bambina e ama come una dea sbandata quello che sta per diventare suo marito, anche lui scrittore.

“Kathy, e con lei intendo io, si stava per sposare. Kathy, e con lei intendo io, era appena scesa da un volo proveniente da New York. (…) All’aeroporto era venuto a prenderla l’uomo con cui Kathy viveva, che presto sarebbe diventato l’uomo che avrebbe sposato e che presto, presumibilmente, sarebbe diventato l’uomo che lei aveva sposato e avanti così fino alla morte. […] Kathy era arrabbiata. Voglio dire, io. Io ero arrabbiata. E poi mi sono sposata.”

Coppia di scrittori uguale romanzo ombelicale? Può essere, ma non è questo il caso. Crudo fa proprio il contrario. Al netto di una scrittura controllatissima, una voce calda e corale (pur essendo una, la protagonista di donne e di uomini ne contiene centomila) e al netto di uno stile umorale che attraversa la personalità della protagonista dandole spago, il romanzo è una storia che riguarda tutti. A prescindere da professione, sesso, religione etc. Laing stringe il campo del voyerismo letterario e ci mette di fronte ai fatti, quelli veri risalenti al 2017 ma che hanno poi avuto ripercussioni nell’oggi e non smetteranno di averle nel futuro. La solitudine di Kathy esiste nella misura in cui esistono le solitudini del mondo che le sta intorno. Lei non è fragile, è una persona trasparente, come si legge a un certo punto, e in quanto tale spesso si fa schifo perché il mondo le fa schifo. I fatti diventano le sue ossessioni, il modo di guardare il presente riflette il modo di guardarsi nel futuro.

“Quando vivi da sola pensi di conoscerti da cima a fondo, e invece no, credi di essere una persona calma e serena o, male che vada, malinconica, e non ti rendi conto di quanto sei irritabile, di quanto qualsiasi inezia, la carezza o il tono sbagliato, la lentezza nel rispondere a una domanda, un’ espressione particolari sono capaci di farti venire un colpo apoplettico perché non sei calma, perché non hai imparato ad allentare i tuoi confini, a fare spazio. Sei egoista e rigida e assente, sei come un neonato.”

In un’intervista per The Guardian, la scrittrice ha dichiarato che dopo i fatti americani del 2017 ha deciso di eliminare il suo profilo Twitter (sua principale fonte di informazione, spesso inserita senza virgolettato nel libro): “Twitter è stato il mio compagno costante, la lente attraverso la quale ho visto il referendum dell’UE, la Brexit, la campagna presidenziale americana e l’elezione di Trump. Non potevo distogliere lo sguardo”, scrivi. “Non ero tanto dipendente dallo spettacolo quanto dalla certezza continua che il prossimo clic, il prossimo collegamento, avrebbe portato chiarezza. Mi sentivo come se avessi guardato tutto, se avessi letto ogni ultima teoria della cospirazione e tweet in thread, la ricompensa sarebbe stata l’illuminazione. Con Crudo ho voluto provare a registrare il momento che stavo vivendo. Sapevo che sarebbe stato storicizzato, e che avrebbe acquisito una forma e un significato totalmente invisibili a chi lo viveva.”

Spesso ci si chiede come inserire in una storia molto personale la realtà. La strada più semplice che vedo percorrere è quella di riportarla attraverso il filtro dell’autore e non del personaggio. Molto più efficace invece è la seconda scelta, i fatti crudi di un’America che ha perso la sua identità dando sfogo a una serie di atti violenti e razzisti, umanamente inspiegabili, nel romanzo passano attraversano il cuore della protagonista e da questo arrivano dritto a noi, non come giudizio ma come cruda verità. A un certo punto del romanzo, la protagonista si chiede quanto sia tollerante questa realtà, come si possa uscire a comprarsi uno smalto o a bere un drink perfino a sposare l’uomo che si ama mentre nel mondo ci sono piccoli profughi che tentano di suggere il latte dalle loro madri uccise. L’importanza della scrittura di Laing è tutta dentro questo continuo altalenarsi tra benessere e malessere, tra fuori e dentro, tra il qui e il chissà. Una scelta formidabile che supera, onorandolo, il postmodernismo, cioè l’intreccio dentro la stessa narrazione di fiction, realtà, citazioni.

“Ho avuto l’idea di Crudo mentre ero in vacanza in Italia, in Val d’Orcia. Stavo leggendo una biografia di Kathy Acker di Chris Kraus, e descriveva una tecnica usata da Acker per plagiare altre opere – Dickens, Don Chisciotte – inserendole in prima persona. Li ha cambiati completamente. Mi sono chiesto allora cosa sarebbe successo se avessi registrato gli eventi turbolenti dell’estate, ma dal punto di vista di Kathy Acker, quasi come se stessi incanalando la sua voce selvaggia e instabile.”

La voce narrante non è Laing bensì una scrittrice poco nota in Italia, Kathy Acker, icona punk tra gli anni ’70 e ’80. Mettendosi dentro un’altra scrittrice Laing scopre la sua voce di scrittrice, restituendo al lettore non un ritratto di una donna ma la fotografia del presente. Siamo davvero sicuri che il contesto in cui siamo non possa influenzarci? Nonostante i nostri sforzi, anche pseudo narcisistici, riusciamo veramente a essere noi stessi senza alcuna influenza esterna? Non c’è una risposta singola. Ogni possibilità è soggetta all’instabilità. Crudo la restituisce, costringendo il lettore a cercare forme d’amore dove meno se le aspetta.

“L’amore è il mondo, il dolore è il mondo. Adesso era dentro, si stava imbarcando, non c’era nessun luogo dove nascondersi”.

Piccola bibliografia per chi vuole scrivere


Chris Kraus, After Kathy Acker: A Biography, Penguin 2018
Clicca qui per leggere le altre 34 lezioni