Annam è un luogo dimenticato da Dio o un luogo dove Dio si lascia dimenticare.
La storia è semplice: un gruppo di missionari francesi viene mandato sul finire del XVII secolo, in Vietnam per diffondere il messaggio cristiano. Intanto in Francia è scoppiata la Rivoluzione, le suore e i frati rinunciano a tutto e scoprono una nuova vita.
È un romanzo brevissimo. Le parole sono centellinate e pesanti. Pochi aggettivi e spesso, accanto a quelli luminosi, di contrasto, appaiono toni cupi, come se ci fosse sempre qualcosa da temere. Il timore è generato dalla lotta tra il Ricordo e la Dimenticanza, lotta che sempre accompagna l’uomo al momento di un lungo viaggio.
Il giovane imperatore del Vietnam, Canh, ha solo sei anni quando viene spedito in Francia dal padre per chiedere aiuto al re contro una rivolta scoppiata nel Nord del suo paese. Trascorre le sue giornate a sussurrare, nascosto e solo, il suono delle parole della sua terra per evocarla. Poco dopo muore lontano dal suo Vietnam. Intanto le suore e i frati temono di essere dimenticati dal loro paese, e, soprattutto devono ricordarsi di non dimenticare Dio.
Passa del tempo. I missionari si lasciano fondere in questo nuovo mondo. La Francia è troppo distante, questa nuova terra è troppo calda, le tonache pesano al contatto con la pelle bagnata, i vietnamiti sono uomini semplici, felici e poveri, saggi e tranquilli: “I Vietnamiti di Ba Dien avevano accettato con gioia il Cristianesimo e il suo messaggio di pace. Ma non avevano smesso di venerare la tartaruga […] Il Vietnam conservava tutto quanto, e tutto, in Vietnam, si mescolava all’eternità.”
Rimangono solo Caterina e Domenico, tra loro nasce un nuovo sentimento. Le malattie e il clima ostile non hanno risparmiato il resto dei missionari. Domenico e Caterina si stabiliscono nella regione centrale del paese: l’Annam.
È qui che la lotta tra Ricordo e Dimenticanza sembra avere fine: “quando i mormorii della terra si sostituivano al loro respiro, (Caterina e Domenico) si distendevano e guardavano il cielo. I pensieri fuggivano via. Avevano scelto l’oblio e vi si trovavano infinitamente presenti.”
Sei anni dopo, i due muoiono; si spengono insieme entrambi nella pace[…] … amavano la libertà. Non avevano dimenticato il loro paese. Vengono seppelliti insieme. Sulla loro croce verranno incise parole vietnamite: “Per il nostro Dio e per la Francia.”
L’Annam (invece) era (continuava a essere) popolato da montanari che avevano dimenticato il mondo.
Qual è, allora, il risultato tra Ricordo e Dimenticanza?
Nonostante la rinuncia ai voti e la perdita del senso della missione, o forse proprio grazie a questa dimenticanza, Domenico e Caterina vivono in armonia con ciò che rimane celato da una un mondo di cui prima non facevano parte e si fondono in esso, nelle sue credenze, nel suo paesaggio, recuperando se stessi.
Nel 1802 un gruppo di uomini armati entra nella regione di Annam per cercare due missionari bianchi dallo sguardo duro e dalla parola ostile. Frugano dappertutto, aprendo le porte di ogni capanna nel villaggio. Si stupiscono quando non trovano nessuna traccia di presenza occidentale e si allontanano dopo aver aperto l’ultimo uscio: all’interno Domenico e Caterina si erano amati. I soldati si allontanano verso altri villaggi. Non li hanno riconosciuti.
Christophe Bataille non dà giudizi, non entra mai nella sua storia, la narra semplicemente, in maniera misurata e controllata, attraverso un’incredibile padronanza di mezzi.
È il suo primo romanzo. Quando viene pubblicato in Italia Bataille ha solo ventidue anni, eppure questo racconto non ha, apparentemente, nessun riferimento autobiografico, come, al contrario, ci si potrebbe aspettare da un’opera prima.
È per questo che, inevitabilmente, leggendolo si tenta di cercare una strada oltre la storia, di aprire lo spiraglio a un mondo che rimane celato da una scrittura asciutta e severa.
Sara Beltrame
Un mattino frate Domenico disse la messa sotto una pioggia torrenziale. Restava immobile con le braccia levate al cielo, vestito di bianco. I religiosi cantavano in latino. Tutti pregavano. Qualche giorno dopo il catechismo ebbe un po’ più di successo. Non si capì perché. Forse ai vietnamiti piaceva il loro modo di sorridere.
Christophe Bataille (1971) è uno scrittore ed editor francese. Tra le sue opere più importanti si citano Annam, Assenzio, Il signore del tempo. È coautore con Rithy Panh de L’eliminazione e con Charlotte Rampling di Io, Charlotte Rampling.
In libreria
Christophe Bataille
Annam
Il Melangolo, 1995
88 p.
Traduzione di E. Volterrani
€ 6,71