Per sempre insieme, amen è il primo di una serie di libri (gli altri titoli sono: Mio padre è un PPP, Un’improvvisa felicità, Con il vento verso il mare e La poesia sei tu) la cui protagonista è Polleke, una poetessa di undici anni alle prese con una vita complicata.

I genitori hanno divorziato da tempo, e la madre ha deciso di innamorarsi proprio del maestro di Polleke, il che è abbastanza imbarazzante.

A me il maestro Walter piace. Ma non alle otto di sera a casa mia, quando mia madre è sola” (o quando Polleke lo incontra in corridoio, in pigiama rosso a righe e senza occhiali).

Come se non bastasse Mimum, il compagno di classe marocchino a cui è legata da un sentimento di profonda amicizia che sconfina nell’amore, l’ha lasciata all’improvviso.

“Sono due anni che racconto tutto a Mimum. Come faccio a smettere da un giorno all’altro?”.

Mimun è addolorato quanto lei, eppure ha dovuto lasciarla, costretto dalla famiglia che lo ha promesso in matrimonio a una ragazza marocchina.

E poi c’è Spik, l’adorato papà di Polleke. Pure Spik è un poeta, anche se è un poeta senza poesie, perché le poesie di Spik rimangono nascoste nella sua testa e non riescono a venire fuori. Polleke nutre in lui fiducia cieca, e non ha dubbi che prima o poi il padre uscirà dall’impasse.

In realtà Spik è un disoccupato tossicodipendente spacciatore di hashish, irresponsabile, fragile, un uomo immaturo che ha già seminato in giro un certo numero di figli e che non riesce a trovare il centro di se stesso.

D’altronde Polleke non è l’unica ad avere un PP (Padre Problematico), anzi può ritenersi fortunata, dato che la sua migliore amica Caro ha un PPP (Padre Particolarmente Problematico).

“Mia madre dice che una volta poteva capitare di avere un Padre Normale. Uno che tornava a casa, guardava la televisione e beveva una birra. Padri del genere credo non esitano più. Ad esempio puoi avere un padre che non è tuo padre. O un padre che è tuo padre ma vive da un’altra parte. O un padre che esiste, ma non sai dove. O un padre in provetta che non conosci”.

Per sempre insieme, amen è un romanzo a elevato tasso di problematicità, 92 pagine di prosa inframmezzata dalle lievi poesie di Polleke, nelle quali pulsa la vita vera: famiglie frammentate e frammentarie, difficoltà di convivenza nella società multietnica, bambini nati in provetta, adultescenti imbarazzanti amati lo stesso e incondizionatamente da figli costretti a essere più maturi di loro.

Un libro difficile, molto bello, di quelli che nelle nostre scuole non si leggono perché pongono domande troppo complesse a cui è impossibile rispondere.

Peccato, però.

L’autore olandese, Guus Kuijer (1942), dopo aver vinto tutti i premi letterari nederlandesi e due volte lo Jugendliteraturpreis tedesco, nell’aprile del 2012 ha ricevuto il premio Astrid Lindgren, il massimo riconoscimento internazionale della letteratura per ragazzi.

Sabrina Rondinelli

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