Nel presentare al Circolo dei lettori di Torino il nuovo libro di Francesca Genti, Anche la sofferenza ha la sua data di scadenza – Poesie per gatte governate da Saturno (HarperCollins Italia), io e Roberto Canella, chiamati a introdurre la chiacchierata, senza dircelo, siamo arrivati pensando di introdurre la presentazione con un’immagine. Era, per entrambi, quella di una matrioska, non perché questa raccolta di poesia abbia qualche attinenza con la cultura russa, ma perché entrambi ravvisavamo, nella maggior parte delle poesie, alcune voci, una dentro l’altra: la voce di una donna, la voce di una ragazza e la voce di una bambina. Abbiamo avuto l’impressione di una compresenza di queste voci, costante nei testi, e una sorta di loro compenetrazione che l’immagine di una matrioska rende davvero bene.

Le poesie di Francesca Genti contenute in questa raccolta giocano costantemente con questi tre piani di coscienza, linguaggio e immaginario. C’è una bambina, che dei bambini porta i colori, l’affettività, la giocosità; c’è una ragazza che gioca a provocare, che fa poesia e a pugni con un mondo pop, urbano, astrologico, televisivo e stellare; c’è una donna che tiene il filo, che conosce il tempo, che è madre e figlia e di questo duplice ruolo ha consapevolezza, che dosa conoscenza e intuizione, che esprime il piacere e la pienezza di essere una donna.

Contenute una dentro l’altra, queste tre epoche della vita, diventano anche figure, singole, tappe. Il libro è costruito seguendo le orme del tempo e le età della vita. Addentrandoci nel percorso delineato dalle diverse sezioni e dei loro titoli immaginifici (Oggi è il giorno delle bolle di sapone, Il corpo della donna è fantascienza, Eccola di nuovo che insegue la sua musa, Le fate tornavano a sbucciare le patate, E sei l’ennesimo graffio tra il cielo e le case), seguiamo un filo che si dipana dall’infanzia all’età adulta, senza però patire della rigidità di una scansione cronologica, proprio per via di questo continuo compenetrarsi delle voci, ma anche per una interpretazione trasversale e accogliente delle diverse epoche.

Il libro raccoglie vent’anni di scritture, amalgamando testi composti in momenti diversi della vita dei quali ci arrivano rabbie, speranze, scoperte e fascinazioni.

Questa stratificazione, di voci e di epoche, si avverte anche nella proposta di lettura che offre al lettore: accessibile anche a chi della poesia teme certe complessità e complicazioni, anti-intellettualistico e vitalista, Anche la sua sofferenza ha la data di scadenza, accoglie in sé più piani di lettura e ci trasmette una frequentazione quotidiana e costante dello strumento poesia, di un rapporto con il verso felice e personale, consapevole e giocoso, lontano da mode e pose letterarie.

Fra le poesie, delle quali segnalo le preghiere, laiche e intense (parola, modo mio / di pregare senza dio), ecco svelato l’arcano del titolo in un distico breve e divertente:

Illuminazione davanti al banco dei surgelati

anche la sofferenza
ha la sua data di scadenza

Concludo con un ultimo testo e un invito a ritornare, anche con questo libro, in poesia:

Certe volte si ritorna in poesia

nelle strade con il sole abbacinato
nelle case che non hai dimenticato
si rincasa, ci si serra in poesia.
con il sole che non hai dimenticato.
ci si mette a a letto, ci si sbarra.
con il sole, con l’estate, con la fanta,
pomeriggi, tagliaunghie, scimitarra.

certe volte si ciambella in poesia
sulla pietra primitiva dell’infanzia.

Alessandra Racca

 

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Francesca Genti
Nata a Torino nel 1975, vive a Milano da molti anni. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie e ha una piccola casa editrice che si chiama Sartoria Utopia dove confeziona a mano tirature limitate.