La rivista culturale exlibris20 ha aderito lo scorso autunno al Muse alla lavagna nella città di Biella con Storie di Piazza e l’attrice Manuela Tamietti. Il progetto nasce dalla volontà della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella di contribuire ad ampliare l’offerta formativa per le scuole biellesi attraverso la messa a disposizione di laboratori didattici di qualità e completamente gratuiti in molteplici discipline didattiche. I laboratori erano due: uno per la primaria dal titolo Leggiamo le storie? ; l’altro per la secondaria di primo grado: Eroi da leggere, per un totale di 18 classi coinvolte.

A causa della situazione emergenziale tutti i laboratori di Muse alla Lavagna sono stati interrotti.

L’unica classe che sia riuscita a portare a compimento il percorso fino alla recensione, che riguardava il 7° libro della Saga di Narnia, L’ultima battaglia, è stata la classe II G dell’Istituto Salvemini secondaria di primo grado di Biella (I.C. III Biella), grazie all’impegno dei ragazzi e dell’insegnante Laura Genta.

L’elaborato finale è stato una recensione del libro: ne abbiamo raccolte alcune dalle schede che avevamo predisposto.


Quale miglior modo per raccontare del corso, qui di seguito abbiamo raccolto le testimonianze dalla viva voce degli alunni che hanno voluto così descrivere l’esperienza del laboratorio.

Questo progetto è stato bellissimo, lo rifarei molte altre volte e lo consiglierei a tutti.
La cosa che mi è piaciuta di più è stata quando siamo andati a dire il nostro nome cambiando il tono della voce dal più basso al più alto, perché non sapevamo come fare e quindi ridevamo tutti.
Mi è piaciuto molto anche quando siamo andati a recitare dei piccoli dialoghi, perché mi piace molto la recitazione ed anche perché ci siamo divertiti a “recitare” e ad ascoltare chi “recitava”.
Insomma è stata un’esperienza fantastica, da ripetere, anche se è durata poco.

Il progetto di Muse alla lavagna è stato un bel progetto in cui ognuno poteva essere se stesso, in cui ci si può esprimere liberamente, in cui ci si può sfogare. Abbiamo fatto la lettura di tre testi: il primo era l’avventura nella grotta di Polifemo, il discorso di Achille e il terzo non me lo ricordo bene ma parlava di un ragazzo di nome Donchisciotte (credo si scriva così). Noi in piccoli gruppi da tre, quattro e, certe volte, anche cinque dovevamo interpretare un personaggio della storia; inoltre abbiamo riflettuto sul giusto uso degli accenti e ognuno di noi ha ripetuto il proprio nome con il giusto accento. È stata una bella esperienza che vorrei ripetere.

Il progetto di Muse alla lavagna mi è piaciuto molto, ci siamo divertiti e abbiamo fatto diverse cose. È stato molto emozionante sentire Manuela leggere perché schiariva bene le parole e riusciva a entrare nel ruolo del personaggio. Ci ha aiutati a capire alcune regolette sulla pronuncia e ci ha spinti a essere più sicuri di noi stessi. Rifarei tantissime altre volte questa esperienza. È stato veramente bello e piacevole. 

Il corso che abbiamo fatto prima di tutto ‘sto caos mi è abbastanza piaciuto anche se avrei preferito che durasse un pochetto di più. Secondo me, la cosa più bella è stata recitare le parti assegnate anche se questo comportava ascoltare prima e devo ammettere che mi annoiavo un po’. Un’altra cosa bella e divertente era il riscaldamento delle corde vocali e della bocca; ciononostante alcune cose non mi sembravano tanto opportune tipo dire il tuo nome più volte ed ogni volta aumentare il tono della voce perché se una persona non se la sente, tipo me, non lo fa; certo io non l’ho fatto ma andava detto. Concludo dicendo che tutto sommato mi sono divertita! :-

Il progetto Muse alla lavagna è un corso che ci ha spiegato come usare la voce ed è stato tenuto da una famosa doppiatrice italiana di cartoni animati Manuela Tamietti.
Manuela ci ha fatto notare piccoli errori di pronuncia che prima di quelle lezioni per me erano irrilevanti.
Mi è molto piaciuto come Manuela, in veste di doppiatrice di cartoni animati, durante la lettura, ha saputo modificare la voce enfatizzando le varie tonalità dei personaggi. Ci siamo divertiti molto a leggere ricopiando anche in modo più fantasioso le sue tonalità di voce, ed era bello ascoltare gli altri per prendere spunto dai più bravi o anche solo per farsi due risate quando qualcuno interpretava un personaggio in modo inaspettato.
Purtroppo, avendo avuto a disposizione solo tre lezioni, mi sono reso conto che abbiamo imparato molto poco di quanto Manuela sapeva sulla voce e sul doppiaggio.
Ho un bel ricordo delle ore passate in classe con Manuela che ci ha fatto scoprire nuovi modi per usare la voce. 

Ripensando al progetto che abbiamo fatto, anche se alla prima lezione non ero presente, mi è piaciuto provare a interpretare i personaggi che ci aveva proposto e sentire delle storie.
Manuela ci ha insegnato ad usare la voce e a non essere timidi.

A parer mio, questo progetto è stato molto entusiasmante e mi è piaciuto di più quando ci hanno fatto recitare, una parte di Don Chisciotte e di Odisseo, perché ci faceva impersonare sul personaggio che sceglievamo; poi ci ha insegnato a parlare meglio, cioè a aprire bene la bocca per pronunciare al meglio le parole o frasi; a parte questo ci ha insegnato a usare il diaframma, anche se io lo sapevo già usare abbastanza perché andavo al corso di coro ma bisogna dire che spiega molto bene, in un modo comprensibile, facile e diciamo divertente. Dopo aver detto ciò io consiglierei ad altre insegnanti di farlo fare alla propria classe.

Pensando in questo momento al progetto che ho svolto mi viene in mente quanto sono timido, ma grazie a Manuela ho potuto notare che usando la mia voce posso fare quello che pensavo di non riuscire a fare .
Ho letto storie che non conoscevo, volevo leggere Narnia per esempio che è un libro consigliato dai miei parenti e dalle bibliotecarie.
Ringrazio Manuela per le 3 lezioni che abbiamo fatto: spero di rivederla.

Mi è piaciuto particolarmente quel giorno in cui Manuela ci ha dato dei fogli dove c’erano scritte delle battute di alcuni degli eroi mitologici; noi dovevamo interpretarli a gruppetti, imitare il tono dei personaggi e il narratore doveva leggere lentamente e scandire bene le parole a voce alta. Poi, mi sono divertita tanto, quando facevamo esercizi per “aprire” le vocali e quando abbiamo fatto la scala vocale del nostro nome, prima sussurrando e poi piano piano aumentando il volume della voce fino ad urlarlo. Mi piaceva ascoltare Manuela leggere, perché riusciva a immedesimarsi nella  storia e sapeva interpretare molto bene i personaggi e il narratore.

È stata una  bellissima esperienza, soprattutto perché ci siamo divertiti tanto.
Abbiamo scoperto i nostri vari toni di voce e li abbiamo sfruttati in modo intelligente, e abbiamo anche recitato; abbiamo scoperto tra l’altro che muovendo di più la bocca si parla meglio. La storia dell’infanzia della professoressa mi ha fatto riflettere molto, mi ha fatto pensare che dobbiamo superare le nostre paure e le nostre insicurezze, che dobbiamo essere noi stessi su tutto perché mostrare l’essere se stesso è la cosa migliore. Tra l’altro è stata molto gentile con noi e la cosa che più mi è piaciuta e stata quando ci ha fatti urlare il nostro nome in vari toni di voce tipo basso, alto, medio in tutto ne erano cinque; mi è piaciuto anche quando abbiamo provato a dire una frase scelta dalla prof con la penna al centro della nostra bocca tra le due labbra, e proprio per quell’esercizio abbiamo capito che bisogna muovere bene la bocca per pronunciare bene una parola.
A parte questo abbiamo scoperto che le parole che utilizziamo giorno per giorno, anche le più comuni, le pronunciamo sbagliate, soprattutto per l’accento piemontese: anche per alcuni nomi è la stessa cosa.

Il mio giudizio personale è che la professoressa è stata molto gentile nei nostri confronti e ci ha insegnato nuove cose, ci ha fatti divertire e urlare (infatti era un buon motivo per urlare e sfogarsi a scuola ahah): ci ha fatto recitare, divertire e ridere. Spero ci sia un altro progetto così.

Mi è piaciuto tantissimo il progetto Muse alla lavagna, abbiamo imparato la giusta pronuncia di alcuni nomi che noi piemontesi sbagliamo molto spesso, abbiamo capito che in Italia in base al posto dove si nasce si ha una pronuncia diversa. 
Manuela è stata molto gentile e simpatica con noi, ci ha fatto interpretare dei testi, prima li leggeva e non solo, li interpretava, lei in un modo bellissimo, fantastico, era bravissima e poi dopo toccava a noi fare una piccola parte, tipo recitazione; era bellissimo perché ci si immergeva nel testo, talvolta veniva fuori anche qualcosa di molto divertente, ci ha pure regalato un libro da leggere, con poi un sondaggio su di esso.
Questa esperienza io trovo che sia stata magnifica, fantastica, molto bella e creativa, mi piacerebbe moltissimo poter rifare questa bellissima esperienza, che è stata anche molto divertente.

Mi è piaciuto molto farlo, è stato molto istruttivo e divertente come laboratorio. Era anche molto simpatica l’insegnante che ci ha spiegato che è importante articolare e aprire bene la bocca.
L’esercizio che mi è piaciuto di più è stato il primo forse, quello del tono e del volume, è stato un po’ imbarazzante ma anche molto bello.
Da quando ci sono state queste lezioni ho sentito molta gente chiudere alcune vocali o non parlare bene.
Mi sono divertita anche a recitare quei dialoghi, anche se non era come se li leggesse la nostra prof.
È stato tutto molto divertente, solo che le lezioni erano solo tre e sono volate, come ogni cosa emozionante che c’è a scuola; è un’esperienza che ripeterei molto volentieri.