Come avrete visto dall’immagine del post la redazione ha infine scelto la lista preferita a cui assegnare i libri in palio nel nostro consueto gioco di fine anno.
È stata una scelta non facile perché avete postato nei commenti liste interessanti, variegate e intriganti che fornivano elenchi di libri da ponderare attentamente. Ci sono state cinque-sei liste che hanno attirato l’attenzione delle persone della redazione e tra queste alla fine la maggioranza si è orientata sulla lista di A.R, ovvero Arturo Rossi, che abita in Piemonte, quindi tra l’altro non distante dal cuore fisico e primigenio della nostra rivista.

Ognuno di noi ha scelto la sua lista preferita con motivazioni specifiche e personali, ovviamente, ma io qui vi posso solo raccontare le motivazioni che hanno portato me a scegliere tra tutte le liste di libri straordinari proprio quella di A.R., risultata anche la più votata dalla redazione.

Nella lista di Arturo ho semplicemente trovato il perfetto connubio tra libri che ho messo anch’io nella mia lista o che non ho messo per ragioni di cui mi sono pentito un secondo dopo aver compilato la lista, libri che ho lasciato fuori dalla lista intenzionalmente ma che sono dei libri fantastici, straordinari per mille altre ragioni oltre la lista e senza dubbio tra i miei preferiti, libri che non avevo mai letto e che ho avuto lo spunto ora di poter leggere (Mosca-Petuski poema ferroviario), libri  come Infinite Jest o 2666 su cui sono perplesso (il primo lo rileggerò e credo che lo amerò, il secondo credo non lo rileggerò mai e probabilmente rimarrà un qualcosa che non mi ha toccato come lettore), ed essere perplesso è sempre un bene secondo me, infine libri come quello di Luke Reinhard che non ho letto perché i dadi me lo hanno sempre impedito ma di cui so tutto per altri motivi (è stato un personaggio molto citato anche  ultimamente e ripreso in serie tv o film più o meno scopertamente; ultima citazione collaterale che ricordo Sheldon Cooper in Big Bang Theory che in una puntata decide di far decidere le cose meno importanti della sua vita ai dadi per tenere libero il cervello per le sue teorie e i suoi pensieri importanti… ovviamente senza riuscirci).
Complimenti ad Arturo quindi, e oltre agli auguri di buon anno a lui, come a tutti quelli che hanno partecipato, auguri anche di buone letture con i libri che gli invieremo.

Ma, oltre a poter proclamare la lista di Arturo vincitrice, a cosa ci è servito compilare queste liste?
L’aspetto che trovo più importante è che molti di voi hanno sentito il bisogno di commentare e spiegare le loro scelte, i loro libri, o i pensieri che li hanno portati a compilare la lista e questo ha sicuramente arricchito tutti.
Condividere spunti narrativi e farsi anche domande su ciò che abbiamo letto e leggiamo è sempre molto interessante per riflettere su cosa sia per noi la letteratura.
Io da tempo ad esempio ho capito che la letteratura non può e non deve essere intrattenimento. L’intrattenimento è pensato appunto per intrattenere le persone, per non farle pensare troppo, per coccolarle e blandirle, per divertirle o farle sentire fintamente importanti.
La letteratura, fare letteratura, è tutt’altro. È una capacità psicocinetica che aiuta le persone a trasformarsi nel tempo e nello spazio, è qualcosa che dovrebbe smuovere e ribaltare, sconcertare e mettere in crisi (nel senso di creare l’opportunità del rompere e ricreare), un racconto che ci permette di uscire dalla scatola, di elevare la nostra vita e le nostre prestazioni rompendo le norme specifiche del nostro settore che coincide in questo caso con la nostra vita, perché la maggioranza ha sempre torto, come dice Paul Rulkens, e noi saremo migliori solo se avremo il coraggio di non abituarci alla norma e alla normalità.
Non so cosa sia per voi la letteratura, ma se volete raccontarcelo siamo qui.
Dalle vostre liste spesso è venuto fuori anche il senso di straordinario che più ha orientato le vostre scelte sui libri della lista e cioè, probabilmente ma non esclusivamente, spesso la vostra idea di libro straordinario, a quanto avete scritto, è stata indotta dal segno che quel libro ha lasciato su di voi in un certo momento della vostra vita quando l’avete letto, quando l’avete incontrato, quando l’avete vissuto. Credo di essere molto in sintonia con questo tipo di pensiero emerso e credo sia anche una delle stigmate per cui un libro può essere riconosciuto come  un grande libro, uno di quei libri fondamentali che non solo sono indispensabili alla letteratura per progredire ma proprio perché impattano sui lettori sono gli unici libri che possono produrre nuovi lettori e in definitiva anche nuova letteratura.
È stato quindi un bel viaggio.
Grazie e chissà che anche l’anno prossimo ci si possa ritrovare ancora in mezzo a liste di libri straordinari, migliori, improbabili o meglio ancora, circondati da nuovi libri di grande letteratura per cui nemmeno la definizione in una lista sia possibile.

Simone Battig

La lista di Arturo Rossi

Infinite JestDavid Foster Wallace
La vita e le opinioni di Tristram Shandy, gentiluomoLaurence Sterne
Moby Dick o la BalenaHerman Melville
Il Maestro e MargheritaMichail Bulgakov
2666Roberto Bolaño
L’urlo e il furore William Faulkner
Mosca-Petuškì: poema ferroviarioVenedikt Erofeev
Trilogia della città di K. Ágota Kristóf
L’uomo dei dadi Luke Rhinehart
Se questo è un uomoPrimo Levi

L’elenco dei libri più citati

Alla ricerca del tempo perdutoMarcel Proust
Anna KareninaLev Tolstoj
CecitàJosé Saramago
Cent’anni di solitudineGabriel García Márquez
Delitto e castigoFëdor Dostoevskij
I fratelli KaramazovFëdor Dostoevskij
Il deserto dei TartariDino Buzzati
Il Maestro e MargheritaMichail Bulgakov
Jane EyreCharlotte Brontë
Trilogia della città di K.Ágota Kristóf