Anno 1 | Numero 8 | Maggio 1998

“La fermata di Charing Cross mi è sempre piaciuta, anche se è un casino e ti stanca le gambe”. Due amici catalani vivono e lavorano a Londra. Un mattino decidono di fare due passi nel parco di St. James, dato che è uscito, inaspettatamente un po’ di sole (il che, si sa, nella vecchia Inghilterra è un fenomeno consueto). Guardano una ragazza che, nonostante i 13 gradi e l’erba fradicia, comincia a spogliarsi e rimane lattea, in canottiera. Due vecchi spiano cercando di far capire quale lingua parlano. I due ragazzi discutono del libro che avrebbero voluto scrivere e intanto pensano a Barcellona, ma ciascuno per conto suo, non ad alta voce. Continua… (g.a.)

 

C’è un lettore, un uomo che dice di avere 38 anni. Dice pure di avere cominciato a leggere a 25 anni e di essere arrivato alla bellezza di 985 libri. Non sembra però che questa attività così apparentemente innocua gli abbia fatto granché bene, giacché ora batte clamorosamente i coperchi… Poi, c’è un altro tizio, commesso in una ferramenta, non ha ancora la ragazza, ma in compenso ha un nome, Giovanni, e una missione da compiere… (g.c.)

 

Lui è un ragazzo ed è innamorato, pazzo, e non per dire. Lei invece non lo è, ma lui non lo può capire, del resto non c’è niente da capire. Comunque sia, lei accetta di incontrarlo, al mattino presto, nel parco, mentre accompagna fuori il cane. E va a finire che… (j.d.m.)

 

Un uomo e una donna hanno vissuto insieme, ma ora sono lontani: lei a Buenos Aires, lui a Milano. Lei vuole il divorzio, ma lui non la vuole lasciare andare. Sa che lei ama un altro e sembra accettarlo, ma certi legami non si possono spezzare nemmeno a suon di scure. Si scambiano delle lettere strane e disperate. (f g.)

 

La vecchia storia del corteggiamento. Intanto fuori diluvia. Lui ridotto ad uno straccio, psicologicamente parlando. Lei, completamente ignara (?) del suo effetto su di lui, fa piombare un simpatico amico nel bel mezzo di una cenetta al lume di candela, con tanto di pianista che suona As time goes by. Nel frattempo però ha smesso di piovere. (a.g.)

 

Quel bastardo di Giorgio è malato e capita quello che capita quando uno dei tuoi migliori amici sta male e non ti ha fatto sapere niente. Anzi, se mai ha fatto in modo di tenerti allo scuro di tutto, il più lontano possibile. E tu proprio non ci riesci, a non sentirti in colpa per questo. (a.g.)

 

Giulia è quella intelligente, ma povera. Chiara non è certo ricca, ma un po’ scema e così, come di tutte le cose della vita, non è che se ne renda troppo conto. Pensa a riempire le borse della spesa delle massaie incazzate (è il suo lavoro al supermercato), e lo fa con un certo fervore. Giulia la guarda mentre si agita “come se stesse cercando di recuperare un satellite con i computer della Nasa”. Non è certo un’aquila, Chiara, ma sono sempre state insieme, dai tempi della scuola, e Giulia si ricorda… (f l.)

 

Non ci si può nemmeno lontanamente immaginare le schifezze che possono capitare in uno zuccherificio. Sì, quel posto dove si lavora, si confeziona e poi si spedisce la fantastica polvere bianca e dolce, dall’aspetto così paradisiaco a vedersi, magari spolverizzata sulle torte fatte in casa. Barbara ne sa qualcosa perché ci lavora, almeno fino a quando i suoi superiori non scopriranno che è incinta… (m.m.)

 

Una rapina. Con i rapinatori (uno cattivo, l’altro incazzato), presa di ostaggio (una donna, voce narrante), sparatoria, ambientazione (grandi magazzini), e tutti gli ingredienti convenienti al caso al posto giusto, compresa la colonna sonora: le canzoncine di Natale in sottofondo: Do they know it’s Christmas? … Finale a sorpresa. (c.p.)

 

Divorzio in vista per Marco e Cinzia. I due, come succede, devono dividersi tutto, ma siccome non vogliono farlo con la collezione di memorabilia provenienti da serie televisive anni 50 e 60, hanno deciso di venderla, quella, e di spartirsi il ricavato. Tra i favolosi oggetti c’è anche l’ombrello dell’agente speciale Steed, dell’omonima serie… (p.p.)

 

Bernhard Rasch, come Homer Simpson, lavorava in una centrale nucleare, in qualche parte dell’Unione Sovietica. La sua però è una storia tutt’altro che divertente. Su di lui le radiazioni hanno avuto un effetto devastante e ora non è più uomo, né lo si può definire animale… (p.p.)

 

Nell’anticamera di un editore uno scrittore cerca di raccapezzarsi in mezzo a bocche pizzute e barbute tranne una che stanno tutte in prossimità di cervelli da ricovero. E meglio se ci si aiuta con qualche birra. Iniziai a sentirmi come un ingessato senza uncinetto per grattarsi. Sopravvivere. L’unico pensiero che ti può salvare in questi casi, un po’ come dal dentista. E poi, chiarire? spiegare? MA CHE COSA? (l.r.)

 

Un divertente tuffo nella Milano della moda. Ora capisco perché hanno consigliato a mio fratello di provare a fare il modello: “ma lo sai cosa fanno gli stilisti ai modelli?”. Anch’io gliel’ho sconsigliato. (a.r.)

Giovanna Arenare, Giuseppe Casa, Jacopo De Michelis, Federico Giussani, Andrea Guerra, Alessio Guerrini, Fabio Lubrano, Monica Marchesini, Cristina Pace, Piersandro Pallavicini, Peter Patti, Luca Ricci, Andrea Rossetti hanno lasciato queste tracce di racconti, più o meno distinte o confuse (ma questo non dipende da loro, bensì dal lettore, cioè io), e magari, anzi senza dubbio, nelle vostre teste ne lasceranno altre, se vi verrà voglia di andare a vedere per intero quello che hanno fatto succedere: le loro storie insomma. In questo caso dovrete comprarvi il libro, s’intende. E che sono poi 12.000 lire per ben 14 racconti di 13 autori diversi! Scelti, dicono i tipi di Addictions, perché secondo loro sono tra quelli che “un libro lo pubblicheranno prima o poi. Prima.”

Barbara Basso

Iniziai a sentirmi come un ingessato senza uncinetto per grattarsi.”

Luca Ricci

Addictions è prima di tutto una rivista bimestrale di paraletteratura. È ricca di nuovi scrittori che possono trovare un’ottima prima casa per pubblicare e di nuove scritture che possono essere sfogate in pagine bianche e inchiostro blu. Addictions la trovate in tutte le librerie Feltrinelli al prezzo di Lire 7.500. Ma se volete contattare la redazione (Francesco, Leonardo, Paola, Marco, Federico ed Andrea: tutti simpaticissimi) potete scrivere a: Via Macchi, 52 – 20154 Milano; oppure telefonare o faxare allo: 02/66710816; oppure scrivere un’e-mail: lpelo@micronet.it; oppure, ancora, potete vederli alla pagina Web: www.fabula.it/addictions.
Queste informazioni sono del 1998! Il sito fabula.it esiste ancora, etichettato come sito vintage doc (lo abbiamo utilizzato come immagine di copertina) a testimonianza di quella gloriosa stagione.

Il libro nel 1998

A.A.V.V.
EMBRIONI Prime prove di scrittori
Addictions
L. 12.000

Il libro attualmente è fuori catalogo