Brave con la lingua, edito da Autori Riuniti, è un libro a cura di Giulia Muscatelli in cui 14 giovani scrittrici ci regalano mini racconti, piccoli squarci di vita che sembrano tratti dall’intimo diario di ognuna di loro.
Vi troviamo storie di ieri, di oggi, di domani, di DONNE che usano parole schiette per raccontarsi, per descrivere il marasma della loro anima o l’ineluttabilità della loro vita, agganciata a quella di altre donne, madri, sorelle, amiche che prima di loro hanno vissuto gli stessi sentimenti, pur se declinati su storie in parte diverse.
Il linguaggio usato è diretto, perché non vi possono essere filtri quando si guarda dentro di sé e oltre l’orizzonte della propria vita, quello placido e scevro da tempeste al quale si vuole approdare.
E così ogni donna di queste brevi storie usa parole chiare, rivelatrici, dense, univoche, potenti, espressione di quella consapevolezza che ogni donna ha di sé, della sua vita, del destino che le si appiccica addosso, della forza che si sente dentro e che la fa andare avanti nonostante tutto, nonostante le parole che le inchiodano a un ruolo, a un giudizio, a un destino.
E così ad esempio in Arrabbiatissima di Simonetta Sciandivasci ritroviamo quelle donne che conoscono benissimo i propri limiti e i punti deboli che però si sublimano se trovano l’uomo giusto, ironico che riesce a plasmare la loro rabbia e irruenza e a capire il vero significato delle loro parole.
In Signor Sì, Sissignora di Flavia Fratello ritroviamo donne che sanno essere goliardiche come e più degli uomini creando una forte solidarietà negli ambienti in divisa senza tanto strepitare, ma rendendo all’altra metà del cielo la stessa moneta pungente e sfacciata usando il loro linguaggio.
In La ragazza finestra di Romina Falconi vi sono donne che si leggono vicendevolmente negli occhi e nell’anima perché hanno la stessa storia e la stessa origine.
“Donne che hanno preso le botte, ma non sono vittime e basta. Donne che provano ogni tanto ad incazzarsi, che non vivono perennemente mute, nel terrore.
Hanno una forza che neanche immaginate, ma che alla fine perdonano l’uomo che le mena perché sono convinte che il loro uomo le ami per mille motivi “.
In Tutto quello che vuoi di Silvia Pelizzari ci siamo anche noi, le donne che devono fare le brave, perché fin da bambine ci dicevano che dovevamo fare le brave. “Livia tratteneva le lacrime dentro gli occhi guardando con aria di sfida sua madre che la baciava dicendole: Brava la mia birilla. La chiamava in quel modo da quando era nata e nei momenti tristi se lo continuava a ripetere, come una nenia. Devi essere brava birilla. Non piangere birilla.”
Retaggio culturale dei nostri avi che usano frasi che ci martellano la mente per dirci che ci vogliono prima brave bambine, poi brave mogli e infine brave madri mentre non se ne può più “di essere parte di questa festa e di essere sempre pronte e perfette”.
“E quando finalmente si ha la sensazione di essere una brava se stessa in quel preciso momento, in cui non ci si era mai sentite così vive e presenti ecco insinuarsi un pensiero: ma come può una cosa tanto bella essere tanto sbagliata?”
È una continua altalena di sentimenti, di onde potenti che scuotono, svuotano, fanno traballare e sospingono con rinnovata forza verso nuove mete. Quando però le onde si ritirano, ci trascinano di nuovo con sé verso il passato che abbiamo vissuto ed è tutto un andirivieni.
Questi racconti, sono tutti sguardi di vita di donne che hanno però già vinto nel momento in cui narrandosi hanno acquisito la consapevolezza di sé .
“Chi è consapevole di sé ha già vinto. Siamo il risultato delle cazzate dei nostri avi, degli insegnanti buoni e dei ricordi cattivi. Le ferite ti rinforzano? Eh no ti plasmano, ti rivelano. Non si sfugge alla paura.”
Ed è questo il messaggio più bello di questa composizione di donne brave con la lingua che sanno usare le parole per capire, per guardarsi dentro, per accettarsi, per battersi la mano sulla spalla, per sfidare il mondo, per esorcizzare, dire semplici e grandi verità e per uscire dalle convenzioni create dalle stesse parole usate contro di loro.
La nostra forza poggia anche sulle nostre debolezze.
“E se sei fragile ? Beh bella, fattelo piacè”
Semplicemente potente!
Cinzia De Angeli
Le autrici di Brave con la lingua: Elena Varvello, Domitilla Pirro, Francesca Manfredi, Noemi Cuffia, Flavia Fratello, Simonetta Sciandivasci, Chiara Pietta, Vittoria Baruffaldi, Romina Falconi, Irene Roncoroni, Silvia Pelizzari, Silvia Greco, Giulia Perona, Simonetta Spissu.
E tu cosa ne pensi?