Anno 1 | Numero 1 | Settembre 1997

Quello che intraprende la protagonista del libro dello scrittore brasiliano Paulo Coelho, Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto (Bompiani), è un viaggio strano. Accade per caso, all’improvviso, in modo travolgente e sconvolgente come quando si spezzano gli argini dei fiumi: “So che l’amore è come le dighe: se lasci una breccia dove possa infilarsi un filo d’acqua, a poco a poco questo fa saltare le barriere. E arriva un momento in cui nessuno riesce più a controllare la forza della corrente. Se le barriere crollano, l’amore si impossessa di tutto.”

La cornice dell’intera esperienza avventurosa della ragazza è quella della dimensione fisica del viaggio. Quest’ultimo è caratterizzato dall’imprevedibilità con la quale Pilar e il suo compagno capitano all’interno di luoghi sconosciuti, tutti sfiorati dai venti di una suggestiva atmosfera mistica. E, comunque avvolti da un mai precisato, ma presente significato simbolico. Il fiume Piedra, il monastero, la chiesa sui Pirenei, la bruma, tutti i cammini percorsi con lui e l’amore assoluto.

Tutto sommato la cornice potrebbe essere interpretata come la profezia di quell’altro viaggio, quello metafisico dell’amore e della conoscenza di sé. Il quadro entro cui si svolge la scena – che assume le caratteristiche di una “prova” – è il racconto di un viaggio religioso che esiste solo perché vive all’interno di un altro percorso: quello dell’amore. L’amore verso un uomo e verso Dio, un Dio che è anche donna.

Ciò che noi osserviamo – per continuare con il gioco dell’associazione metaforica – è, non la cornice e separatamente il quadro, bensì un’opera unica: Pilar ha viaggiato dentro di sé, nella sua anima con il suo cuore. Poi, alla fine è arrivata dove qualche lontana divinità l’aveva predestinata, allora si è fermata e “sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto”. Questo è il titolo con cui Paulo Coelho ha rappresentato la storia del viaggio di Pilar che incontra dopo moltissimi anni il suo amico d’infanzia e adolescenza, il suo primo amore. Scopre immediatamente come le loro vie siano percorse, nell’arco di undici anni, in modo irrimediabilmente lontano e diverso. Con lui comincia questo strano viaggio alla ricerca d’un sentiero comune, alla ricerca di un luogo che potesse accogliere le acque di quei due ruscelli nati, un tempo, dalla medesima fonte e che ora desiderano, sopra ogni cosa, rincontrarsi.

“In qualche punto, il fiume si unisce con un altro, poi con un altro ancora, finché, lontano dai miei occhi e dal mio cuore, tutte le acque si confondono con il mare.”

Pilar è una donna che ha deciso di non lottare, che ha abbandonato la religione e più in generale, l’illusione di poter amare. Cresciuta in una piccola città Pilar rappresenta la necessità di mettere radici; lui, che ha scelto di girare il mondo, il bisogno delle ali.

Lo scontro con il ragazzo che ricordava e l’uomo che è oggi, costituisce per Pilar l’occasione di mettersi in gioco, il momento di abbandonare ogni paura per aprirsi, vulnerabile e assorbente, a un mondo di fede ed emozioni che le appartenevano ma che ha smarrito lungo il cammino.

I poteri miracolosi di cui gode il giovane uomo fanno di lui un personaggio misterioso ed affascinante, triste e zelante nel suo incarico religioso. Attraverso un viaggio di sei giorni Pilar, la cui vita si è completamente stravolta, impara ad amare lui, che, attraverso questo amore viene restituito ai suoi sogni. Ai sogni che richiedono molta fatica e che solo la strada dell’amore può, per caso, far incontrare e dire: “Resterò seduto qui al tuo fianco, finché rimarrai di fronte a questo fiume. E se te ne andrai a dormire, io dormirò davanti alla casa dove vivi. E se tu partirai, io seguirò i tuoi passi. Fino a quando mi dirai: ‘Va’ via.’ Solo allora me ne andrò. Ma ti amerò per il resto della vita.”

Paola Mazza

“L’amore mi è venuto ancora incontro. Ho aperto la finestra e il mio cuore. Il sole ha inondato la camera e l’amore ha pervaso la mia anima.”

In libreria

Paulo Coelho
Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto

Bompiani, 2013
Collana: I libri di Paulo Coelho
Traduzione di R. Desti
204 p., rilegato
€ 14,00

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