Numero 12 | Settembre 1998

Come recita il sottotitolo (Storia di un Eroe e del suo Editore), il libro di Busatta racconta il lungo cammino percorso, dalla fondazione a oggi, dalla più importante casa editrice di fumetti italiana, la prestigiosa Sergio Bonelli Editore. Il racconto s’incrocia con le tappe dell’evoluzione del personaggio più famoso e carismatico della casa editrice, quel Tex Willer che ben pochi ormai (e non solo in Italia) possono affermare di non conoscere e che proprio in questo mese di settembre compie 50 anni di vita editoriale (le prime strisce che lo vedono protagonista risalgono infatti al settembre 1948). Anche per celebrare degnamente l’evento, Busatta tesse une gradevole intervista a Sergio Bonelli, figlio del creatore di Tex (Gianluigi Bonelli) e primo timoniere di una grande e moderna azienda che, partita in sordina e alloggiata alla meno peggio agli esordi, si è trasformata da anni in uno dei punti di riferimento più sicuri ed apprezzati del mondo delle nuvole parlanti.

Nell’intervista, snella, affatto paludata, condotta con brio e leggerezza (oltre che con molta competenza specifica) da Busatta, c’è posto per tutto, attraverso il raccordo significativo costituito dalla poliedrica e affascinante personalità di Sergio Bonelli, uomo dalle mille passioni e curiosità: oltre ai riferimenti alla storia della casa editrice a ai suoi molti protagonisti (fra cui il fior fiore dei disegnatori e degli sceneggiatori dell’ultimo mezzo secolo), non mancano i continui rimandi al cinema, all’evoluzione della società e della cultura italiana e mondiale, ai rapporti familiari e di lavoro, ai viaggi. Il libro può rivelarsi utilissimo sia per i patiti del genere (fortunatamente non pochi, nonostante la sostanziale ritrosia da parte di certa cultura ufficiale nei confronti di un mezzo espressivo popolare – ma nient’affatto secondario – come il fumetto) sia per coloro che volessero accostarvisi per semplice curiosità. Gli uni si troverebbero in una specie di accattivante museo che, lungi dal contenere oggetti o forme cristallizzate una volta per sempre, sembra dimostrare a chiare lettere che una pagina disegnata è in realtà molto più viva e dinamica di quanto siamo solitamente disposti a credere. Gli altri potrebbero scoprire, all’inizio magari con sorpresa, che il mondo del fumetto non è una lontana copia di quello in cui quotidianamente viviamo, ma che ne costituisce anzi una valida e stimolante lettura e interpretazione, quando addirittura non si confonde con quell’altro territorio, molto più solcato e studiato ma non meno aprioristicamente trascurato (questa volta dalle masse), che solitamente chiamiamo arte.

Per i primi, il museo si trasformerà, pagina dopo pagina, in una sorta di lussureggiante paradiso: aneddoti e curiosità, genesi e avventure di personaggi storici (fra cui appunto, Tex) ancora sulla cresta dell’onda o di colonne d’altri tempi definitivamente abbandonate, incroci e rapporti con tutti i grandi protagonisti del fumetto italiano degli ultimi 50 anni non pubblicati dalla Bonelli, utili digressioni senza falsi pudori in generi ritenuti d’infimo ordine (ma dall’indiscutibile valore storiografico) quali il fumetto sexy, attenzione costante e minuziosa agli enormi apporti provenienti dall’estero e allo loro influenza sulla produzione e sul mercato nostrano. Insomma, una vera chicca da non perdere. Ai secondi, i curiosi, non farà male conoscere disegnatori del calibro di Aurelio Galeppini o Guglielmo Letteri (ma nel libro i grandi disegnatori citati, italiani e stranieri, sono parecchie decine), sceneggiatori di grande qualità come Nizzi, Canzio Boselli, personaggi assolutamente non comprimibili nel solo mondo del fumetto quali Tiziano Sclavi (valente scrittore in proprio), autore di quell’autentico fenomeno di costume che è Dylan Dog, l’attuale fumetto di punta della casa editrice.

In attesa che questi secondi, per non arrivare ultimi, si convertano al più presto al mondo del fumetto globale, riporto volentieri altri pregi (ma non tutti!) del volume: l’illuminante approfondimento, mai pedante, di particolari tecnici quali la stesura delle sceneggiature e delle tavole, la sottile ironia con cui Sergio Bonelli risponde ad alcune graziose provocazioni di Busatta, la presenza di disegni e foto praticamente in ogni pagina con effetti molto gradevoli riguardo all’impaginazione complessiva che, a sua volta, incoraggia una lettura spigliata e, diciamolo, francamente divertente. Ci si diverte senza rinunciare a pensare e a rimanere nell’ambito della cultura, con questo libro. Esattamente come col fumetto, per snobbato che sia…

Giacomo Leronni

Il libro nel 1998

Franco Busatta
Come Tex non c’è nessuno
Punto Zero 1998
pp. 141
L.
24.000

Il libro attualmente è fuori catalogo. Puoi trovarlo usato qui

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