In una società in cui il dibattito è sempre più polarizzato verso una visione del maschile che si configura unicamente come “belva e carnefice” e quella del femminile come “vittima costante degli uomini e degli eventi”, in Succede di notte (edito Feltrinelli), romanzo d’esordio della giornalista e podcaster Valeria Montebello, questa visione viene completamente ribaltata. L’autrice ci racconta una storia , con uno stile pungente e ironico, che diventa il manifesto di un’intera generazione, presentandoci una nuova figura femminile: una donna che non ha bisogno di un uomo o di traumi esterni per stare male, ma che – come dice la stessa Montebello – “riesce a crearli in modo autonomo”

In questo romanzo, Azzurra, la protagonista, si muove attraverso il dedalo del dating online, dell’amicizia e dell’approccio a nuove forme d’amore, mostrando quanto la generazione dei Millennials sia brava a sezionare e chiarire gli aspetti che compongono la vita sul piano teorico, ma molto meno su quello pratico. Montebello, con grande acume, riesce a far luce sulle falle della nostra generazione, in cui le discussioni su diversità, sessualità ed emotività sono all’ordine del giorno, ma di come, mentre ci si avvale di queste risorse, è sempre più evidente che sfugge il vero significato delle informazioni che ci vengono fornite. Dal romanzo emerge infatti come questo dialogo contemporaneo, pur ricco di spunti, spesso non porti a consapevolezze e a connessioni autentiche, anzi, crei individui isolati e insicuri, intrappolati nella ricerca ossessiva di un modello di appartenenza. In questo contesto, invece di favorire un senso di identità, la costante pressione a confrontarsi e definire sé stessi conduce a una sensazione di vuoto, lasciando la protagonista più sola che mai nella ricerca di un’autenticità che si fa sempre più sfuggente.

La continua sequenza di incontri e la spasmodica ricerca di una perfezione irraggiungibile, porta Azzurra ad affrontare le relazioni con indifferenza e scarso entusiasmo, intrappolata in una profezia che si autoavvera.

Questo atteggiamento di “arrendevole autotutela”, impedisce alla protagonista di riconoscersi un ruolo nel ciclo tossico che continua ad alimentare, evitandosi la scomoda ammissione di una responsabilità. Come osservava Blaise Houet il “mediocre soddisfatto” di Simenon: “sono troppo ambizioso per esserlo davvero” e Azzurra incarna questo modello comportamentale ancora estremamente attuale: l’aspirazione perfezionista, così fuori portata, da diventare paralizzante, impedendo il compimento anche minimo della propria idea di felicità.

Questo romanzo infine offre anche una prospettiva originale sulle conseguenze del patriarcato, mostrando come la crescente indipendenza femminile e il superamento dei ruoli tradizionali non generino solo violenza come risposta alla paura, ma anche “immobilismo.” Ne emerge una figura maschile poco discussa, ma presente nella vita di molte donne: quella dell’uomo inetto, sempre più disorientato di fronte alla forza e all’autonomia della donna del ventunesimo secolo.

Succede di notte in conclusione è un romanzo che ci dà un ritratto lucido e credibile delle dinamiche emotive di una generazione che vive il proprio travagliato percorso di autodeterminazione tra ipocrisie, paure e angosce esistenziali.

Nicoletta Lupi