Anno 1 | Numero 6 | Marzo 1998

memoria

“Non ti dimenticherò mai,” dissi, “ma come pensi che potrei dimenticarti?” E invece, inutile negarlo, la memoria si sta allontanando, e ho già dimenticato troppe cose.

Watanabe A un certo punto Watanabe, che bel nome per un protagonista di un libro (che poi è un cognome, ma fa lo stesso), dice una cosa che suona più o meno così: “mah, per quanto posso mi sforzo di essere sincero.” Lui non mente mai, tranne quando, mentre una ragazza lo sta accarezzando, non può fare a meno di pensare a un’altra, a come sono diverse, eppure a quanto è piacevole in entrambi i casi. ‘‘Dimmi la verità, stai pensando a un’altra ragazza, vero?” “No, assolutamente” mentii. In questo caso fa bene, credo.

sensibilità

‘Sentire’, al tatto, con l’udito, con tutti e cinque i sensi, e in più quella rara facoltà che pochi conservano dopo i tre/quattro anni d’età: la capacità di cogliere al volo i sentimenti, seguire i movimenti di persone e cose, afferrarne gli scarti, i moti dello spirito, con una curiosità innocente e famelica al tempo stesso.

Mentre tutto il mondo attorno va rimescolandosi vorticoso Watanabe ascolta. Dimenticavo, Watanabe ha 20 anni, all’inizio anche meno, 17 anni per sempre, mentre Naoko, la sua ragazza, e Watanabe sono ‘condannati’ a crescere.

I personaggi del libro parlano molto, direi che il novanta per cento del testo è costituito da dialoghi, ma stranamente non acquista per questo pesantezza. È piacevole, come stare ad ascoltare pigramente degli amici che chiacchierano in un bar, magari fingendo di essere molto presi dalla consumazione di una bevanda bollente, senza così essere troppo coinvolti nella conversazione.

Watanabe dice di non avere nessuna specialità particolare, ma che gli piace Viaggiare a piedi. Nuotare. Leggere i libri. Poi è uno che si innamora, il che rende la storia più interessante. Coloro che ne sono capaci infatti è come avessero un terzo occhio, un organo di senso ulteriore, più affinato, come una lama affilata in grado di insinuarsi tra le piaghe dell’esistenza, non senza dolore.

C’è anche musica in Tokyo Blues (Feltrinelli), forse un po’ defilata, scorre lieve anche se non riesce a impregnarne le pagine, ma questa è una cosa che riesce davvero a pochi e raramente. Comunque c’è ed è quella dei Beatles, di Bill Evans e Miles Davis, dei Doors, che allora non era roba da antologia, ma pulsava e sanguinava. Era il sessantotto o giù di lì, ma non aspettatevi la solita retorica generazionalità: ad Haruki Murakami interessa solo raccontare una storia che evidentemente gli bruciava dentro da tempo, la sua storia.

Barbara Basso

 

“Peccato, però.”

 

Qui di seguito vi anticipiamo la storia dell’ultimo romanzo di Haruki Murakami, Dance, Dance, Dance. Il romanzo sta per essere pubblicato da Einaudi.

È un giorno di marzo, al Dolphin Hotel di Sapporo, A.D. 1983. Oggi qualcosa comincia.

Alla radio suonano gli Human League. E poi Fleetwood Mac, Abba, Melissa Manchester, Bee Gees, Donna Summer, Eagles, Commodores, Chicago, Kenny Loggins…

Uno strano mondo, questo, dove tutto – o quasi – si può comprare. Dove le squillo di lusso si prenotano da un continente all’altro per poi detrarle dalle tasse, dove lo sperpero di denaro dà nuovo impulso all’economia, dove un gruppo musicale può scegliersi un nome assurdo come Adam and the Ants.

Così, per chi non ha voluto, o saputo, cogliere l’attimo e tuffarsi nell’ingranaggio, le strade che rimangono sono tutte un po’ tortuose.

C’è un giornalista free lance che ha perso molte cose nella vita e ogni volta una parte di sé. Cammina controvento, senza perdere lo slancio: forse, per mantenere la rotta, non gli resta che lasciarsi andare alla deriva. Se sarà morbido come l’acqua, paziente nell’attesa, sentirà il ritmo vincere la resistenza. E altri dispersi, eletti danzatori ~I suo fianco.

Una ragazzina di tredici anni seduta da sola in un bar, con le cuffie del walkman in testa e gli occhi chiuso. Bellissima e taciturna, in qualche modo imperscrutabile è capace di percepire il futuro e il passato, quello che gli altri non vedono.

E poi una receptionist troppo nervosa, un attore dal fascino irresistibile, un poeta con un braccio solo.

Un salotto, a Honolulu, dove sei scheletri guardano la televisione.

Esiste un collegamento, fra tutte queste cose, un senso anche per chi ha perso l’orientamento.

L’unico modo per trovarlo è non avere troppa paura, e un passo dopo l’altro continuare a danzare.

 

Haruki Murakami è nato a Kyoto ed è cresciuto a Kobe. È autore di molti romanzi, racconti e saggi e ha tradotto in giapponese autori americani come Fitzgerald, Carver, Capote e Salinger. Con La fine del mondo e Il paese delle meraviglie Murakami ha vinto in Giappone il Premio Tanizaki. Tra i libri pubblicati da Einaudi troviamo Dance Dance Dance, La ragazza dello Sputnik, Underground, Tutti i figli di Dio danzano, Norwegian Wood, L’uccello che girava le Viti del Mondo, Kafka sulla spiaggia, After Dark, L’elefante scomparso e altri racconti, L’arte di correre, Nel segno della pecora, I salici ciechi e la donna addormentata, 1Q84, A sud del confine, a ovest del sole, Sonno, L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggioUomini senza donne, Prigioniero in biblioteca («La storia, parente diretta di Luka e il fuoco della vita di Salman Rushdie, ma con meno mitologia, è molto divertente per i lettori più giovani ma è abbastanza profonda da affascinare anche gli adulti che hanno ancora il piacere della fantasia.» Da una recensione di «Internazionale»), Gli assalti alle panetterie.
Fra marzo e maggio del 2013 Einaudi ha pubblicato i dodici titoli della uniform edition nei Super ET, con le copertine di Noma Bar. Del 2013 anche il saggio musicale Ritratti in Jazz con i disegni di Wada Makoto.
Fin dal suo primo romanzo, Ascolta la canzone del vento del 1979, Murakami si è imposto sulla scena letteraria giapponese come uno scrittore di primo piano che non sembra appartenere alla tradizione nipponica.
Tra i numerosi premi ricordiamo il World Fantasy Award (2006), il Franz Kafka Prize (2006) e il Jerusalem Prize (2009). Lo scrittore giapponese è stato indicato come uno dei favoriti all’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura.

Fonte: ibs.it

 

Oggi in libreria

Haruki Murakami
Norwegian wood. Tokyo blues
Einaudi, 2013

Collana: Super ET
Traduzione di G. Amitrano
XX-379 p., brossura

€ 14,00

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Haruki Murakami
Dance dance dance
Einaudi, 2013

Collana: Super ET
Traduzione di G. Amitrano
485 p., brossura

€ 15,00

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