In quanti saremmo in grado di rimanere affascinati dalla sola lettura del libretto di un’opera lirica senza poterne assaporare la musica, i costumi e tutte le sensazioni che solo la magia del teatro o dell’Arena possono trasmettere?

Pensare poi di far leggere ed ascoltare la Turandot a dei bambini senza rischiare di far odiare loro per sempre l’opera è ancora più sfidante. Questa sfida sono convinta che sia stata pienamente vinta sia da Monica Ramazzina che da Cristina Genisio che, grazie a questa quest’intuizione hanno creato qualcosa di nuovo nel panorama letterario dedicato ai giovanissimi.

Il testo semplice, chiaro ed arricchito da immagini che raffigurano gli attimi più decisivi dell’opera contribuisce a rendere accattivante la lettura; senza contare l’idea di utilizzare la tecnica della prolessi per catturare ancor più l’attenzione, non solo dei piccoli lettori ma anche di adulti che, incuriositi dal formato e dalla grafica, decidono di addentrarsi nel regno fantastico creato da Puccini, attraverso la semplice lettura di questo libretto.

L’utilizzo di colori, anche cupi in alcuni casi ma indubbiamente ben armonizzati con la narrazione avrebbero potuto essere sufficienti per accattivarsi l’interesse di piccoli lettori ma l’aver pensato di aggiungere un QR code al volume per poter ascoltare l’opera, accompagnata anche dalle musiche che hanno reso unica ed inconfondibile la Turandot, rappresenta un plus per il primo volume della collana Benvenuti all’Opera.

La descrizione dei personaggi contribuisce ad arricchire il valore del testo esaltando le peculiarità di ciascuna figura, da Turandot, la principessa cinese molto intelligente e bellissima, ma anche molto orgogliosa e fredda, tanto da decidere di sposare solo chi riuscirà a indovinare tre enigmi molto difficili e punirà con la morte coloro che sbaglieranno. Calaf il principe misterioso e coraggioso che arriva da lontano e che, attratto dalla bellezza e dall’intelligenza di Turandot, decide di affrontare le sue prove; Timur il vecchio e saggio re che è stato esiliato dalla sua terra, arrivando fino a Liù la giovane schiava molto gentile, dolce e fedele, disposta a tutto pur di proteggere le persone che ama, anche a costo della sua vita. Lei rappresenta sicuramente un personaggio molto coraggioso e generoso che potrebbe essere assimilato ad un’eroina dei nostri tempi il cui destino, malgrado il lieto fine che caratterizzano le opere contemporanee, è però tragico. Liù è indubbiamente un esempio di coraggio, amore e sacrificio, ed anche se è una schiava, il suo cuore è più grande di quello di molti sovrani e ci insegna che l’amore è più forte di qualsiasi ostacolo e che dobbiamo sempre essere pronti ad aiutare gli altri.

E adesso cosa aspettate? Immergetevi anche voi in una sintetica ma appassionata versione della Turandot che, secondo me, anche Puccini avrebbe apprezzato.

Barbara Givonetti