Nell’Iran degli anni ’30 nasce una stella della poesia iraniana moderna libera, destinata a diventare l’emblema di un processo di innovazione poetica inarrestabile nel Paese: Forugh Farrokhzād.
Questa donna, tanto brillante quanto coraggiosa, sfida le leggi religiose iraniane raccontando la sua passione, i suoi desideri e le sue ansie, motori di un’intensa ricerca artistica tutt’altro che semplice.
Fin da subito le viene affibbiato l’epiteto “la poetessa del peccato” dalla critica iraniana, alludendo alla sua mancata osservanza della religione islamica e dei suoi precetti. In virtù della sua ricerca artistica, infatti, Forugh capisce di non poter acconsentire alla Legge, ovvero dedicarsi unicamente al marito e al figlio: la sua vita deve essere solo devota alla poesia, nonostante i sacrifici.

Il conseguente divorzio e l’impossibilità di rivedere il figlio la spingono più e più volte ad interrogarsi sulla condizione delle donne in Iran: argomento che diventa centrale nella poesia della scrittrice.
Tramite le sue poesie, la poetessa grida di non voler essere una bambola meccanica immobile/ muta e sorda […] che con voce artefatta e aliena grida (o meglio, è costretta a gridare) io amo. Ecco, Farrokhzād non trattiene parole per spiegare cosa significa per lei davvero «amare», quanto sia per lei vitale il contatto con il proprio amante, come ogni sua cellula arda e bruci allo stupore di ogni nuova carezza; ma l’amore che sente è ricchezza e maledizione al tempo stesso.

Le cure psichiatriche alla fine degli anni ’50 portano Forugh a sviluppare un’osservazione politematica della realtà: la vena femminista si intensifica, passando da un urlo di ribellione per le donne iraniane, ad una critica ben strutturata sulle problematiche sociali nel loro complesso (vittima dell’establishment patriarcale non è solo la donna, ma anche, ad esempio, il figlio isolato dalla propria madre). Farrokhzād comincia anche a dare voce ad altre frange della popolazione come dimostra il cortometraggio che dirige nel 1963 su una comunità di lebbrosi, intitolato La casa è nera; pertanto, il bisogno di esprimersi pervade tutto il suo universo poetico, trasformando la sua poesia in una «tenda» con cui ripararsi dal mondo esterno, per non farsi più zittire e non soccombere ad esso.
In parallelo, dal punto di vista introspettivo, ogni suo verso nasconde un’affascinante intensità; la poesia libera è forse l’unica opportunità per svelare da un lato il suo erotismo, dall’altro i suoi rimpianti ed il suo sentimento di non appartenenza al mondo che la circonda:

Torna con me
fino alla nascita del corpo,
al profumo del cuore dell’embrione,
all’attimo in cui mi creasti […]
Versi tratti da Muri di confine
Guardati,
non sei mai andata avanti,
sei solo sprofondata.
Versi tratti da Verde Illusione

Un vuoto di solitudine che riesce solo a colmare nel desiderio di seppellirsi o di scomparire e non essere più vista. Solo nel buio percepisce di essere al sicuro, circondata da miliardi di granelli di sabbia, miliardi di stelle e miliardi di onde del mare, finalmente sente di non essere più sola. Avrei voluto essere un sassolino di quella spiaggia e passare lì il resto della mia vita.

La casa editrice Lindau, grazie a questa raccolta, ci dà la possibilità di ripercorrere il lavoro di una scrittrice visionaria, che negli anni ’50 e ’60 anticipava con la sua arte gli effetti della violazione dei diritti della donna operata dalla legge islamica iraniana tutt’oggi, la quale è stata causa lo scorso anno della morte di più di 400 persone e più di 11mila arresti.

Dunque, leggere Forugh Farrokhzād non permette solo di comprendere le ansie, i timori, la filosofia, i desideri e le passioni di uno dei pilastri della poesia moderna iraniana, significa soprattutto percepire l’attualità dei suoi versi: specchio dell’irrequietezza umana dinanzi a riflessioni sull’amore e sull’odio provati non solo nei confronti del mondo esterno, ma anche di sé stessi.
[…]
Una donna più forte di tutti gli uomini,
Una donna libera e nobile…
(Mehdi Akhavān-Sāles)

Daniele Iamunno

Il libro Tutto il mio essere è un canto sarà presentato durante l’Independent Book Tour a Novara il 14 ottobre presso il Circolo dei lettori.