Un grande giorno di niente, ancora un albo bellissimo dalla sempre brava Beatrice Alemagna e da Topipittori.
Un albo che proprio per la sua bellezza e profondità è rivolto a bambini e ragazzi, ma ancor più a ai genitori, agli adulti che vivono o lavorano accanto a loro.
La prima pagina è spettacolare: un’antica casa immersa nel verde di un bosco sferzata da vento e pioggia; un ragazzino e sua madre si avviano verso la casa con loro bagaglio.
Cosa c’è dentro la casa? Gente che li aspetta? Nonni accoglienti? La possibilità di fare nuove cose mentre fuori piove, piove… piove?
Niente di tutto questo. C’è una mamma che scrive al computer, per la gran parte del giorno, silenziosa e concentrata; c’è un bambino che con il suo videogioco ammazza marziani cercando di vincere la noia.
Un pomeriggio dopo l’ennesimo rimprovero della madre che lo accusa di non far niente se non giocare, decide di uscire. Accolto da “tutta la noia del mondo” con il suo giochino stretto in mano si avvia lungo la collina.
L’illustratrice segue, con il suo tratto magico, come in una sequenza cinematografica, l’inizio di una magnifica avventura.
Un laghetto con tanti sassi simili alle teste dei suoi marziani e in cui scivola il suo giochino, la visione di tante lumache giganti con le antenne di gelatina, tantissimi funghi che gli ricordano l’odore della cantina del nonno; la comparsa improvvisa del sole che fa brillare il microcosmo della terra come un tesoro; poi la corsa a perdifiato e la caduta lungo il sentiero e l’impressione che il mondo si sia capovolto e che tutto può essere visto sotto un’altra luce.”
“Perché non l’avevo mai fatto prima?”…
Come finisce questo grande giorno di niente?
Davanti a una tazza di cioccolata calda, occhi negli occhi con la sua mamma avvolti da un silenzio che parla!
Consiglia Aquino per L’Angolo delle Storie
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