Non si deve attendere a lungo per scoprire che è stato commesso un delitto e che si deve individuare, possibilmente in fretta, il colpevole. Dopo poche righe, infatti, si legge che è stato ritrovato il corpo del dottor Manlio Notar Cilibretti e, poiché l’ammazzato è un cittadino più uguale degli altri, non si può perdere tempo.

A ricevere la telefonata e a essere incaricato delle indagini è l’ispettore Halek.

L’ispettore è un amante dell’arte, si diletta infatti a dipingere, è un appassionato lettore, nel tempo ha accumulato così tanti libri che la casa ne è invasa ed è stato costretto persino ad aggiungere una mensola in bagno; colleziona segnalibri anche di varie librerie e questo particolare tornerà più volte durante le indagini.

Predilige l’uso dei mezzi pubblici e ciò gli crea non poche critiche da parte dei suoi colleghi, che ritengono il suo un atteggiamento un po’ spocchioso ed è ancora legato alla sua ex fidanzata Laura, che fa spesso capolino nei suoi pensieri e nella sua indagine, anche perché Laura bazzica nel mondo dei collezionisti e collezionista era anche il dottor Cilibretti.

Tante sono le passioni del notaio ma quella che la fa da padrone nell’indagine è la collezione delle squadre del Subbuteo, non un gioco ma il gioco nella mente dell’ispettore.

Tra i personaggi da seguire in questa vicenda spicca per prima la sorella del notaio, Letizia, che non sembra molto affranta per la morte del fratello, ha solo una gran fretta di liberare l’appartamento, magari guadagnandoci qualcosa, è un’ottima cuoca e lo sa bene l’ispettore che spesso assapora e gusta i manicaretti che Letizia preparare e con la quale, pagina dopo pagina, si crea un rapporto di amicizia e poi i tre indiziati.

Le indagini si concentrano su Fumetto60 ovvero Alessandro Folto, Redux cioè Guglielmo de Sanctis e Quartodomo alias Gianni Sciorti, compagni di gioco del notaio, con il quale si scoprirà non condividono solo la passione del Subbuteo.

Una pagina dopo l’altra, inseguendo indizi, divagazioni, sogni e considerazioni dei soggetti coinvolti, in primis dell’ispettore Halek, si arriva alla fine del romanzo e si scopre il colpevole.

La bravura dello scrittore Alessandro Caparesi consiste nel tenere sempre alto il livello di curiosità del lettore, nel gettare un indizio ma senza svelare troppo, nel condurlo nei meandri della mente dell’ispettore e di spingerlo a girare una pagina dopo l’altra, spinti dalla voglia di scoprire come andrà a finire, di vedere chi è stato a uccidere il notaio, il quale nasconde molti segreti e soprattutto di cercare di capire il movente.

Giunti alla fine di Strudel di gamberetti con vista sul parco, dopo aver chiuso il libro, si ha la soddisfazione di aver scoperto l’assassino, ma si rimane con la sensazione che ci sono ancora particolari che non sono stati svelati e che i personaggi nascondono molto di più di quanto rivelato.

Edvige Clivati

Per conoscere Robin Edizioni, leggete l’intervista di Marco Grasso.