Medbh McGuckian è una delle voci femminili più incisive dell’Irlanda del Nord. I suoi versi esplorano la realtà femminile esaltandone le problematiche socio-esistenziali. Le sue poesie affrontano soprattutto il problema della definizione delle varie identità dell’universo femminile, la ricerca di una forma espressiva che abbracci le molteplici dimensioni della vita di una donna, la definizione del ruolo di una poetessa, il rapporto con la tradizione lirica del passato e la rappresentazione della realtà politico-geografica dell’Irlanda del Nord. Nei suoi versi la realtà pubblica e quella privata convergono in un’unica identità, attuando un continuo sconfinamento di una dimensione nell’altra. La tensione esistenziale tra interiorità e esteriorità viene espressa attraverso un proliferare di voci indistinte e di io narranti che creano un effetto polifonico. La complessità della dimensione interiore della donna e la pluralità delle sue funzioni sociali vengono espresse attraverso un pullulare di figure doppie, non sempre sessualmente distinte, che si sovrappongono rivelando il polimorfismo dell’identità femminile. Momenti di sospensione, immagini di porte e di finestre che si aprono e si chiudono emergono continuamente, suggerendo il passaggio da una dimensione all’altra o da un ruolo all’altro.

A tale sovrapposizione di livelli soggettivi si aggiunge una continua ricerca di sperimentazioni tematico-strutturali e uno stile caratterizzato da molteplici virtuosismi sintattico-grammaticali. Tutto questo sperimentalismo verte a scardinare le convenzioni che impediscono la libera espressione dell’io narrante, a favore di un linguaggio alogico, fluido e onirico che esprime una soggettività femminile in fieri.

I versi di McGuckian sono inoltre arricchiti da continue riflessioni sul ruolo del poeta e sulla funzione del linguaggio come mezzo espressivo. Per la scrittrice, il linguaggio dell’indefinitezza è lo strumento di penetrazione della realtà più profonda. Infine, il suo ermetismo verbale mira a frantumare i vecchi significati e a dare nuovi valori significanti a un linguaggio lungamente appesantito da ideologie obsolete. Ugualmente, la soggettività del poeta viene smembrata all’interno del testo, continuamente messa in discussione e sempre ridefinita nella sua funzione e identità: «Bianco su bianco, non mi si può osservare mai / contro un cielo plumbeo-la mia voce gibbosa / passa di foglia in foglia, rinarrando la storia / delle proprie provocatorie fratture, finché le loro / opposte coste quasi possono colmarsi l’un l’altra».

I molteplici frammenti dell’io narrante creano l’effetto prismatico di un io polimorfico che si rigenera incessantemente. Questa schizofrenia dell’identità riflette la frantumazione socio-politica del Luogo-Irlanda, realtà in cui McGuckian è fortemente ancorata. Nei versi della poetessa si può quindi riscontrare una frantumazione geopolitica e psicologica, individuale e collettiva: «Sembra quasi che / per spiegare la forma del mondo / dobbiamo cadere in pezzi,/avventarci sul mondo, / scivolare via da noi stessi / per la strada interna al mondo, / i cui atomi ci appesantiscono».

Tale tendenza destrutturante della soggettività affiora dalla necessità di ridefinire continuamente la propria contrastata identità nazionale, per poterla rivendicare a piena voce. L’effetto di contrappunto polifonico, che si erge dalle sue poesie, riflette quindi il coro di voci stridenti che si eleva dall’Irlanda del Nord. La poesia di McGuckian cerca dunque di indicare nuovi percorsi poetici che interpretino la realtà contemporanea esprimendola con codici altri e con linguaggi rinnovati: «Fa’ risaltare i tuoi occhi. Sii la mia pista / illuminata, il mio non gelido agente generante, / il mio uccello-senso passione per l’aria».

Simona Vannini

Il libro nel 1999

Medbh McGuckian
Passione per l’aria

Trauben, 1999
Traduzione di Simona Vannini
pp. 150, L. 20.000

Il libro attualmente è fuori catalogo

Captain Lavender
Night-hours. The edge of a fuller moon
waits among the interlocking patterns
of a flier’s sky.

Sperm names, ovum names, push inside
each other. We are half-taught
our real names, from other lives.

Emphasise your eyes. Be my flarepath,
my uncold begetter,
my air-minded bird-sense.

Capitano Lavanda
Ore notturne. L’orlo di una luna più piena
attende tra i disegni intrecciati
di un ciclo d’aviatore.

Nomi di sperma, nomi d’ovuli, si penetrano
gli uni negli altri. I nostri veri nomi,
provenienti da altre vite, ci vengono insegnati per metà.

Fa’ risaltare i tuoi occhi. Sii la mia pista
illuminata, il mio non gelido agente generante,
il mio uccello-senso passione per l’aria.

Traduzione dì Simona Vannini