Ex-Libris-0-6-15

Anno 0 | Numero 6 | Marzo 1997

Eddy vive giù al porto, sotto il ponte di Brooklyn, da immigrato siciliano. Dalle prime battute, immaginiamo una vita tranquilla fatta di lavoro, di affetto e anche di serenità. Ha una moglie affettuosa e una giovane cognata che gli vuol bene e che ha imparato a rispettarlo come fosse suo padre. Ma sarà proprio quest’ultimo personaggio (Catherine), o meglio ciò che lei rappresenta per Eddy Carbone (suo malgrado), a dare una svolta tutt’altro che serena alla vicenda.

Miller fu talmente turbato da questo fatto di cronaca che, qualche tempo dopo, volle scriverne un dramma (Uno sguardo dal ponte) tentando di staccarsi quanto più possibile dai suoi sentimenti; infatti, come lui stesso affermò: «[…] desideravo lasciare l’azione così com’era in modo che lo spettatore avesse la possibilità di interpretare il significato interamente per conto suo, e accettare o respingere la mia interpretazione.» In parte Miller riuscì nel suo intento. Ma, a mio avviso, è difficile limitarsi a mettere in scena personaggi di una storia che ha significato qualcosa per il suo autore; egli deve dare voce ai suoi pensieri, alle sue emozioni. E Alfieri (avvocato che vive e lavora in quello stesso quartiere) a fare da portavoce; è lui che apre e chiude il dramma, che rimane sempre sulla scena e che viene illuminato quando parla da “carattere”, e quando parla da “coro” mentre i personaggi si muovono sulla scena incuranti e muti. Alfieri, dunque, oltre ad essere un personaggio del dramma, è la voce del poeta; egli commenta, spiega un po’ i fatti, prevede quello che potrà accadere, ma nello stesso tempo rimane impotente. Dalle sue stesse parole, “[…] e passai molti pomeriggi a domandarmi come mai, io con tutta la mia intelligenza ero così impotente a fermarlo” scaturisce il pensiero di Miller (e viceversa): di fronte a tali fatti, siano essi logici o illogici, spiegabili o opinabili, scusabili o condannabili, l’uomo non può far altro che restare impotente, perché, come in questo caso, si trova di fronte ad un altro uomo e la storia può ripetersi non una, ma infinite volte.

Marisa Barile

 

In libreria

sguardoArthur Miller
Uno sguardo dal ponte
Einaudi, 1972 (Collezione di teatro)
Traduzione di G. Guerrieri

83 p., brossura
€ 10,00

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