‘… I laughed again with my childish confidence that good things never change. …I never imagined that the rule that favoured older sons to the exclusion of all others could ever, possibly, apply to us – to me.’

Vorrei iniziare dicendo che ho deciso di leggere Wideacre, il romanzo storico scritto da Philippa Gregory nel 1987 su suggerimento di una persona il cui parere in fatto di letteratura (e non solo) considero informato e autorevole. Non sarebbe infatti il tipo di libro che sceglierei entrando in una libreria, e mentirei se dicessi che la sua lettura è stata sempre facile e piacevole. Tuttavia, ci sono vari aspetti della narrazione e dello stile di scrittura che rendono questo libro interessante e sicuramente unico nel suo genere, quindi ne consiglierei la lettura.

Un romanzo d’esordio controverso

Philippa Gregory è una nota scrittrice inglese, particolarmente conosciuta per il suo libro The Other Boleyn Girl. Tuttavia, Wideacre ha un ruolo importante perché non solo è il suo romanzo d’esordio ma è anche il primo libro di una trilogia dedicata alla saga familiare dei Lacey, che comprende The Favoured Child (1989) e Meridon (1990). Ambientata nell’Inghilterra georgiana del XVIII secolo, la narrazione di Wideacre ci porta alla scoperta della vita di Beatrice Lacey, una giovane donna tanto bella quanto intelligente che rifiuta di conformarsi alle regole della società del suo tempo e vuole lottare contro il proprio destino, che considera ingiusto e crudele. Nonostante ne abbia molti degli elementi, questo non è un romanzo storico classico perché include anche dei contenuti spesso controversi come la violenza e l’incesto che l’hanno reso oggetto di molte critiche fin dalla sua pubblicazione.

Da giovane donna piena di speranze…

Situata nella campagna del Sussex e circondata da boschi e colline, Wideacre, la casa familiare dei Lacey da varie generazioni e a cui il romanzo deve il suo titolo, rappresenta una cornice perfetta per l’infanzia e la giovinezza di Beatrice. Mentre il fratello maggiore – ed erede predestinato del patrimonio familiare – viene mandato via da casa per studiare, lei cresce vicino al padre, lo segue ovunque e impara anche il più piccolo dettaglio sulla gestione della terra e delle persone che ci lavorano. La sua relazione molto stretta con il padre che ammira e di cui sembra essere la figlia preferita così come l’amore quasi ossessivo che ha per Wideacre la portano a pensare che, contrariamente agli usi del tempo, forse potrebbe – e dovrebbe – essere lei l’erede del padre.

Purtroppo però la Beatrice ragazzina ha una visione rosea della vita e non si rende conto che, come tutte le altre donne della sua epoca, non ha nessun diritto di eredità e che il suo destino è già stato deciso per lei: si sarebbe sposata, molto probabilmente con un matrimonio combinato e senza amore. Questo l’avrebbe portata a dover non solo rinunciare al cognome della sua famiglia ma anche ad allontanarsi dall’ amatissima tenuta di Wideacre.

… a spietata antieroina

Sicuramente il personaggio di Beatrice Lacey non è stato creato con l’intenzione di renderla simpatica o amata dai lettori. Quella che inizialmente sembra una giovane donna affascinante e determinata a lottare per non permettere alla sua famiglia e alla società che la circonda di decidere il suo futuro, si trasforma ben presto in una persona senza scrupoli, pronta ad utilizzare qualunque mezzo per ottenere quello che vuole. In un mondo che vuole controllarla, Beatrice decide di diventare lei stessa una maestra manipolatrice, e di corrompere o eliminare chiunque cerchi di ostacolare il suo piano per rimanere al controllo dell’amata Wideacre.

Chiaramente disposta a tutto, Beatrice crea una scia di sofferenza e dolore intorno a sé commettendo azioni deplorevoli e crimini orribili con una freddezza incredibile e una totale mancanza di rimorso o vergogna. Nella sua mente, lo smisurato amore per Wideacre e la convinzione di essere l’unica erede davvero meritevole sembra giustificare qualunque atrocità. Solo verso la fine del romanzo, sembra dubitare e chiedersi se ne fosse davvero valsa la pena. Ma a quel punto, anche se lo volesse, non sarebbe ormai più possibile tornare indietro,

Nonostante sia guidata da un inarrestabile spirito distruttivo, Beatrice Lacey è per certi aspetti un personaggio affascinante. Anche se il lettore non riesce ad amarla a causa degli imperdonabili atti che ha compiuto, ne è per certi aspetti affascinato. Di lei colpiscono la forte personalità, la determinazione e la grande intelligenza che vengono purtroppo utilizzate nel modo sbagliato ma che creano una forza magnetica che ci attrae verso Beatrice nonostante tutti i suoi crimini.

Un romanzo avvincente

È proprio la grande abilità di Gregory di creare un personaggio complesso e pieno di contraddizioni che ci porta a rimanere con il fiato sospeso sul destino di una donna che vogliamo odiare ma di cui vogliamo conoscere la storia.

Nonostante la sua lettura possa spesso risultare difficile e la narrazione proceda a volte in modo lento, il romanzo è al tempo stesso una saga familiare e la storia di una donna controversa. La trama è ricca di intrighi e di colpi di scena e fornisce al lettore non soltanto un’ottima analisi dei personaggi ma anche una panoramica della società in cui il libro è ambientato, toccando alcuni dei temi centrali che la caratterizzano come l’ordine economico, il ruolo della donna e la rivoluzione agraria.

Valentina Lorenzon